Lautarchia

E’ successo meno di 10 anni fa. 31 ottobre 2015: allo stadio Presidente Peron di Avellaneda, provincia di Buenos Aires, vicino a dove la linea di centrocampo interseca perpendicolarmente quella laterale, viene scattata la foto che contiene tutto un destino. Diego Cocca, allenatore del Racing, sul punteggio di 3-0 chiama il cambio nel finale della partita con il Crucero del Norte, ultimo in classifica. E’ il 79′. Il tabellone luminoso si accende sul numero 22: esce Diego Milito, autore di una doppietta, per una meritata standing ovation. Il display vira sul 32: entra il 18enne Lautaro Martinez, per i suoi primi undici minuti da professionista.

Il Principe è il campione al passo d’addio, tornato nella sua squadra del cuore per chiudere la carriera dopo una lunga – e da noi gloriosa – avventura europea. Il Toro (il soprannome, azzeccato, gliel’ha dato un compagno di squadra) è invece al debutto assoluto, il ragazzino promettente a cui viene fatta assaggiare l’emozione della prima squadra in uno stadio strapieno. Un rito alla sua milionesima rappresentazione negli stadi di tutto il mondo. Ma riletto e rivissuto in chiave interista è un momento clamorosamente evocativo. Nessuno avrebbe potuto immaginare che razza di passaggio di consegne si stesse realizzando in quel momento nello stadio dell’Avellaneda.

L’Inter doveva ancora mettere seriamente gli occhi sul ragazzino – un po’ piccolo, in effetti, ma tosto. Lo farà nei mesi successivi, di fronte a relazioni sempre più interessanti. Già agli inizi della stagione 2017-18 l’affare viene intavolato e poi concluso. L’imberbe, acerbo, semisconosciuto Lautaro Martinez arriva a Milano a 21 anni, nel luglio 2018, si prende la maglia numero 10 (minchia, che faccia tosta) ma siede diligentemente in panca come riserva di quell’Icardi che da febbraio in poi, in collisione con il club e con Spaletti, gli lascerà parecchio spazio. Forse fin troppo per uno paracadutato dall’Argentina in un’Inter piena di casini. Era ancora un giocatore imperfetto, sbagliava molti gol, non parlava italiano (ci metterà un paio d’anni ad abbandonare lo spagnolo nelle interviste), tanta buona volontà ma boh, chissà, vabbe’, vediamo.

Il resto, ormai, è storia. Nella nostra, Lautaro si è già ritagliato un posto che forse neppure osava sognare. Ma che certamente, mese dopo mese, gol dopo gol, ha inseguito e voluto oltre ogni cosa. Poteva essere una meteora e invece è diventato il capitano. Non solo una stella (questo lo dicono le cifre, ma noi vogliamo andare oltre le cifre), non solo il frontman, ma il condottiero. E’ questa caratteristica è impagabile, inestimabile, e va oltre le infatuazioni da highlights o gli incensamenti da statistica. Lautaro, più di ogni altra cosa – un grandissimo centravanti, un giocatore generoso, un punto di riferimento dentro e fuori dal campo -, è diventato interista.

Questo passaggio non è così scontato. Non sarà magari per l’eternità – anche se piacerebbe a tutti – ma la dichiarazione d’amore di Lautaro per l’Inter è una delle cose più belle che ci siano capitate negli ultimi decenni, sentimentalmente parlando. E vaffanculo, non scordiamoci mai dei sentimenti in quest’epoca di bonus, big money ed expected goal. Non sottovalutiamo il fatto che ci sia ancora gente che si emoziona per una bandiera o per uno stadio, e non solo quando accede all’home banking. E che ci siano ancora campioni che apprezzano di mettersi una fascia sul braccio sinistro, non perché è un simbolo di prestigio o perché spicca bene sul fondo nerazzurro ma per quella certificazione di appartenenza – appartenenza vera – che resta vanto di pochi e patrimonio di pochissimi.

