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Sommer 10. Sempre attento al look, restituisce la divisa immacolata. Con il risparmio della tintoria Marotta conta di alzare l’offerta per il rinnovo di Lautaro. Batte ogni record interplanetario di clean sheet senza fare un cazzo: magico.
Pavard 10. Un signor giocatore, oggi non avrebbero segnato neanche Maradona, Ronaldo (quello vero), Gigi Riva e Ganz schierati assieme. Ora, non per farmi i cazzi del Bayern: ma hanno una tale abbondanza in difesa da lasciare andare uno così? Boh. Una bellezza assoluta. Mandate lui a Sanremo al posto di Sinner.
Acerbi 10. Un signor giocatore, oggi non avrebbe segnato neanche Van Basten, Spillo, Lewandowski e Ciccio Caputo schierati assieme. Ora, non per farmi i cazzi della Lazio: ma hanno una tale abbondanza in difesa da lasciare andare uno così? Boh. Se non avesse già tipo 40 anni o giù di lì, gli offrirei un quinquennale.
Bastoni 10. Quando ha aizzato il pubblico (cioè, tipo 10mila persone in delirio) per aver conquistato un fallo laterale, ho pensato che la Juve non avrebbe pareggiato neanche con Ceccarini arbitro e Kim Jong-Un al Var.
Darmian 10. Ormai è una figura rassicurante. Mi ricorda il Gigante buono dei Caroselli della Ferrero. Succedeva un guaio, i bambini chiedevano aiuto cantando «Gigante, pensaci tu!» e lui interveniva riportando la pace e punendo Jo Condor (sospiro).
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Barella 10. Quando batti la Juve, chi se ne frega se Barella non ha fatto i numeri assoluti. Comunque c’è sempre, domina i suoi raptus e Szczesny gli toglie un gol fatto con una parata di piede che se la rifà cento volte Barella segna cento volte, diventando capocannoniere con 100 reti, che Piola al confronto era stitico.
Calhanoğlu 10 e lode. La Giornata mondiale della masturbazione è il 28 maggio, ma dopo la visione dei passaggi e dei lanci di Cahla in Inter-Juve è probabile che la data dall’anno prossimo venga anticipata al 4 febbraio. Ora, non per farmi i cazzi del Milan: ma hanno una tale abbondanza a centrocampo da lasciare andare uno così? Boh. Il bello è che lo insultano, quando è chiaro che dovrebbero insultarsi da soli. Anche la Giornata mondiale dell’autoinsulto è il 4 febbraio e si celebra con un corteo di asini da Milanello a piazzale Axum.
Mkhitaryan 10. E’ assai probabile che Mkhitaryan lasci l’Inter prima che io impari a scrivere correttamente il suo nome. Ma io non voglio che lasci l’Inter: potrei anche incatenarmi al salamellaro dell’antistadio come gesto estremo. Tra l’altro, mi chiedo quale abbondanza di centrocampisti abbia mai avuto la Roma per lasciare andare uno così.
Dimarco 10. Abbiamo passato mesi e mesi, chi più e chi meno, a fare la conta dei suoi errori e a valutare la sua scarsezza intrinseca. Oggi è il miglior esterno mancino italiano, un pericolo ambulante per la squadra avversaria, dalla sua parte succede sempre qualcosa e Dimarco ce lo abbiamo solo noi, tiè.
Lautaro 10. Non fateci incazzare, rinnovate ‘sto contratto a quest’uomo, il nostro capitano, un uomo che di solito segna e quando non segna ce la mette tutta. Al diciassettesimo fallo da dietro ho chiamato il 112 dicendo che a Milano stavano brutalizzando un uomo. L’agente mi ha chiesto in che zona. Ho messo giù.
Thuram 10. Mi chiedevo in questi giorni quale abbondanza di attaccanti avesse il Borussia Mönchengladbach. Poi mi chiedo anche: ma perchè devi farti i cazzi degli altri? Non ti basta vedere questo spilungone fisicato fare cose deliziose a spargere il panico nelle difese altrui? Al che mi sono messo a fissare il soffitto e ho risposto: sì, mi basta.
De Vrij 10. Molto bravo.
Carlo Augusto 10. Molto bravo.
Dumfries 10. Casinista ma molto bravo.
Arnautovic 10. E’ il Darwin Nunez dell’Inter: segna un gol ogni 18 occasioni. E tu sei lì a chiederti: è positivo che abbia le 18 occasioni o è negativo che ne sbagli 17? Comunque Szczesny, porca troia, ha fatto una parata che Tiramolla al confronto ha l’artrosi.
Klaassen 10. Il Cesare Ragazzi dei Paesi Bassi meriterebbe più spazio, però è stato bello rivederlo in campo in una partita così importante. E’ un uomo sereno e lo si vede. Alla prossima partita potrebbe presentarsi pettinato come Joey Tempest degli Europe.
Inzaghi 10 e lode. Avete ragione, avevo dimenticato Inzaghi. Cioè, sai, è come quelli di famiglia: lo saluti la mattina, poi non è che ogni volta che lo incroci in cucina lo saluti. Però bisognerebbe farlo. “Grazie mister”, “Ma mi hai ringraziato tre minuti fa”, “Ah davvero? Grazie mister”, “Ma mi hai già ringraziato 15 volte e sono le nove di mattina”, “Solo quindici? Grazie mister”.
(per l’angolo Podcast, vi ricordo che io e il mio socio aspirante pensionato attendiamo sempre i vostri vocali al numero dedicato Whatsapp 351 351 2355. Cosa dovete dire? Quello che vi pare. Dopo Inter-Juve vi mancano gli argomenti? Siete sociopatici?)
(il podcast, ormai 40 episodi, ha inaspettatamente ha mangiato il panettone e punta dritto all’uovo di Pasqua e al Grammy. Oltre che su Spreaker – il cui player trovate qui sul blog – lo potete ascoltare anche su Spotify, Audible, Apple Podcast, Google Podcast e tutte le principali piattaforme. Non lo trovate? Vi spiego come farlo (non è difficile): scrivete “Settore” o “interismo moderno” nell’apposito campo e per incanto vi apparirà. Oppure, certo, potete non ascoltarlo. Massì, ascoltate quei pipponi di Barbero, certo, ok)