Duecento di questi Inzaghi

Per quanto lo possa mai essere uno che da 30 anni bazzica nel mondo del calcio professionistico, ciò che più colpisce di Simone Inzaghi è quanto sia normale. Sfogli decenni di articoli e ritagli e niente, mai che salti fuori un eccesso, una lite, una polemica. Guardi le sue foto di 10, 15, 25 anni prima e niente, è sempre uguale, stesse espressioni, stessa pettinatura (che se non fosse per qualche accenno di ruga, ci sarebbe da tirare in ballo Dorian Gray). E infine lo senti parlare e niente, un rosario di cento vocaboli che si rincorrono, facile prevedere che non finirà nel girone dei grandi oratori o dei medi affabulatori. In quanto essere umano, insomma, Simone Inzaghi è davvero uno normale. (cit.)

Ascolta “Uno scontrino lungo 6 metri” su Spreaker.

Ma adesso che ha collezionato la sua panchina numero 200 in nerazzurro (quando alla fine della sua quarta stagione mancano ancora due mesi e mezzo) (il Mondiale manco lo conto) (il che dà l’idea della mostruosità di partite che giochiamo ogni anno), ecco, adesso possiamo dire che il normale Simone non è ufficialmente più normale, almeno per noi. Prima di andare in vacanza a stagione finalmente conclusa, Simone Inzaghi (che in questo momento è sesto) diventerà il quarto allenatore di sempre della storia dell’Inter per presenze in panchina (gli rimarranno davanti solo Herrera, Mancini e di poco il Trap); il secondo per presenze nella competizioni Uefa; il terzo nella competizioni internazionali nel loro complesso. Quanto ai trofei, è già ora terzo perchè ne ha davanti solo due: ne basterebbe uno per diventare primo a pari merito con Herrera e Mancini, due per diventare il primo assoluto nella storia.

Continuerà la sua, di storia? Sarà il nostro allenatore anche l’anno prossimo? Non cederà all’ambizione di andarsi a misurare altrove? Magari in un posto dove (tanto per citare uno dei suoi candidi, placidi, teneri sfoghi; l’ultimo, quello di martedì sera) ogni tanto gli facciano un complimento?

In questi quasi quattro anni, per dirla à la Facebook, abbiamo avuto con il nostro Demone una relazione a tratti complicata, rimproverandogli errori e omissioni con una puntualità e una leggera protervia che – forse ha ragione – non abbiamo sempre avuto nel sottolineare i suoi meriti. Tipo l’altra sera, che aveva da giocare un ottavo di Champions certo non impossibile ma comunque insidioso, aveva un po’ di giocatori fuori e altri traballanti ed è riuscito nell’impresa di farci trascorrere una serata tutto sommato serena facendo un turnover quasi occulto in vista di Bergamo. Per un’ora (poi è entrato il Basto) non erano contemporaneamente in campo Lautaro, Barella, Bastoni e Dimarco, cioè quattro nei nostri migliori sei-sette giocatori, quelli cui non rinunceresti mai. Lautaro e Barella non sono nemmeno entrati un minuto, un evento miracoloso. Gli ultimi dieci minuti li ha fatti giocare a due ragazzi all’esordio. Per 90 minuti il capitano è stato Dumfries, uno trattato per un po’ da sottosviluppato (da noi tifosotti) e diventato di recente il Papa Nero (per noi tifosotti). Così, sottotraccia, in un ottavo di Champions comodo ma non scontato, Inzaghi ha festeggiato le sue 200 panchine.

Prima di vincere lo scudetto, il Demone rischiava di passare alla nostra storia come un collezionista di coppette che aveva regalato uno scudetto al Milan. Il che non si può negare, certo. Ma quel che ogni tanto gli piacerebbe fosse fatto notare è ciò che ha messo nel frattempo sull’altro piatto della bilancia: un impianto/sistema di gioco che ci ha fatto venire i lucciconi, noi storicamente abituati all’essenziale; un ritorno all’élite europea, con una finale di Champions e un profilo ormai stabilmente prossimo all’eccellenza (Bayern-Inter è di fatto il quarto di finale più equilibrato della Champions 2024/25, e non è il Bayern a essere sceso di livello); lo scudetto della seconda stella vinto come meglio non si sarebbe potuto, un capitolo indelebilmente eccelso dell’interismo.