Icardi diventò capitano perché in quell’Inter un po’ così era il più forte, il più prospettivo, il più spendibile, il più fascinoso. Potremmo fare copincolla per Lautaro, ma questa non è un’Inter un po’ così, e soprattutto lui non è Icardi. Lautaro ci ha messo il cuore, il sudore, le lacrime, l’orgoglio. Lautaro si è infilato quella fascia con una solennità che fa quasi tenerezza, in un mondo arido e senza valori. Lautaro è capitano di un’Inter che gli piace, che ama. Un’Inter per la quale farebbe qualsiasi cosa, sapendo – altra immane differenza con Icardi – che questa Inter farebbe qualsiasi cosa per lui. Lautaro è capitano di se stesso: il Lautaro giocatore non tradirebbe mai il Lautaro capitano, il Lautaro giocatore vuole andare a dormire con la coscienza a posto al cospetto del Lautaro capitano. Il Lautaro giocatore e il Lautaro capitano lasciano il campo avendo speso tutto. Il Lautaro giocatore e il Lautaro capitano sono proprio la stessa cosa.

E’ meraviglioso vederlo giocare così – vedergli fare il capitano così – in quella che a conti fatti è la sua stagione più difficile, iniziata con troppe tossine nelle gambe, con qualche infortunio da stress, con pochi gol e relativi malumori, con qualche dubbio da parte di noi stolti tifosotti che non lo concepiamo in versione ridotta (sotto i 25-30 gol a stagione, per dire) (che ingrati). Quando è tornato lui al 100 per cento è iniziata la fase-2 della stagione dell’Inter, perchè con un Lautaro a questo livello, di lotta e di governo, di gol e di sacrificio, di pennellate e di randellate, nulla ci è precluso. Negli anni ha cambiato postura, grazie anche alla fascia. Il quel petto in fuori, in quella fronte alta, in quello sguardo che da tenebroso si è fatto maturo (spaventoso, per gli altri) c’è tutta la sua voglia di giocare in nerazzurro, di trascinare un popolo intero verso l’obiettivo. C’è la sua gratitudine verso l’Inter. Le sue prestazioni non sono il corrispettivo di un lauto stipendio. Sono altro. E finchè resteranno altro, ecco, nulla mai ci dividerà.


(nell’angolo Podcast, giunto nel frattempo all’episodio #129, io e il mio socio Max attendiamo sempre i vostri vocali al numero dedicato Whatsapp 351 351 2355. Cosa ci dovete dire? Quello che volete. Se riuscite a stare nel tema – l’Inter, il calcio, la vita – va bene. Cioè, si gioca ogni tre giorni, siamo dentro a tutto, è una stagione meravigliosa: vi mancano gli argomenti? Se non ci riuscite, va bene lo stesso. Chi siamo noi per impedirvelo?

(il podcast, oltre che su Spreaker – il cui player trovate qui sul blog – lo potete ascoltare anche su Spotify, Audible, Apple Podcast, Google Podcast e tutte le principali piattaforme. Non lo trovate? Prendete appunti – non è difficile – : scrivete “Settore” o “interismo moderno” nell’apposito campo e per incanto vi apparirà. E’ la tecnologia, bellezza, e non possiamo farci niente)

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65 risposte a Lautarchia

  1. Militus scrive:

    Settore il nostro cantore. Che si possa tornare a Monaco tra non molto?

  2. Francesco 70 scrive:

    Bellissima foto quella del cambio Milito/Martinez. Davvero.

    Sembra scattata apposta per noi interisti 🙂

  3. Massimo scrive:

    Grande Settore! Nell’arrivo di Lautaro all’Inter c’è molto di Milito, diventato poi presidente del Raing, che lo segnalo’ a Zanetti quando era quasi dell’Atletico Madrid. E per come lo conosco dalle interviste Lautaro è umile ma non si pone limiti, osa sperare qualsiasi traguardo. Basti ricordare il suo litigio con Conte per una sostituzione…

  4. Kalle73 scrive:

    dopo capitani silenziosi, handanovic, capitani senza il physique du role, ranocchia, capitani casuali ed inadatti, icardi, ecco un nuovo capitano con la C maiuscola

    VAMOS A GANAR LAUTI!!!!

