Nelle ultime ore, su un sacco di testate online (comprese le più autorevoli in assoluto: controllate pure, anche adesso, digitando su Google “Egonu AND Mazzanti”) vi sarete di sicuro imbattuti in un video che indubbiamente incuriosisce: Fanpage tuttora lo titola “Bolide di Paola Egonu colpisce in faccia Mazzanti” – vabbe’, è Fanpage, direte voi – ma anche TUTTI gli altri mettono in relazione diretta la schiacciata della supercampionessa Paola Egonu con la faccia del suo ex allenatore in nazionale Mazzanti che lei odia. Egonu schiaccia, Mazzanti si prende la pallonata in faccia. Chiaro no? La prudente Repubblica aggiunge tra parentesi il concetto di involontarietà (gli ha schiacciato in faccia, ma non voleva). Poi lo fa anche il Corriere, definendo la schiacciata “non voluta” (what? “Scusa, volevo alzare, o forse voleva far roteare il pallone su un dito, ma ho schiacciato”. What?). Ma, involontaria o meno, non cambia la narrazione – esplicita – della traiettoria del pallone che dalla mano di Egonu fa dritta in faccia a Mazzanti.
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Piccolo antefatto, per chi non lo conoscesse. Agli Europei di volley di qualche mese fa, il ct Mazzanti mette spesso, anzi, quasi sempre in panchina Paola Egonu (che tecnicamente è un po’ come se Inzaghi mettesse spesso, anzi, quasi sempre in panchina Lautaro) (ma avrà avuto le sue ragioni) con tutto il codazzo di polemiche che ne consegue. L’Italia però vince sempre 3-0 e avanza, avanza, avanza fino alla semifinale che perde al tie break con la Turchia, apriti cielo, e certo, lo sapevamo, Egonu non gioca, Mazzanti infame. La Federvolley finirà col risolvere consensualmente il contratto con Mazzanti, vabbe’, dopo sette anni ci sta. Mazzanti da qualche settimana è rientrato nel giro in maniera un po’ inconsueta, accettando di allenare l’ultimissima in classifica di A1. Domenica, appunto, c’era Vero Volley Milano (dove gioca Egonu) contro Trentino D (allenata da Mazzanti). Finisce 3-0 come da pronostico. Con quel pizzico di folklore in più dato dalla vendetta di Egonu che, secondo quanto titolato da TUTTE le testate online, schiaccia in faccia all’odiato ex ct che per farle la guerra ha perso il posto.
Oh, bene. Quindi, dopo questo impetuoso click baiting cosa finiscono per fare i più fessi (ne cito uno a caso: io)? Cliccano sul video per assistere a questa clamorosa scena, wow, lo schiaccione in faccia, slurp! Scena che però è un pochino diversa da come TUTTI la descrivono nel titolo. Accade semplicemente questo: schiaccione della Egonu, tentativo disperato di una giocatrice di Trento di giocarla, la palla schizza via di lato e colpisce in faccia Mazzanti che era in piedi davanti alla panchina. Se è vero che la Egonu schiaccia e che la palla finisce in faccia a Mazzanti, tutto il resto (cioè, la banale normalità di un’azione da gioco, non il tentativo di sfregio di una giocatrice nei confronti del suo ex ct) viene saltato nella narrazione/titolazione. E tutto questo nonostante ormai centinaia di migliaia di persone abbiano visto quel video e abbiano dunque visto che NON è andata così come raccontano i titoli: niente, nessun titolo è stato corretto (a parte le due ridicole parentesi di Corriere e Repubblica, la schiacciata involontaria, whaaaaat?).
Che è la stessa cosa successa per Bastoni e Duda, no?
Ora, nel caso di Inter-Verona (giocata sabato alle 12,30, quindi – al momento in cui sto scrivendo – 75 ore fa), qualcosa sia pur molto lentamente è accaduto. Se in questo momento voi digitate su Google “Bastoni AND Duda” vedrete che la parola gomitata è stata nella maggior parte dei casi sostituita da termini più blandi: sbracciata, contatto, fallo, cose così oppure gomitata seguita dal punto interrogativo, formula democristiana ma apprezzabile (almeno il dubbio, santiddio). Nelle 24 ore successive alla partita era dappertutto “gomitata”, ma dopo aver visto un milione di volte i vari video dell’episodio la titolazione è stata ammorbidita per alcuni semplici e sempre più evidenti motivi: non era una gomitata, Duda ha cercato il contatto, Duda ha accentuato in maniera clamorosa. Che poi la sbracciata di Bastoni fosse sanzionabile o meno, questo è un altro discorso: qui si parla di narrazione e basta. Perchè continui a parlarmi di gomitata se non la è? Perchè mi dici che la Egonu ha schiacciato in faccia a Mazzanti se non lo ha fatto?