E poi c’è un bene immateriale: la gestione del gruppo che ha avuto via via a disposizione, di alto livello ma valorizzato complessivamente con alcuni strabilianti picchi riguardanti certi singoli. In questi quattro anni ha avuto a disposizione un ottimo materiale umano (Lautaro, Barella e Bastoni se li è trovati lì belli e pronti) sapendo guidare certi meravigliosi percorsi di crescita (Calha, Dimarco, Dumfries), sfruttare la valangata di parametri zero (alcuni dati in premessa per persi/moribondi/già morti: l’elenco è lungo) e fare molte volte di necessità virtù. Il tutto sempre con uno spirito di servizio totale, con quel tono da uno che non vuole disturbare e che sembra perennemente passato di lì per caso, tipo quando si presenta ai microfoni nel dopopartita e 90 volte su 100 potresti anticipare quello che dirà parola per parola. Perché è uno normale, in fondo, pur non essendolo per nulla in quello che fa. E come lo fa.

E in effetti queste 200 partite se ne sono andate via in fretta, giocando ogni tre giorni, aspettando frementi quella successiva, in quell’entusiasmo bambinesco che noi tifosotti abbiamo di default e che qualche volta ci fa dimenticare da dove siamo venuti e cosa abbiamo passato. Non c’è nulla di eterno, e tra le cose meno eterne ci sono gli allenatori di calcio. Però spero di vedere ancora per un po’ Inzaghi spuntare dal lato inferiore del televisore mentre si sbraccia e saltella e urla cose e puntualmente esce dall’area tecnica, la sua vera e unica trasgressione tecnica e umana. “Cazzo Simo, ti ammoniscono!”, faccio io ogni volta uscendo dall’area tecnica del mio divano sventolando l’Orociok come un cartellino. Lo ammoniscono. E io ogni volta lo abbraccerei, perché gli voglio bene.

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51 risposte a Duecento di questi Inzaghi

  1. Paolo A scrive:

    Grande Simone, grande Settore

  2. grigio47 scrive:

    Anch’io ormai gli voglio bene.
    (un pochino anche a te, sect)

  3. Giorgio scrive:

    “… e non è il Bayern a essere sceso di livello… “.
    Bravo, Settore.
    Anche tu riesci in modo quasi subliminale a farci contenti.
    Complimenti a te e Simone.
    E se ci deve lasciare, voglio citare un confratello che ha scritto una cosa triste e dolce assieme : spero lo faccia come Mourinho 😉
    E quando dovesse tornare a S. Siro da avversario, ci sarà sempre un coro affettuoso per lui (ma forse farà come lo Special One : si farà CASUALMENTE squalificare, ogni volta 🤗).