  5. Fabio scrive:

    Ottimo commento come al solito.. Comunque un mio amico argentino, non tifoso del Racing, quando l’Inter acquistò Lautaro mi disse (parole testuali) “Avete comprato un campeon!!”

  6. Giorgio scrive:

    Grazie, Settore.
    Avevo chiesto pochi giorni fa un post del genere, e mi hai accontentato.
    Come ? Non leggi i ns. commenti sul blog e l’hai scritto perché ti andava ?
    Va benissimo ugualmente.
    Per chi – come l’umile sottoscritto – ha sempre ritenuto Lautaro un fuoriclasse, è una discreta soddisfazione.

  7. denny71 scrive:

    Post quasi commovente. Lautaro è uno di quei giocatori a cui non puoi non voler bene, anche quando sbaglia dei goal, quando gioca male perché è fuori forma, comunque dà sempre tutto e si vede che ci tiene aldilà dei soldi, della carriera etc. è qualcosa che va oltre i valori strettamente tecnici (comunque tutt’altro che trascurabili) lui, barella, bastoni… (basta se no faccio l’elenco di tutta la rosa) sono l’anima di questa squadra

  8. Geppetto57🌟🌟 scrive:

    Se l’ideale passaggio di testimone dovesse veramente concretizzarsi con il bis di quella cosa che non fa dormire ancora adesso gobbi e gonzi, assisteremmo ad un evento sportivo talmente enorme da essere quasi incredibile.
    Se il primo fu propiziato dalla volontà del Presidente di emulare le gesta del padre arruolando il meglio disponibile, questa è invece una squadra molto più “random”, frutto di scelte più economiche che tecniche.
    Essere così vicini all’impresa, che già è una impresa essa stessa, dà ancora più valore ai nostri giocatori più rappresentativi, Lautaro in testa, evidenzia l’impegno e la dedizione delle “seconde linee”, che di fatto non lo sono ed evidenzia una volta di più la capacità del mister, che nel bene e nel male sa come gestire nel migliore dei modi il gruppo che ha a disposizione.

  9. Er pomata scrive:

    Lautaro ha la faccia da guerra, ha gli occhi di brace, ha la stessa grinta di Ivan Zamorano ma con tanta qualità in più.
    Ha la stessa sua bravura nel colpire di testa, nonostante un’altezza normale.
    Chi meglio di lui può indossare quella fascia che deve stare al braccio di un condottiero?!?
    Dopo anni di Icardi e Ranocchia o del mite Handanovic ci voleva proprio il Toro!

  10. Deki scrive:

    Bellissimo pezzo.
    Lautaro, oltre a quelli tecnici, ha grandissimi valori umani.
    Ha capito perfettamente quando doveva fermarsi nelle richieste di ingaggio (in quel periodo la shitstorm si stagliava non troppo in lontananza…), perfettamente consapevole che, pur non prendendo due spicci, avrebbe potuto benissimo trovare altre squadre che gli avrebbero dato comunque di più.

    P.S. Potremmo sostituire il nome di Lautaro con qualsiasi altro componente della rosa ed è proprio questo che fa la differenza nell’Inter attuale.

    P.P.S. Chissà come si sta divertendo Skriniar in Turchia……

  11. Geppetto57🌟🌟 scrive:

    Marotta: “Sogno la Champions, è l’unica cosa che non ho mai vinto. E spesso i sogni si avverano…”
    Ma davvero non vogliamo far felice il nostro Presidente?

  12. Paolo A scrive:

    Ho rivisto la partita con calma. Ieri avevo talmente tanta adrenalina in corpo che non capivo nulla, saltavo e urlavo come un indemoniato davanti alla TV, roba da ricovero coatto, non proprio il massimo per capire ed interpretare la partita.

    Ebbene, sarei pronto a giocarmi una cifra importante su un fatto: sono convintissimo che se Miki non fosse rimasto a terra durante l’azione, il gol di Kane non l’avremmo preso. È mancato clamorosamente il raddoppio dentro l’area, proprio nella zona del nostro armeno preferito.

