Secondo le ultime rilevazioni dell’Oms portoghese, la qualità della vita a Lisbona è enormemente migliorata negli ultimi 5 giorni. La spesa in antidepressivi è scesa del 25%, il Pil è salito del 12%, le donazioni alla banca del seme sono aumentate dal 124% e, in questo clima di rinnovata letizia, gli esperti si attendono un incremento delle nascite del 18% tra nove mesi, a cavallo tra il dicembre 2023 e il gennaio 2024. Il team di sociologi dell’Oms Portugal mette tutto questo in relazione alla visione collettiva dei sorteggi di Champions (venerdì 17) e delle partite di calcio Udinese-Milan (sabato 18) e Inter-Juventus (domenica 19). Tre giorni di escalation di euforia al termine dei quali sono diminuti i reati, aumentate le opere di bene e schizzate verso l’alto le prenotazioni di voli charter verso Napoli per la prima meta di maggio.
In particolare, nella serata di domenica a Lisbona è diminuto del 57% l’uso di droghe leggere. Tutto questo perchè, a detta gli esperti, la partita Inter-Juve (trasmessa in Portogallo da Dazão) ha avuto sugli sportivi della capitale portoghese l’effetto di una gigantesca canna. Il che oggettivamente ha un suo perché: nell’ottica di un tifoso del Benfica, come e perché preoccuparsi di quella squadra con la maglia a strisce nerazzurre incredibilmente approdata ai quarti di finale di Champions (così come agli ottavi erano incredibilmente approdati gli altri nerazzurri del Club Brugge) (tanto che a Lisbona ormai danno per scontato che le squadre nerazzurre siano una gigantesca botta di culo) e sconfitta nel cosiddetto derby d’Italia da una squadra bianconera che sì, sembrava vagamente la Juventus, cui è bastato uno schema primitivo – un pullman parcheggiato in area, qualche discreto contropiede, un furto – per incassare comodi comodi tre punti?
Vabbe’, a Lisbona non è che hanno l’anello al naso. Sapranno che c’è un’Inter di campionato che ne perde una ogni tre, e che c’è un’Inter di coppa che sembra avere una diversa visione delle cose e una diversa applicazione mentale. Quindi, voglio dire, non è che il Benfica all’andata schiererà la Primavera per preparare al meglio la trasferta di campionato con il Chaves, questo no. Però, perchè macerarsi nella preoccupazione dopo aver visto una squadra che perde una partita dopo aver avuto il 70% del possesso palla (il 69% dedicato a passaggi laterali o all’indietro), dopo aver scoccato 18 tiri (16 dei quali non pericolosi, 11 dei quali molto distanti dal pali) ed effettuato 25 cross (23 dei quali inutili, loffi, scentrati, imprecisi, molli, scontati, alla cazzo,che li avrei respinti anch’io vestito da happy hour e con su gli occhiali)? Perchè non pensare che basti giocare un po’ alla Juve per avere ragione di questa Inter, una squadra che – al netto di prodezze individuali sempre possibili, perché per fortuna abbiamo fior di giocatori – se gioca così va solo a sbattere contro un muro, perchè in difesa una cazzata (o più d’una) la facciamo di default e davanti l’ultimo dribbling vincente lo ha fatto Perisic che gioca altrove da ormai 8 mesi?
Domenica sera cinque minuti di visione dell’azione Gianelli-Zaytsev non sono bastati ad annullare il gol che abbiamo preso, ma nulla annullerà la vista di una difesa fuori posizione alla prima azione un pochino veloce e di un terzino olandese che si posiziona diligentemente lontano dall’uomo al tiro e perfettamente allineato col proprio portiere per coprirlo. A Monza ci hanno rubato la partita (gol regolare incredibilmente annullato, sarebbe stato il 3-1, mancava poco, match chiuso) e due punti dei tre già intascati. La supercazzola visuale e intellettuale di Inter-Juve ci è costata forse un punto, dico forse, perchè la partita sarebbe al massimo finita 0-0, non avremmo mai segnato (giusto un’autorete, un tiro destinato al quarto anello che poteva incocciare un gomito di uno di quegli armadi semoventi che avevano in mezzo) e questo bisogna serenamente riconoscerlo.
Che poi non è mica una sorpresa. L’Inter ha segnato 3 gol nelle ultime 5 partite disputate, 11 nelle ultime 12 (che sono quelle seguite al 3-0 al Milan in Supercoppa). Sono due mesi che andiamo avanti così ed è un miracolo che segnando un solo gol abbiamo passato il turno in Champions. Non è impossibile, ok, ma non è detto che possiamo andare avanti imperterriti segnando una partita sì e l’altra no. D’accordo che il Benfica è maledetto nei secoli da Bela Guttman, ma non è giusto affidarsi solo a una circostanza esoterica.
Il Benfica è il Napoli del Portogallo. 22 vittorie su 25 in campionato, un girone di Champions vinto con Psg e Juve, è la versione ripulita e sciccosa del Porto. Anche se è molto meglio del Chelsea di quest’anno, anche se si mangerebbe questo Milan in un solo boccone, avere avuto in sorte il Benfica è meglio che avere avuto il Chelsea (che ha un profilo alto) o il Milan (no, non voglio pensare a due partite tra squadre sull’orlo della tragedia, non ce l’avrei fatta). Di certo non va sottovalutata. Anzi, dopo Inter-Juve possiamo sperare che loro stiano sottovalutando noi.