  4. Scetticonerazzurro scrive:

    Lunga vita (sulla nostra panchina) a Simone Inzaghi! La cui qualità migliore, a mio parere, non è la sua normalità. L’uomo normale è, secondo la definizione del maggiore tra i filosofi, un legno storto, ricco piuttosto di vizi che dí virtù, tutt’altro che un modello ideale di uomo, e anche di allenatore. Direi che la qualità che distingue Inzaghi dagli altri che praticano il suo mestiere è piuttosto la modestia, pari alla sua bravura. Ho sul groppone ormai quasi ottant’anni di vicende calcistiche con allenatori di ogni risma che si son succeduti sulla nostra panchina, tra le più turbolente della serie A ( in una sola stagione addirittura tre allenatori!) ma nessuno capace di cambiare radicalmente il volto della nostra squadra in soli tre mesi, senza squilli di tromba, ma operando in silenzio la sua rivoluzione, dal cosiddetto gioco all’italiana, che Foni aveva inaugurato col primo scudetto del dopoguerra ( e a cui erano rimasti sostanzialmente fedeli tutti gli allenatori , anche quelli più vincenti , che hanno fatto la storia del nostro club) ad una specie di calcio totale, lontano da quello tradizionale, sparagnino, anche se spesso vincente, ma esteticamente tutt’altro che apprezzato dai buongustai del calcio, ad un calcio bello e spettacolare, nei suoi momenti migliori il più bello del continente. Eppure l’eredità ricevuta dal suo predecessore era estremamente scomoda: una squadra con lo scudetto appena conquistato da difendere, ma privata di due giocatori che più avevano contribuito alla sua conquista. Fedele alle sue idee, in pochi mesi , senza pretendere dalla società nulla di costoso, ha dato alla squadra un’impronta totalmente nuova che in questi tre anni di conduzione ha permesso ad essa di gareggiare in Italia e in Europa alla pari con le maggiori del continente e soprattutto ha sfatato un’immagine dell’Inter catenacciara, spesso vincente ma incapace di presentarsi a tifosi e avversari come modello di bel gioco, da affidare alla storia. Inzaghi ci è riuscito. La sua Inter rimarrà nella storia come la più bella, anche se non sempre vincente come avrebbe meritato. E sono felice, in questa ultima fase di vita , per avermi offerto un’immagine della mia squadra quale da sempre ho sognato di vedere in campo, che d’un colpo cancellasse ottant’anni di maldicenze intorno ad una squadra che vince ma esteticamente mai convince per la perfezione del suo gioco. E per questo di cuore lo ringrazio e gli auguro lunga vita alla guida della nostra squadra.
    Felice giornata.

  5. Paolo A scrive:

    L’impressione che ho è strana.

    Vedere giocare sta squadra che da marzo 2023 si dimostra la più forte in Italia e tra le più forti un Europa è quasi un paradosso.

    Vince, spesso stravince, e praticamente sempre crea un numero di occasioni gol che giustificano ampiamente il risultato. Tutto questo, SENZA UN DRIBBLING CHE SIA UNO.

    È disarmante, dai, qualcosa che non si è MAI visto prima.

    Poi cerchi di capire e vedi spesso che la linea difensiva è fatta dai tre centrocampisti, mentre un laterale di difesa triangola con il quinto e con un attaccante per poi fare un cross che pesca libero l’altro quinto, con l’altro laterale di difesa e il centrale pronti a raccogliere la seconda palla.

    Riconquistato palla sulla nostra trequarti con un attaccante, subito tre quattro giocatori si lanciano in avanti come frecce, e spesso si assisterà a scambi di prima tra loro che ci portano in porta.

    Penso sinceramente che non dare degli enormi meriti ad Inzaghi ed al suo staff per il lavoro che sta facendo è roba da matti, poi chiaro che il diverso lo si trova sempre.

    Naturalmente il buon Simo avrà anche i suoi difetti (ma attenzione, perché molto spesso non sappiamo le reali condizioni fisiche dei nostri e critichiamo certe scelte non conoscendone i motivi) ma me lo tengo stretto. Molto stretto.

    Sono peraltro tranquillo, nessuno in Italia sa meglio di Marotta come si fa per continuare a vincere, lo ha dimostrato con i fatti. Qui è più difficile che a Torino per mille motivi, ma sa come si fa.

    • Cipe64 scrive:

      Sono d’accordo pienamente.

      Molti non considerano che Inzaghi è un allenatore di top club da poco tempo rispetto agli altri …9 anni, considerando la Lazio un top club.

      Errori ne ha fatti e ne farà…insieme alla esperienza che farà grazie a questi errori.

      Il fatto da te citato sulla assenza di dribbling…è una cosa notata da tempo da addetti ai lavori che denota l’importanza degli schemi e della organizzazione di gioco della squadra.