    Cambia nulla, è così per dire, anche perché parlerei della partita per tre settimane di fila, non ce ne fosse un’altra fondamentale tra 70 ore..

  13. Dawide scrive:

    Bhe! LAUTARCHIA è un titolo da Guerin Sportivo d’altri tempi.

    Applauso a Settore.

    Sul Guerin ricordo ancora il titolo: “Alessandro Magnum”
    con SpilloAltobelli fotografato accanto a una sua Ferrari.

  14. Ezio scrive:

    Si è aperta la fase di conferma del posto abbonati. Io e mio Figlio siamo abbonati da 17 anni. Quest’anno abbiamo preso l’abbonamento plus. Siamo nel 1º Blu. Buon posto ma niente di che. Bene, con il Bayern il costo del posto è stato di 95 euro cad. adesso per la semifinale il costo dello stesso posto è di 159 euro… va bene che è una semifinale champions con il Barça (e noi c’eravamo anche in quella del 2010) ma adesso a me sembra proprio che in società qualcuno stia un po’ esagerando.

    • Geppetto57🌟🌟 scrive:

      Hanno tolto il businness ai galantuomini che lo gestivano precedentemente ed ora è tutto nelle loro avide manine.

      • Geppetto57🌟🌟 scrive:

        D’altro canto, se non sei nel giro degli abbonati / Inter Club / raccomandati, l’acquisto di un paio di biglietti è diventato un’odissea discretamente costosa.

        • Paolo A scrive:

          Già.. io che abito nell’estremo Nord Est vado ogni anno a vederli a Udine, Verona e Bologna. Poi cerco di venire due/tre volte a San Siro. Ma tra biglietto e viaggio spendo cifre davvero alte.

          Infatti il numero di spettatori sta scendendo

  15. Epic scrive:

    Diventato simpattico Lothar Matthaus

  16. Militus scrive:

    Peccato l’eliminazione della Lazio, ci avrebbe fatto comodo se avessero continuato l’EL. Magari sarebbero venuti a S.Siro pensando alla coppa e mollando il campionato.

    • Giorgio scrive:

      Noooooo…
      Li avevo lasciati sul 3-0, pensando ce l’avessero fatta, e poi mi son guardato qualche minuto di M. United-Lione (partita FOLLE).
      Vado controcorrente, forse, ma dico che mi sarebbe piaciuto avere PRIMA la partita in casa e poi andare a Barcellona…
      Si, insomma…come nel 2010 😉

  17. Mandorlo scrive:

    Eyjafjallajokull, spirito del vulcano, in quale forma ti mostrerai stavolta agli umani per guidare il destino verso i favori della vittoria? Noi ti invochiamo.

  18. Paolo A scrive:

    Quattro giorni prima dell’andata, giocano la finale con il Real. Non potranno manco loro turnovereggiare più di tanto.

    È lecito quindi sperare in un duro scontro fortuito tra Yamal e Rafinha che li tiene fuori gioco per una decina di giorni.. mica niente di grave eh, siamo sportivi. A Lewa ci pensa Acerbi e non serve altro, grazie.

    Ora focus sul Bologna. Salto il pranzo pasquale con suoceri e parenti per andare al Dall’ara, questa è già una cosa buona, ma non basta.

    Mi aspetto Sommer, Bisseck DeVrij Bastoni, Zalewsky Frattesi Chala Miky Augusto, Arna e Lauti come undici di partenza. Vediamo come ci stupisce il Demone.

    • Deki scrive:

      Condivido la formazione.

      Un pò di riposo avrebbe giovato anche a Bastoni ma non credo che il mister cambi in blocco tutta la linea difensiva.
      Così come i 3 di centrocampo; difficilmente Inzaghi ne cambia 2/3 dall’inizio.
      Zalewsky a destra mi convince poco ma non possiamo chiedere altro a Darmian.
      C. Augusto certo del posto, così come Arnautovic.
      Bene tenersi dalla panchina qualche “cartuccia” da sparare nella ripresa, nostro punto dolente.