La questione Egonu-Mazzanti è così irrilevante (nel video, tra l’altro, lo stesso Mazzanti sdrammatizza) che la titolazione resterà sempre così, perchè “Palla in faccia a Mazzanti, Egonu se la ride” forse non era abbastanza pulp per acchiappare clic e “Egonu si masturba negli spogliatoi guardando il video della sua schiacciata che deviata da un’avversaria finisce in faccia a quello sfigato di Mazzanti” era forse un po’ fortino. Invece, la questione Bastoni-Duda non è per niente irrilevante, come sappiamo. Perchè da 75 ore l’Italia discute sul Var e sull’Inter favorita dal Var eccetera eccetera. Lo fa guardando un video in cui – ormai è chiaro – non c’è nessuna gomitata e c’è una patetica simulazione. Le testate online hanno cambiato i titoli, hanno ammorbidito le formule, ma nella testa del tifoso medio (non interista) è rimasta la parola gomitata ed è rimasto il concetto che l’Inter è una squadra che va avanti con gli aiutini del Var e che domenica ha vinto rubando. Ribadisco, tutto questo al di là della sanzionabilità del gesto di Bastoni. Parlo di quello che vediamo, di quello che percepiamo, di quello che a tutti i costi vogliamo vedere. C’è un sacco di gente (migliaia, milioni) che i titoli non li cambia mai nella sua testa.
Nella stessa partita, forse era da annullare il gol del Verona per un fallo all’inizio dell’azione. Nella stessa partita, l’Inter si è vista fischiare un rigore contro al 95′. Ma l’Inter – 15 partite vinte su 19, 44 gol fatti e 9 gol subiti, andatura prossima al record teorico di punti – va avanti solo con gli aiutini.
Oggi un quotidiano sportivo affida al direttore in persona un editoriale tutto orientato su questo tema (che la legge non è uguale per tutti) (dio mio, il pudore, il pudore!) e a un certo punto si chiede se sia solo una curiosità statistica che il rapporto fra falli commessi e ammonizioni dell’Inter sia il doppio di quello della Juventus. Inter 24 ammonizioni, Juve 50 ammonizioni. E quindi? Non sarà, direttore, che l’Inter gioca prevalentemente a pallone mentre la Juve parcheggia prevalentemente pullman sulla trequarti e quindi si espone un po’ di più a fare brutti falli su avversari che avanzano minacciosi? Oppure, facendo base 50, lei sospetta che per 26 volte giocatori dell’Inter non siano stati ammoniti pur meritandolo? Per 26 volte?? La Juve non ha ancora avuto un rigore contro. Nell’editoriale, non se ne fa menzione.
Mancano 19 partite e l’Inter ha intorno questo clima malato. Non è sindrome da accerchiamento, è oggettività. Sottolineo l’aggettivo malato perchè c’è evidentemente della patologia in questo modo di pensare diffuso. L’anno scorso il Napoli aveva le stesse nostre cifre e tutta Italia le definiva mostruose. Io non mi sarei mai sognato di metterle in dubbio con argomenti che – di fronte a certe cifre, appunto – non potevano che apparire ridicoli. La Juve ha le stesse nostre cifre: mostruose, meno due punti. Perché non pensano semplicemente a come superarci, invece che pensare – e far pensare – che siamo davanti per motivi esterni al fatto sportivo? E’ ridicolo, certo. Ma intanto l’andazzo è questo. E se nessuno pensa mai a cambiare i titoli, anche quelli mentali, davvero non ne usciremo mai.
(per l’angolo Podcast, vi ricordo che io e il mio socio aspirante pensionato attendiamo sempre i vostri vocali al numero dedicato Whatsapp 351 351 2355. Cosa dovete dire? Quello che vi pare. Tipo: vi piace alzare il gomito come Bastoni? Vi piace essere sistematicamente aiutati dal Var? Quale squadra vorreste fosse radiata dal campionato di serie A? E perchè proprio la Juve?)
(il podcast, che ha ormai superato il trentesimo episodio, oltre che su Spreaker – il cui player trovate qui sul blog – lo potete ascoltare anche su Spotify, Audible, Apple Podcast, Google Podcast e tutte le principali piattaforme. Non lo trovate? Seguite questo tutorial: scrivete “Settore” o “interismo moderno” nell’apposito campo e per incanto vi apparirà. Oppure, certo, potete non ascoltarlo. Ma poi non venite qui a lamentarvi perché non siete nel cerchio magico)