      Non vedere, però, la statura del tecnico a fronte di innovazioni riconosciute a livello sovranazionale mi sembra, nel migliore dei casi, un problema di grave miopia.

      La superiorità numerica è il fine ultimo in ogni combinazione di principi di gioco.

      O la ottieni con il fuoriclasse che dribbla l’avversario o la ottieni con lo schema.

      La conclusione è semplice.

  6. Geppetto57🌟🌟 scrive:

    Mi associo ai complimenti al Mister per le sue ideali 200 candeline sulla nostra panca.
    OT : dopo il dovuto ringraziamento ai macachi per aver privato il Feyenoord del suo più pericoloso attaccante per introdurlo alle delizie del circo rossonero, vorrei dedicare un pensiero a quel simpaticone di Noel Gallagher, che non ha mai nascosto la sua simpatia nei nostri confronti.
    Beato lui che tifa per la squadra più forte della Galassia.

  7. Jad scrive:

    Bel post Settore.

  8. denny71 scrive:

    Condivido totalmente lo splendido post e tutti i commenti già fatti. Pensare che quando era alla lazio inzaghi non mi stava simpatico, forse l’ho scritto qualche volta anche qui, ma mi sembrava già che facesse giocare molto bene una squadra teoricamente non così forte. Da quando è arrivato all’inter ha fatto un lavoro incredibile senza neanche prendersi meriti, forse per questo ci sono ancora “interisti” che rimpiangono conte e cianciano di “1 scudetto in 4 anni con la squadra più forte in italia” senza rendersi conto che se la squadra sembra forte è proprio per il gioco dato da lui (date questi giocatori a un mazzarri e chissà che roba brutta ne verrebbe fuori 😓) lunga vita al nostro mister, speriamo di vederlo ancora a lungo uscire dall’area tecnica per far rosicare quelli della “marotta league”!

    • Geppetto57🌟🌟 scrive:

      Per non intristire l’atmosfera festosa per la duecentesima di Inzaghino nostro Mago di Piacenza e Granduca dello Spiaze, propongo di bandire la sequenza di lettere che compone la parola “mazzarri” in tutte le sue forme (maiuscole / minuscole).

    • Giorgio scrive:

      “Ammazza che ramarri…!” direbbe un astuto infiltrato, eludendo il proibizionismo nismo 😁
      Non posso darvi ragione.
      Mazzarri portò il Livorno in A, poi salvò la Reggina che aveva una tremenda penalizzazione, poi portò la Sampdoria ai preliminari di Champions, poi fece bene a Napoli, poi…Moratti voleva che facesse le “bozza coi fichi secchi”, tipo Inzaghino, ma…andate a vedere alcuni dei nomi che aveva…
      Da allora si porta dietro una pessima fama, ma…andate per scrupolo a controllare quel che ho scritto (e non l’ho fatto perché siamo della stessa provincia…). Non restiamo fossilizzati a qualche episodio.

    • Maura scrive:

      E intanto guardi il fenerbache perdere e pensi: que reste t’il de nos amours? Entrambi. Quelli speciali

  9. Mandorlo scrive:

    Ho sempre mal sopportato la Lazio di Inzaghi. Primo perché è la squadra di Lotito e poi perché con quei quattro scarponi che si ritrovava otteneva risultati molto al di sopra delle aspettative. Immobile, che per me è quello visto in Nazionale, scarpa d’oro tre o quattro volte in campionato si giustificava solo con un gioco studiato apposta per lui. Ero invidioso, insomma. Rosicavo e pensavo: “ Ma guarda che culo questi , il Loco Bielsa li molla all’ultimo e si ritrovano con Inzaghi già in viaggio per Salerno che gira la macchina e fa girare la squadra meglio di lui “. E così quando leggo che Marotta lo soffia al Lotitum per sostituire il transfugo non posso che gioire. E continuo a gioire da allora. Grazie presidente, grazie Demone.