  19. Alex scrive:

    Bel pezzo Sector, complimenti. Mi è piaciuto subito questo ragazzo, gli si leggeva negli occhi una luce speciale: di uno estremamente determinato, cattivo agonisticamente al punto giusto, non scorretto. Mi ricordo che io ne sponsorizzavo l’impiego dopo un paio di mesi dal suo arrivo al posto di un Icardi bruciato fra le tette di Wanda, la bella vita, i followers e roba simile; anche se molti mi davano del matto. Come sono stato molto cauto all’inizio di quest’anno nelle critiche, perchè considerato il percorso che aveva contraddistinto la sua fase intermedia fra le due stagione, era più che lecito attendersi che l’avvio sarebbe stato “da diesel”. Non deve essere sempre per forza tutto bianco o nero: ci sono almeno un centinaio di sfumature di grigio. Qualche critica al Toro ci stava, supportata da motivazioni circostanziate e nei limiti della decenza. Come qualche critica ci sta anche al Mister, pur riconoscendogli il lavoro straordinario che ha fatto fin qui all’Inter, senza doversi vedere “appioppata” la patente di pazzoide, di uno di “quelli che Scemone”. Altrimenti che tifosi saremmo ?

    • Deki scrive:

      le sfumature di grigio non erano una cinquantina?

      • Alex scrive:

        Quello era un film. Poi se vogliamo continuare a replicare puntigliosamente per partito preso a tutto quello che viene detto da chi non la pensa esattamente come noi, credo che il bello di questo spazio vada a farsi benedire.

        • Jad scrive:

          Io su Lautaro ho cannato.
          Scusa capitano 😭😭😭
          ( ma in buona fede. Caxxo non andava avanti!!)
          Canna Ausilio , Marotta, Inzaghi, posso cannare pure io.

  20. Deki scrive:

    Marotta: “Col Bologna gara più importante dell’anno”.
    E bravo Don Beppe che riporta tutti sulla terra, riportando in auge il vecchio e sacrosanto detto che recita “la partita più importante è sempre la prossima”.
    Il carico di entusiasmo che lascia in dote la qualificazione è un patrimonio inestimabile ma va canalizzato nella giusta maniera, onde evitare eccessi di presunzione e/o supponenza.
    Anche perchè ormai è chiaro che quello che farà la differenza saranno le energie mentali. A questo punto della stagione quelle fisiche iniziano a calare un pò per tutti, figuriamoci per noi.

    • Geppetto57🌟🌟 scrive:

      Visto ieri sera come il MU, dopo un primo tempo “a mille”, abbia avuto un tracollo fisico nella ripresa, amdando addirittura sotto di due gol.
      Poi il Lione in 10 e la spinta del pubblico li ha rivitalizzati per una rimonta che si ricorderanno per anni, da quelle parti.

  21. Mandorlo scrive:

    A proposito di Bologna, che ne facciamo di Fabbian?

  22. Deki scrive:

    Thuram fermo per affaticamento all’adduttore.

    Se Scettico non aveva capito a cosa serve il turnover visto che sono “ragazzi giovani e ben allenati”, forse questo potrebbe essere un buon argomento.

    • Geppetto57🌟🌟 scrive:

      Credo che ormai in tutti gli sport, escluso rare eccezioni, non si punti ad avere sempre il massimo livello di prestazione, vuoi perchè non è possibile mantenere a lungo tale condizione, ma anche perchè aumenta lo stress fisico e quindi il pericolo di infortuni. Una oculata gestione dei giocatori serve sopratutto per averli ad un buon livello nel momento più opportuno, che per noi sarebbe questo. Il Tikus si trascinava già da un pò una scarsa forma, non dava l’impressione di essere esplosivo come ad inizio campionato e la necessità di utilizzarlo comunque ha peggiorato la situazione. Come sempre dovremo aspettarne il rientro, facendo di necessità virtù. Arnautovic freme …

  23. Francesco 70 scrive:

    Domenica, dopo la vittoria del Napoli di sabato, a Bologna sarà un’altro sepolcro… altro che pasqua.

