Breve elenco di certezze

La prima certezza è che non siamo (più) capaci di giocare per lo 0-0. Abbiamo preso gol appena prima di andare a fare la doccia, come a Leverkusen, convinti di avercela fatta. Non è che abbiamo giocato male. Anzi a Bologna, più che a Leverkusen, ci siamo calati bene nel clima della partita. Ma di sicuro non abbiamo provato seriamente a vincerla. Anche a Torino con la Juve era andata così: ci saremmo accontentati di uno 0-0 e ce lo siamo presi in quel posto. Non siamo (più) una squadra da 0-0, non è il nostro pane. L’ultimo 0-0 in campionato è un Samp-Inter del febbraio ’23, 26 mesi fa. Da allora abbiamo fatto solo tre 0-0 tutti in Champions (Real Sociedad a San Siro, partita ininfluente, e Porto e City in trasferta, partite in cui uno 0-0 aveva un senso). Gli ultimi tentativi di accontentarsi di uno 0-0, o addirittura di rpogrammarlo, sono dunque miseramente falliti.

La seconda certezza è che ultimamente – da quando cioè giochiamo a ciclo continuo – siamo parecchio vulnerabile rispetto alle nostre medie recenti. C’è solo un clean sheet nelle ultime dieci partite, nelle altre nove abbiamo subito 1 (6 volte) o 2 (3 volte) gol. Ne consegue, dunque, che per vincere dobbiamo sempre segnare due gol, oppure tre (tipo col Monza, mentre con Parma e Bayern è finita 2-2). A Bologna due gol non li avremmo segnati mai. Forse uno. Ma bisogna tirare in porta.

La terza certezza è che al 20 aprile, pur sconfitti a Bologna con un gol al 94′, siamo ancora dentro a tutto. Compreso il campionato, dove siamo ancora primi. Purtroppo ora a pari con il Napoli, che ha capitalizzato al 100% un turno favorevole (noi in trasferta contro la quarta in classifica in gran forma, loro con l’ultima depressa). Spoiler: sarà un turno favorevole a loro anche il prossimo, noi contro la Roma lanciatissima e loro contro il Torino, una delle squadre (con tutto il bene che posso volere al Toro) più inutili della serie A.

La quarta certezza è che, dopo la visione di Monza-Napoli e di Bologna-Inter, direi che noi non usciamo minimamente ridimensionati dal duello a distanza. Il Napoli ha avuto i suoi problemi a venire a capo di una partita ovvia, non è squadra che dia l’impressione di una particolare vena o di una grande sicurezza. E pensare che questa squadra possa vincere lo scudetto – una squadra che gioca la metà delle nostre partire e sembra sfinita uguale – è veramente agghiacciante (cit.).

La quinta certezza è che noi sfiniti lo siamo davvero e che è oggettivamente difficile che in questa spaventosa sequela di partite si possa tenere un rendimento elevato e uniforme. Ci saranno partite che andranno meglio e altre peggio. Dobbiamo sperare anche in un po’ di fortuna, che oggi per esempio ci avrebbe consentito di portare a casa un punto, non fosse altro che la partita era ormai finita. La fortuna, anche, che nessuno si faccia male. Oggi con Thuram invece di un Correa innocuo e di un ormai irritante Taremi sarebbe stata un’altra partita. O la fortuna di non dover fare per forza certi cambi: tipo tirare fuori Bastoni ammonito e mettere dentro Bisseck che sembrava essersi appena fatto una canna nei bagni del Dall’Ara. Un po’ di fortuna ce la meriteremmo, e che cazzo.

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7 risposte a Breve elenco di certezze

  1. Giorgio scrive:

    La sesta certezza è che saremo sempre a tifare Inter 🖤💙⭐️⭐️

  2. Dawide scrive:

    Solo per il fatto che a napoli e a bologna fanno i caroselli, dobbiamo vincere sia lo scudetto sul napoli che la coppa italia col bologna.

  3. Dawide scrive:

    Bon. Vado a prendere le gocce per dormire.

  4. Pastorius scrive:

    Non so veramente cosa stia succedendo a Bisseck…sembra davvero intontito, poco reattivo, boh? Male anche Frattesi oggi, praticamente fuori dal gioco. Taremi e Correa anche basta, meglio dei ragazzi della Primavera!

  5. TOTO scrive:

    Moriremo tutti…..ma non di sete (cit. birreria sotto casa).

    Chevvedevodi’, non riesco proprio a essere pessimista!
    Ma neanche particolarmente ottimista! 🤷‍♂️

    Può succedere tutto e il contrario di tutto.

    Tipo che ne facciamo due pure al Barca a domicilio, con difesa allegra e senza Lewa!
    O che ne prendiamo due mercoledì, non voglio nemmeno dire da chi! 🤦‍♂️

    L’importante è AMARLA. Oggi uscite (se meteo permette) fate la grigliata, la passeggiata a mare, il bagno, l’arrampicata, insomma quelcazzochevoleteepotete! 😁

    E, domani è un altro giorno (stracit.).

    Ed è già un’altra vigilia.

    Come scrisse il padrone di casa…non è meraviglioso?

  6. Luca scrive:

    Taremi non è irritante, semplicemente con noi non è un giocatore di calcio.
    Giocare per tutto quel tempo senza mai tenere un pallone che sia uno significa che non giochi. Ogni volta che incontrava il pallone lo perdeva, tutti i contrasti persi.
    Non solo: negli ultimi minuti, Inzaghi a pochi metri gli urla di marcare un avversario, glielo indica perché lui non si muove da dove è.
    Glielo indica nuovamente e gli urla. Niente da fare, rimane impietrito nella sua mattonella di campo, un corpo avulso dal gioco, dalla partita, dal campo.
    Nemmeno una copertura chiamata dal mister sa fare.
    Non solo non la vede, nemmeno se sollecitato.
    Non c’è altro da dire.
    Correa il solito inutile giocatore.

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