  10. Alex scrive:

    Sì, bel post; complimenti a Sector e, ovviamente, a Mister Simone. Vero, è uno normale, che fa “poco rumore” e per questo non è apprezzato come meriterebbe dai giornalai ai quali non dà grossi spunti per polemizzare e scrivere (o dire) cavolate buttate un pò lì. E anche da alcuni cosiddetti “addetti ai lavori”. Certo, non è perfetto, fa degli errori; tipo nel Derby-scudetto del Febbraio ’22, quando sostituì Perisic e Chala per mettere dentro i due cileni (più Bastoni al ’82’, aridaìe !’). Oppure quest’anno col Napoli, quando pure in emergenza, entrò in netta confusione tattica, contribuendo in parte alla rimonta dei partenopei. Spesso tendiamo però, trascinati dal tifo, a dimenticarci che nessuno è perfetto e che lui ha fatto giocare l’Inter come raramente si era vista negli ultimi 50 anni. Non farei paragoni perchè sono cambiate le epoche, sono cambiati i giocatori, è cambiato il calcio insomma. E lo ha fatto nonostante le due Proprietà che si sono alternate non gli abbiano mai fatto una campagna acquisti degna di questo nome: se gli hanno comprato qualcuno, è stato dopo che gli avevano venduto qualcun altro, molto spesso più performante, almeno sulla carta. Quindi tutto questo l’ha fatto col suo lavoro, ottenendo il massimo da quello che aveva, anzi spesso migliorandolo, vedi i casi citati nel post da Settore.
    Certo siamo arrivati al culmine di questa stagione con le energie ridotte al lumicino, ma comunque dentro a tutte le competizioni; anche non dovessimo portare a casa nulla, certamente non gli si potrà imputare una grossa responsabilità, anzi: gli si dovrà dire un grosso GRAZIE, per le belle e avvincenti partite alle quali ci ha fatto assistere.
    Ultima cosa: dovrei una risposta a @Militus sul VAR del post precedente. Non ho detto che va abolito, da lì non si torna più indietro; ma andrebbe completamente ripensato e rivisto, perchè, così com’è sta rovinando il gioco del calcio inteso proprio come spettacolo; almeno a mio modesto parere.

    • Militus scrive:

      Alex, avevo capito perfettamente il tuo pensiero sul Var, intendevo solo far notare che quando venne introdotto, i gobbi si lamentarono per mesi, scoprendo improvvisamente che tante loro vittorie “sul campo” potevano essere impedite “sul campo” da qualcosa di cui non avevano il controllo. Poi, certo, nulla è infallibile e tutto è migliorabile. L’importante è che non sia “controllabile”.

  11. Deki scrive:

    Agli occhi dei suoi detrattori Inzaghi non si scrollerà mai di dosso l’onta per il presunto regalo dello scudetto del 2022, nemmeno se dovesse fare il triplete.

    Ovviamente nessuno di loro si ricorda il clamoroso fallo che fece Giroud su Sanchez, riaprendo di fatto il campionato.

    Come nessuno di loro si ricorda che nelle ormai celebri 7 partite/7 punti, Lautaro restò a secco per due mesi in uno dei suo ricorrenti periodi down.

    Come nessuno di loro si ricorda che sempre in quel periodo furono concentrate anche supercoppa, coppa italia e la doppia sfida con il Liverpool.

    Come nessuno di loro si ricorda che in porta a Bologna non c’era lui.

    • black&blue scrive:

      Esattamente

    • Jad scrive:

      Secondo me se lo ricordano eccome.
      Io ,mi ricordo anche le parate laser del peggior portiere mai visto all’Inter.
      Quell’ anno ci costò lo scudo, ma, tornando al soggetto,visto che Inzaghi non è morto non vedo perché dovrei scrivere qualcosa che non corrisponde alla realtà.
      Inzaghi ci costò lo scudetto,poco da fare, se vuoi ti elenco qualche formazione e chi stava in panca.
      Allenatore di una formazione molto più forte di tutte e mentalizzata da Conte (darà fastidio ma da me niente commenti compiacenti. Qualsiasi sia il contesto. Altrimenti, no problem, sloggio).
      Inzaghi non è DIO , non è vietato criticarlo in circostanze passate,presenti e future (se dovesse meritarlo) e tutto ciò non toglie nulla ai suoi meriti ben spiegati dal Post editoriale.
      Bravo Demone e forza Inter.