  24. Jad scrive:

    Marotta GIUSTAMENTE dice “col Bologna partita più importante dell’ anno”
    Ci arriviamo malconci,stanchi, senza Thuram e Dumfries (credo). Dimarco? Non so.
    Deve essere chiara una cosa:
    Non ci sono colpe!

    Non vengano scritte stronzate.

    Si è turnoverato al massimo in CI scientemente per preservarli.
    Di più non si poteva fare.
    Ora ci siamo dentro e basta.
    Questo è il calendario questi gli impegni.
    Sperare e tifare.

  25. Paolo A scrive:

    Resto convinto che non avere le Coppe per il Napoli sia e sia stato un vantaggio, quantomeno a livello di usura e infortuni.

    In Premier c’è questa idea di non mollare niente, ma poi succede che il Liverpool con turnover ridottissimo prima è letteralmente ingiocabile per cinque mesi (straprimo in Premier e pure in Champions) ma poi arriva stracotto a gennaio.

    Mentre l’Arsenal, che il campionato non ha mai rischiato di vincerlo accontentandosi di un secondo posto a distanza siderale, in Europa vola.

    E a parte queste due, le migliori finora sono state Newcastle e Forest, che guarda caso le Coppe non le fanno.

    Invece squadre pur forti come Aston Villa o City sono rimaste indietro.

    Anzi, il City ha preso a marciare recuperando in classifica appena uscito dalla Champions.

    Se a questo aggiungiamo che Tottenham e United (tanto blasone ma quattordicesima e quindicesima, zero obiettivi da mesi) arrivano guarda caso in semifinale di EL, mi viene da pensare che per fare quel che sta facendo l’Inter devi essere veramente forte e con una rosa più che abbondante, non in termini di quantità ma di qualità.

    Il Demone fin dall’inizio ha dosato con grande attenzione le forze, risparmiando laddove possibile anche i 10 minuti agli uomini chiave. Qualche errore lo ha certamente commesso in questo lavoro. Mercoledì Thuram esausto era da togliere al posto del Toro per esempio, altre volte i cambi ci sono costati dei punti. Ma è anche grazie a questo lavoro, pur talvolta imperfetto, che ci troviamo a tre passi dal sogno.

    Ora non si può buttare tutto nel cesso e spremere i titolarissimi contro Bologna Milan Roma e Barca. Sembra un paradosso, ma secondo me in questo ciclo mostruoso, saranno i Carlos Augusto, i Frattesi, gli Asslani e gli Arnautovic, i DeVrij e i Bisseck quelli FONDAMENTALI per farci vincere qualche trofeo.

  26. Giorgio scrive:

    Mi viene una domanda : se Inzaghino fosse stato ingaggiato da una squadra tipo…che so…PSG, o ManCity, o Barcellona… Insomma : se avesse creduto in lui una società che potesse spendere… Vi immaginate che razza di spettacolo avrebbe offerto ? Quanto avrebbe vinto, a quest’ora ?
    Un buon allenatore come Simeone guadagna 3 volte di più. Per non parlare di Ancelotti o altri…
    L’Inter ha fatto tutta una serie di bei “colpi”, si : Skriniar, Barella, Onana, Thuram, lo stesso Lautaro, ma forse il “colpo” più avveduto è stato Inzaghi. Uno col quale costruire.

    • Geppetto57🌟🌟 scrive:

      E non è detto che non arrivi qualcuno a sventolargli paccate di soldi sotto il naso dopo questo ulteriore step.
      Arrivare due volte in semifinale di CL senza spendere i fantastiliardi del PSG non può essere un caso …

    • Giorgio scrive:

      Si, è quel che intendevo : alla Lazio ha “rischiato” di vincere uno scudetto e nessuno (io per primo) capiva che il merito era di quell’allenatore esordiente che aveva un’idea di calcio.
      O meglio : l’Inter se n’è accorta.
      Chapeau.
      E buonanotte 😴

      • Mandorlo scrive:

        Io avevo letto che la yuve aveva pensato a lui per il dopo… qualcuno, non ricordo, e la cosa mi rodeva perché avevo capito che non poteva essere così male uno che riusciva a passare i gironi , a vincere qualche coppetta durante l’impero del male e , soprattutto, a far fare tutti quei gol ad uno come Immobile. E quando Marotta l’ha soffiato al rinnovo di Lotito ho goduto. E poi, romanticamente, mi piaceva la storia di un allenatore della primavera che è in macchina verso Salerno in B e viene chiamato lungo la strada: “ Bielsa ha fatto il Loco e si è sfilato. Torna indietro che ci tappi il buco in prima squadra e poi vediamo “.
        Quando si dice sliding door.

