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Ciao Romelu
Ti scriviamo a nome della Curva Nord, si i ragazzi che ti han dato il benvenuto appena arrivato a Milano.
Ci spiace molto che tu abbia pensato che quanto accaduto a Cagliari sia stato razzismo.
Devi capire che l’Italia non è come molti altri paesi europei dove il razzismo è un VERO problema.
Capiamo che ciò è quello che possa esserti sembrato ma non è così.
In Italia usiamo certi “modi” solo per “aiutare la squadra” e cercare di rendere nervosi gli avversari non per razzismo ma per farli sbagliare.
Noi siamo una tifoseria multietnica ed abbiamo sempre accolto i giocatori provenienti da ogni dove sebbene anche noi abbiamo usato certi modi contro i giocatori avversari in passato e probabilmente lo faremo in futuro.
Non siamo razzisti allo stesso modo in cui non lo sono i tifosi del Cagliari.
Devi capire che in tutti gli stadi italiani la gente tifa per le proprie squadre ma allo stesso tempo la gente è abituata a tifare contro gli avversari non per razzismo ma per “aiutare le proprie squadre”.
Ti preghiamo di vivere questo atteggiamento dei tifosi italiani come una forma di rispetto per il fatto che temono i gol che potresti fargli non perché ti odiano o son razzisti.
Il razzismo è una cosa completamente differente e tutti i tifosi italiani lo sanno bene.
Quando dichiari che il razzismo è un problema che va combattuto in Italia, non fai altro che incentivare la repressione di tutti i tifosi inclusi i tuoi e contribuisci a sollevare un problema che qui non c’è o quantomeno non viene percepito come in altri stati.
Noi siamo molto sensibili ed inclusivi con tutti. Possiamo garantirti che tra noi ci son frequentatori di diverse razze e provenienze che condividono questo modo di provocare i giocatori avversari dell’Inter persino quando questi ultimi sono della loro stessa razza o provenienza geografica.
Ti preghiamo di aiutare a chiarire quello che realmente è il razzismo e che i tifosi italiani non sono razzisti.
La lotta al VERO razzismo deve cominciare nelle scuole non negli stadi, i tifosi son solo tifosi e agiscono in modo differente allo stadio e nella vita reale.
Stai certo che quello che dicono o fanno a un giocatore di colore avversario non è quello che direbbero o farebbero nella vita reale.
I tifosi italiani non saranno perfetti ma sebbene comprendiamo la frustrazione che ti possono creare certe espressioni, queste non sono utilizzate a fini discriminatori.
Ancora una volta …
BENVENUTO ROMELU
(Curva Nord, post pubblicato sulla pagina Facebook “L’urlo della Nord” il 3 settembre 2019)
(traduzione di Settore)
Ciao Romelu
Benvenuto in Italia. Gli italiani non sono razzisti, noi non siamo razzisti, nemmeno quei pecorai del Cagliari sono razzisti. Il problema, quello vero, è che tu sei negro.
E’ meglio che mettiamo in chiaro le cose subito, alla seconda giornata. Ci siamo accorti che non sei un negro di quelli normali, che stanno zitti, pedalano, giocano la loro partita, fanno un selfie e via. No, tu sei un negro fortissimo (questo ci va bene) e purtroppo (che noia!) sei uno di quei negri orgogliosi di essere negri.
Questo, oggettivamente, è un problema.
Ora, come distinguere se la gente ti ulula perchè sei fortissimo, perchè stai tirando un rigore o perchè sei negro?
Questo, oggettivamente, è un altro problema. Ma noi ti proponiamo una soluzione, che dovresti aiutarci a divulgare proprio in quanto negro progressista. Dimentica questa stronzata del razzismo: noi non lo siamo, gli italiani non lo sono, nemmeno quei quattro inculapecore con l’anemia mediterranea lo sono. Noi vogliamo solo aiutare la nostra squadra: dai, ma come ti salta in mente di pensare che siamo razzisti? Anzi, farti il verso della scimmia mentre tiri un rigore è un segno dell’enorme rispetto che l’Italia intera nutre nei tuoi confronti: hanno paura di te e ululano. Ti rispettano e ululano. Capisci?
Certo, tu ci dirai: ma perchè mi fanno il verso della scimmia invece di insultarmi o disturbarmi o distrarmi in maniera, come dire, normale? Non sarà mica che siete razzisti?
E no, Romelu, noi non siamo razzisti. Noi siamo un paese accogliente, una tifoseria accogliente, una curva accogliente. Il problema è che tu sei negro. Grande, grosso, fortissimo e negro. Cioè, se eri bianco non stavamo mica qui a scriverti.
E tu devi capire, in quanto negro che si mette a fare le battaglie tipo Martin Luther Blisset o come cavolo si chiamava, che adesso ci metti nei casini. Cioè, noi vogliamo continuare a fare il cazzo che ci pare, noi e le altre 19 curve e anche i singoli tifosi sparsi per lo stadio che non ce l’hanno necessariamente con i negri in quanto negri, però all’occorrenza devono essere liberi di insultare chiunque perchè questa è l’essenza del tifoso, caro Romelu. Insultare chiunque.
Quindi, accontentati di essere il centravanti dell’Inter e dimenticati di essere negro, o domina l’istinto di vivere la tua triste e vistosa pigmentazione con quell’orgoglio un po’ demodè alla Martin B. B. King o come cavolo si chiamava. Facendo casino, non fai altro che incentivare la repressione di tutti i tifosi, compresi i tuoi, cioè noi, e sollevare un problema che qui in Italia non esiste, cioè il razzismo.
Pensa che ci sono dei negri e dei marocchini anche in curva, e pensa che insultano negri e marocchini in campo: non è bellissimo? Non è fratellanza? Non è amore?
Cerchiamo di essere amici, dai: il tuo predecessore, un coglione, non lo è stato e non se l’è passata benissimo. E pensa che era bianco.
La lotta al razzismo deve iniziare nelle scuole, nelle scuole!, e non negli stadi, dove vogliamo continuare indisturbati a ululare ai negri giustificandoci dicendo che è tifo. Non venire a crearci problemi inutili, Romelu. E’ così dalla notte dei tempi. Prima ululavamo ai terroni, poi l’Europa si è riempita di negri e non è mica colpa nostra. Vogliamo continuare a essere gli animali che siamo sempre stati, così, senza inutili retropensieri.
Noi nella vita reale non ululeremmo mai a un negro. Ma allo stadio sì, perchè è nelle scuole, nelle scuole!, che si combatte il razzismo, ammesso che esista, non negli stadi perchè gli italiani non sono razzisti e amano i negri, ma li amano nelle scuole, non negli stadi dove li rispettiamo facendo il verso della scimmia perchè li temiamo come se fossimo nelle scuole perchè è lì che si combatte il razzismo negli stadi che non esiste.
Benvenuto Romelu, uh-uh, salta non noi. E Juve merda!