    • Cipe64 scrive:

      Bravo Deki.
      Diciamo che quel “nessuno” non vuole ricordare.
      Perchè non capisco.

  12. black&blue scrive:

    “Continuerà la sua, di storia? Sarà il nostro allenatore anche l’anno prossimo? Non cederà all’ambizione di andarsi a misurare altrove? Magari in un posto dove (tanto per citare uno dei suoi candidi, placidi, teneri sfoghi; l’ultimo, quello di martedì sera) ogni tanto gli facciano un complimento?”

    Io ho sempre la sensazione che un giorno, in qualche conferenza prepartita, Inzaghi se ne uscirà Mancini style con l’annuncio che a fine stagione andrà via. Alcuni esulteranno, molti altri saranno spauriti, rumore di tuoni, brusio, ecc. ecc. E che come allora ci sarà uno che, all’ultima giornata sotto il diluvio, si alzerà dalla panchina e segnerà la doppietta vincente, scudetto o Champions è uguale (mica tanto, è più uguale la Champions). Comunque sia lo rimpiangerò.

  13. Flavio Mucci scrive:

    Nel migliore dei modi.

  14. Cipe64 scrive:

    @Settore.

    Ti abbraccerei se potessi.
    Consideralo fatto.

    Hai messo in evidenza i tratti umani per cui mi sono affezionato a questa persona prima che all’allenatore. Preferisco persone cosi’ ai ducetti autoreferenziali.

    In altro blog confratello cerco di metterla più sul tecnico mettendo in evidenza il fatto che, dietro alla persona, alla persona v’è un allnatore con i controcazzi.

    Uno che ha ridisegnato il 352 e che nella critica, soprattutto straniera ove le PPII ed i cassani di turno poco possono, viene citato e considerato per come è giusto che sia: “una avanguardia tattica in Italia” (cit).

    Solo per questo ne ho ricevuto “di ogni” come si dice oggi…ma importa una sega.
    Medaglie.

    A questo allenatore sono affezionato e a lui sono e sarò sempre grato per quanto ha dato all’Inter ed agli Interisti: una Seconda Stella meritata con il gioco più bello mai visto esprimere dalla mia squadra del cuore.
    Non culto della personalità ma gratitudine per quello che ha dato all’INTER.

    Quel che sarà sarà…ma la storia l’ha fatta e rimarrà in qualsiasi modo.

    Con sincero dispiazere per chi non riesce a godersela appieno.

  15. Deki scrive:

    Già piazzare una sosta nel bel mezzo del periodo cruciale della stagione, al solo scopo di giocare due INUTILI partite della nazionale è qualcosa di inconcepibile ad ogni latitudine.

    Vedere poi le convocazioni di Thuram e Zalewsky, evidenzia il menefreghismo totale dei vari c.t. che se ne sbattono delle squadre di club e pensano solo al loro orticello.

    • TOTO scrive:

      Ma perché? Chi non avrebbe fatto lo stesso, al loro posto?
      È inutile meravigliarsi.
      Non è da oggi che ci sono divergenze tra chi impiega il calciatore saltuariamente e chi lo paga mensilmente e subisce il danno di eventuali infortuni!

      Perché il CT francese non dovrebbe convocare un calciatore che gioca regolarmente nel suo club (e segna pure) seppur con antidolorifico?
      Per farsi odiare da un giornalaio napoletano qualunque che lo accusa di favorire la diretta avversaria?
      Suvvia

      A tale proposito mi ha fatto pena l’articolo della gazzetta che ipotizzava una non convocazione per venire incontro alle esigenze di Simone.