  27. Scetticonerazzurro scrive:

    Non ho mai avuto dubbi sulle doti umane di Lautaro e del tutto meritate sono le lodi che Settore gli indirizza nel suo bel ritratto: autentico trascinatore della squadra per le sue qualità naturali di leader anche quando non rivestiva il ruolo di capitano, oggi vero campione per quelle doti personali di uomo che i compagni gli riconoscono e rispettano. Più complicato è stato , almeno per me , collocarlo per le sue caratteristiche atletiche e soprattutto tecniche nell’ampia schiera dei giocatori sudamericani che, varcando l’oceano, hanno militato nella nostra squadra. I grandi finalizzatori sudamericani, da Angelillo a Ronaldo a Milito, rispetto a quelli europei di scuola anglosassone, non sono stati quasi mai dei solisti puri, ma, in possesso come sono sempre di una tecnica raffinata, amano colloquiare coi compagni e non se ne stanno in attesa dell’imbeccata sotto rete per fulminare il portiere avversario ( unica eccezione, forse, Icardi, solista per eccellenza). Tuttavia nessuno dei campioni che io ricordi, ha rinunziato di proposito al suo ruolo di attaccante puro per mettersi al servizio della squadra, per essere presente là dove la squadra ha bisogno, in difesa o in attacco, adattandosi perfettamente a quello che è l’imprinting fondamentale dell’Inter di Inzaghi, una squadra operaia quant’altre mai, non certo nel senso di qualità mediocre del gioco , ma in quello di tutti al servizio della squadra, “ tutti per uno e uno per tutti “, rinunziando ai tradizionali gesti solistici, come ad esempio l’uso di dribbling, per privilegiare gli scambi stretti ed essenziali che velocizzino l’azione, sempre in cerca del compagno libero a cui porgere la palla. Per curiosità, mi son riguardato ieri sera tutta la partita di mercoledì per leggere il muoversi tra le linee di Lautaro: ho notato solo un tentativo di dribbling , in parte riuscito, che gli ha permesso di superare di slancio due o tre avversari (che mi ha fatto sobbalzare sulla sedia per la meraviglia: dunque è capace di dribblare da vero campione sudamericano!), per finire poi infognato in un groviglio di gambe e perdere la palla…Forse il lavoro di Lautaro che più giova alla squadra è questo suo muoversi tra i reparti a riannodare i fili del gioco, e magari fiondare a rete quando capita con gesti di meravigliosa raffinatezza come il tiro d’esterno che ci ha procurato il vantaggio nella gara in Germania, utile anche a ricordarci che in vesti umili e modeste si nasconde un autentico campione sudamericano.
    Auguri a tutti noi di una felice Pasqua.

    • Jad scrive:

      Bel post, complimenti.
      Noi di campioni argentini ne abbiamo visti tanti: Crespo, Batistuta, Milito.
      Francamente non so se il Toro sia a quei livelli ( potrei fare il ruffiano ma non ci riesco)
      Lautaro ha un cuore immenso, ha due gambe forti quasi come quelle di Saverio , ha una tecnica notevolissima, visione di gioco e con lui il compagno di reparto migliora.
      E allora cosa ho da dire?
      Nulla , se non che lui se non è al 100% paga in lentezza.
      Perché Lautaro ha una pecca: non è veloce.
      Chiaro che se offrisse sempre prestazioni come contro i Tedeschi sarebbe da pallone d’oro. Ma alle volte non ce la fa.(rivedere la finale CL o l’ anno scorso contro l’ AM), ergo non è ancora un campione.
      Ma , proprio in questa stagione per lui difficile (fino a gennaio camminava) può consacrarsi tale. D’altronde è nella piena maturità atletica e sportiva.

