Per andare peggio poteva giusto piovere. Nell’ordine: 1) abbiamo perso con la Juve; 2) in casa; 3) con un gol probabilmente (eufemismo) da annullare; 4) facendo abbastanza cagare; 5) sistemando l’agghiacciante statistica di campionato con la nona sconfitta su 27 partite: una sconfitta ogni 3 partite, adesso la divisione è impietosamente esatta.
Partirei dal punto 4) perché questo match con la Juve è stato il suggello a un mese pessimo, con l’eccezione del pareggio a Porto. Nelle tre settimane intercorse da Bologna-Inter a Inter-Juve abbiamo giocato 5 partite: 1 vinta (Lecce), 1 pareggiata (Porto), 3 perse (Bologna, Spezia, Juve), segnando 3 gol (di cui uno su rigore) e subendone 4. Limitandoci al campionato, sono 3 sconfitte nelle ultime 4. E limitandoci alle ultime due (Spezia e Juve) ci siamo esibiti in due partite con il 70 per cento di possesso palla, 100 tiri e 200 cross senza ricavarne una cippa (un golletto su rigore, appunto, e zero punti).
La classifica è ansiogena. Nell’ultimo mese quattro squadre si sono fermate (noi e la Roma 3 sconfitte nelle ultime 4, il Milan 2 sconfitte nelle ultime 3, l’Atalanta 3 sconfitte nelle ultime 5) e tre sono andate a un’altra velocità (Napoli, Lazio e Juve 4 vittorie nelle ultime 5). La Lazio ci ha superati. La Juve, senza penalizzazione, sarebbe 6 punti avanti. Siamo terzi, virtualmente quarti. Le Coppe distraggono? Vale per noi e il Milan, non certo per il Napoli e la Juve. La Lazio, invece, ha mollato l’Europa e adesso può fare una cosa sola, e se la fa bene per noi sono cazzi.
Marzo finisce qui, adesso c’è la pausa che una volta tanto potrebbe servirci a tirare il fiato e riordinare le idee, che sono molto confuse. Aprile sarà spaventoso: 9 partite in 30 giorni, di cui due con il Benfica, due ancora con ‘sta Juve di merda e cinque di campionato con una piacevole sensazione da acqua alla gola (Fiorentina, Monza e Lazio in casa, Salernitana ed Empoli fuori). Sono tutte finali, servono undici leoni, tirate fuori i coglioni (seguono altri luoghi comuni a tema).
Ah già, Inter-Juve. Prima di affrontare il punto 3) soffermiamoci sul punto 4), perchè il 70% di possesso, i 18 tiri quasi tutti fuori e i 25 inutili e stereotipati cross non hanno prodotto niente che non sia frustrazione per aver perso anche la seconda partita stagionale con la Banda Bassotti. 18 tiri e 25 cross ingrassano le statistiche e basta: spremi tutto e vengono fuori un paio di occasioni vere, il resto è fuffa.
Certo, venendo al punto 3), se Chiffi avesse annullato il gol di Kostic adesso saremmo qui a parlare di un’altra partita
(dio mio, ormai parlo come Inzaghi)
e oggettivamente la cosa è difficile da mandare giù. Rabiot (l’erede di De Ligt nel volley su prato) tocca col braccio davanti a Chiffi, il Var ha a disposizione almeno tre diverse visuali dell’azione per accertarsene. Un po’ la tocca anche Vlahovic, ma meno. Se non bastano 5 minuti di replay per capire se questo tocco c’è stato o no, boh, cosa dobbiamo introdurre, il Var termonucleare? E poi perché l’arbitro (che l’azione l’ha vista benino dal vivo) non si spreca nemmeno a dare un’occhiata alle immagini?
In questo post partita, però, a farmi guardare il soffitto esprimendo un intimo sconcerto non sarà il braccio di Rabiot, ma le 11 teste e le 22 gambe dei nostri: poche idee, poco spunto. Che questi 12 giorni di marzo ci portino sollievo e giudizio, sennò aprile sarà un massacro.