    • Giorgio scrive:

      Buongiorno a tutti.
      Non vorrei fare la parte di quello che agisce surrettiziamente, ma si può anche “mediare” sull’utilizzo. Se non lo convoco faccio un favore alla squadra, se fa finta di star male in nazionale e poi gioca nel club…peggio. Può giocare un po’, poi esce e gioca la domenica successiva “salvando la faccia” di tutti.

  16. daniele fc scrive:

    Simone a vita !

  17. Dawide scrive:

    Inzaghi a lungo all’Inter… anche se octrì farà fuori tutti gli ultratrentenni ai quali è affezionato.
    Inzaghi a lungo all’Inter con i Lautari, i Barelli, i Bastoni, i Dimarchi, i Thurams, i Pavardi e con dei giovani talenti.

    P.s.: Mancini alla juve mi spiacerebbe.

  18. GuS scrive:

    Inzaghi è già nel mio personalissimo pantheon degli allenatori nerazzurri cui sono più affezionato, con Bagnoli (spiaciutissimo per come é andata e per come è stato trattato) e naturalmente Mou (ma deve passare un pò di acqua sotto i ponti, perché gli anni post triplete e soprattutto gli ultimi alla rometta me l’hanno reso un avversario neanche particolarmente simpatico…).
    Quanto al dato puramente tecnico, basta ascoltare i commenti dei colleghi stranieri o quelli nei post partita sui canali esteri (Francia, Inghilterra, Spagna…) dove ex calciatori e analisti vari si esprimono sempre con meravigliato stupore sull’atipicità innovativa del suo 352 a interscambi e scivolamenti continui.
    Non ho problemi, detestando i santini, ad imputargli errori gravi nella gestione della squadra che ha regalato uno scudo a quel miracolato di Pioli, dei cambi costantemente ruolo su ruolo, in generale nel consegnarsi eccessivamente nelle mani dello stato di forma dell’ultratrentenne coperta di linus.
    Come dice @Cipe, Simone è ancora un tecnico in formazione per cui ha tempo di salire qualche altro step evolutivo. Se resta con noi, ad esempio mi piacerebbe vedere come gestirebbe una rosa molto ringiovanita (come parrebbe negli imput dei querciaroli) o dotata di maggiore estro, per uscire dalla confort zone della manovra codificata per sparigliare le carte quando serve (il tema dell’assenza di dribbling non è solo questione di assenza di un giocatore che salta l’uomo, per quanto lacuna grave e palese, ma proprio di un approccio alla manovra che la superiorità numerica la crea attraverso la giocata collettiva).

    • Cipe64 scrive:

      E si…nemo propheta in patria e mai come in questo caso….in un paese in cui si dà ancora conto ai cassani, ai zazzaroni, ai sabatini e persino ai moggi di turno.

      Il livello nostrano del giornalismo sportivo è di un servilismo e di una bassezza mai vista prima.
      Io sono della generazione che leggeva Gianni Brera e Beppe Viola….

      Per trovare analisi calcistiche decenti oggi ci si deve abbeverare altrove.

      In tal senso più che preoccuparmi di come Simone gestirà il nuovo corso io mi preoccuperei di come trattenere il Mister in caso di offerte estere…che non considero impossibili.

      😄sulla re/corresponsabilità di quello scudo, sto con Deki, fermo restando che a posteriori, l’allenatore “in formazione” sono certo non rifarebbe quei cambi.
      Alla fine, da contratto, l’allenatore risponde per gli errori sui e per quelli degli altri. Quelli tecnici….quindi amen.
      Per quelli arbitrali purtroppo non risponde nessuno…o meglio questo dipende da chi vanno a svantaggiare questi errori.