      Forza Lauti. Forza capitano con due coglioni così!!

  28. Jad scrive:

    Ragazzi,io, quando si parla di campioni vado con la mente al Principe Milito.
    IL PRINCIPE MILITO
    in finale mi fa due gol che ancora oggi non riesco a dire qual è il più difficile o il più bello. La fintina sul primo o il gancio sul secondo?
    Come dire al pargoletto se vuol bene più alla mamma o al papà. Non si fa!
    Poi per gradire mette in porta,prima Sneijder e poi Pandev.
    La vince lui.
    Partita IMMENSA. ASSURDA per uno dei campioni più sottovalutati della storia del calcio.
    Lauti è sulla buona strada ma deve ancora mangiarne di polenta.

    Vinciamo la CL e poi tiriamo la riga.

    Per me, per ora fortissimo ma per essere un campione serve ancora uno step.

  29. Paolo A scrive:

    Vabbè, la gobba finta l’ho messa, ho indossato gli occhiali da sole, mi sono vestito di nero. Ora mi accomodo sul trespolo e mi metto a lavorare sintonizzandomi su Dazn. Buona serata, a più tardi.

  30. Francesco 70 scrive:

    Il monza in casa ne ha vinta una, pareggiate cinque e perse dieci.

    Dieci.

    Ma di cosa stiamo parlando, suvvia.

  31. Giorgio scrive:

    Va be’, signori, io ho gufato finora.
    Qualcuno che mi da’ il cambio…?

  32. Francesco 70 scrive:

    Appunto. Portiere a farfalle, goal Napoli. Hanno retto 70 minuti, pure troppo.
    Impossibile per i padroni di casa recuperare.

    Impossibile.

    Scudetto ormai assegnato.

  33. Francesco 70 scrive:

    Con la sconfitta di domani cederemo il primo posto in solitaria. Ancora sette giorni, poi saremo ufficialmente sorpassati.
    La stagione è finita al 70′ della partita di oggi.
    Troppo forte il napoli, nulla da dire. Impossibile fermarli.

  34. Fortebraccio scrive:

    Bologna – Iblnter 3-0

    ‘notte

  35. Giorgio scrive:

    Meno male ci pensa Fortebraccio, va’…
    Sono stato davanti allo schermo fino al 70°.
    Oh, non ci si può distrarre un minuto…
    Comunque già in un paio di episodi, prima, il portiere del Monza vagava per il campo (guardare ad esempio l’occasione di Politano : era sulla tre-quarti SENZA ALCUN MOTIVO, e ha anche rischiato di scivolare…).
    Devo dire che il Napoli non è davvero niente di che…

  36. Deki scrive:

    Il Napoli mi sembra una squadra abbastanza involuta con pochissime idee offensive e una buona difesa.
    Il fatto è che nelle ultime giocherà contro squadre talmente tanto inferiori che di riffa o di raffa potrebbe comunque bastargli.

    Dovremo contare solo sulle nostre forze.

  37. Dawide scrive:

    Va che lasciare lo scudetto a questi qua sarebbe proprio un delitto eh

    Pero’ con chi potrebbero perdere ancora punti?

    • TOTO scrive:

      Col Torino?
      Col Lecce?
      Col Genoa?
      Col Parma?
      Col Cagliari?

      Praticamente……..con tutte!

      E, comunque, come scriveva uno di noi, se le vincessimo tutte, avremmo buone possibilità per il 21esimo! 🤣🤣🤣

      Loro, non possono dire altrettanto!

  38. giardinero9cruz scrive:

    Il Napoli non è niente di che ma ha quel Mc Tominey che la risolve sempre. Veramente un gran giocatore, forse l’unico che invidio ai partenopei.

    Bologna – Inter, passaggio cruciale, impossibile non pensare a Radu e allo scudetto regalato ai macachi.

    Serve una macumba. Sgraat sgraaat…

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