
Dopo un sabato segnato da Inter-Fiorentina, in piena crisi di rigetto mi sono ritagliato una domenica senza calcio. Ma niente niente niente. Zero, neanche un’immagine, un highlight, una sintesi, un servizio, uno spezzone. Niente di niente.
“No dai, impossibile”.
Fornisco le prove. Dunque, sveglia presto per andare a una gara. Facendo colazione, guardo la partenza del Gp di Formula 1 – e poi più che altro la safety car. Poi esco, 40 minuti di macchina, una bella corsetta di 10 km, convenevoli, ritorno, pranzo, pennica. Poi vado a teatro. Torno, mi guardo Sinner, che finisce fin troppo presto (nel mentre faccio zapping con l’Olimpia). Poi un pezzo di replica di Miami-Dallas di Nba, poi una serie tv. Poi libro, poi dormo. Serie A: nemmeno un secondo. Nemmeno un risultato.
Ragazzi, dovreste farlo anche voi. E’ un esperimento interessante. Si può sopravvivere senza problemi.
Ecco, semmai il problema è stato il lunedì al risveglio. Perchè sono bastate due scrollate al telefonino per rendermi conto che, in mia assenza, avevano vinto tutte – Lazio, Milan, Roma, persino l’Atalanta – e che dunque iniziavo calcisticamente la settimana in un mare di merda che mai mi sarei immaginato. Ho staccato i contatti sabato sera, che in fondo eravamo virtualmente terzi, per risvegliarmi 36 ore dopo quarto a pari merito (quindi, un po’ quinto) e con la sesta attaccata al culo.
Praticamente un disastro.
Il secondo problema è che in questo mese non ci sarà nemmeno il tempo di lamentarsi. E’ già ora di Coppa Italia e di Juve. Poi di nuovo campionato nel venerdì della Via Crucis (tu guarda le coincidenze), poi il Benfica ci sorprenderà con la fetta di colomba ancora in mano. E via così fino al 30, aspettando di vedere cosa ci riserverà maggio.
Mentre mezza Italia sta cantando il De Profundis a Inzaghi, l’Inter bipolare switcha sulle coppe che, proprio da quando c’è Inzaghi, sta affrontando con un percorso quasi netto. Imbattuta in Italia (Coppa Italia 2022 vinta, due Supercoppe vinte, Coppa Italia 2023 semifinali) e moralmente immacolata in Champions (dove in due edizioni abbiamo perso “solo” con il Bayern quest’anno e con Real e Liverpool – cioè le finaliste – lo scorso anno, sempre e comunque con delle corazzate). Mica l’apocalisse delle 10 sconfitte in campionato, con 10 partite ancora da giocare. E quindi potremmo anche nutrire qualche discreta speranza.
Il terzo problema è: adesso, però, chi si fida più dell’Inter, di Inzaghi e di tutta la compagnia bella?
Il quarto problema è: io staccherei fino alla mattina del Primo maggio, al risveglio, dove potrei con calma recuperare tutti i risultati e soffrire una volta sola. Già, ma come si fa?