    • Jad scrive:

      Gus perfetto.👍

      • Jad scrive:

        Aggiungo
        Io sto al presente,il passato è andato e amen.
        Chiaro che se mi avessero chiesto un parere su Inzaghi nel 2022 avrei bestemmiato pesante ( e l’ho fatto).
        Quello scudo andato a puttane ha le seguenti responsabilità a mio avviso:
        45% Inzaghi
        45% Handanovic
        10% resto ( arbitri, sfiga, circostanze, calendario..)
        Ma Inzaghi non è più quello
        È migliore, molto migliore.
        Oltretutto,non scordiamolo mai, deve portare a casa tanti denari.
        Non è cosa banale questa.
        Fosse libero da sto fardello, chissà.
        Io ,per natura, non tifo per nessun soggetto. Tifo Inter e basta. Chi fa gli interessi della mia squadra. Lei resta gli altri vanno.
        Detto questo, su Inzaghi ho cambiato idea, per me è bravo e non nascondo che con lui ho visto l’Inter proporre un bel gioco come mai l’avevo visto prima.
        Ma ad oggi non lo mitizzo.
        Il mito è il Principe Milito che mi fa due gol in finale CL, molto banalmente.
        Ma vorrei essere chiaro, io Inzaghi me lo terrei anche se sto anno non vincesse nulla.
        Seppur con la squadra più forte di tutte in serie A, a fronte di una serie infinita di infortunati, un calendario allucinante,un mercato a zero da tre anni a sta parte ed una proprietà che pretende di giocarle tutte per introitare più soldi possibili, vincere sarebbe un plus (!?).
        Lo spero tanto, ma capisco che potremmo rimanere con la bacheca vuota e non sarà (sarebbe) colpa di Inzaghi, seppur ci sarà chi evidenzierà i punti buttati al cesso anche quest’ anno.
        Ma tutti sbagliano, è la somma algebrica che conta.
        Niente haterismi o fanboysmi da parte mia. Conta solo l’Inter.

        • Jad scrive:

          Aggiungo ancora
          “Tutti sbagliano, è la somma algebrica che conta”
          Questo vale anche per la dirigenza in particolare mi riferisco alla coppia Marotta/Ausilio
          Qualche errore l’hanno fatto anche loro ma a me sembra che pochi diano il vero peso al lavoro profuso in questi 5/6 anni dai nostri due Ad Ds.
          Nessuna squadra può pensare di vincere scudetti ,titoli o fare finale di CL ( persa per mera sfiga) senza giocatori fortissimi e ben bilanciati nei ruoli.
          Ad es l’ Inter di Moratti pre calciopoli ti schierava Ronaldo, Adriano, Vieri in attacco ma poi avevi dei bidoni in difesa e facevi fatica (al netto dei furti).

          Quello che sono riusciti a fare i nostri Marotta e Ausilio è qualcosa che andrebbe evidenziato sempre.
          Un autentico capolavoro.
          Noi siamo quelli che fanno una finale CL con 5/6 parametri zero!!
          Continuiamo ad essere competitivi in Italia ed in Europa spendendo niente !!!
          QUESTO È UN MIRACOLO SPORTIVO al quale non si vuole dare il giusto peso.
          e a mio parere il nostro ciclo non è finito con sto anno.
          Se Oak non ci tarperà le ali ,saremo fortissimi anche l’anno prossimo perché con tutti i soldi incamerati e qualche cessione tipo Frattesi saremo ancora pronti per dar battaglia . Ricordiamoci che Inzaghi non è arrivato da solo e non era facile, dopo un primo anno deludente ed un secondo quando a Natale eravamo già fuori dallo.scudo, non era facile rinnovargli la fiducia.
          Marotta e Ausilio la chiave.
          Forza Inter.

            • Jad scrive:

              Detto questo e poi sto zitto rendendomi conto di quanto son “pesante” , l’unico mio timore è che Marotta si stia burocratizzando.
              Ho paura che lui anche per il suo nuovo ruolo e di più quello che potrebbe fare (in lega) in futuro, lentamente “esca” da quello che è sempre stato il suo lavoro: uomo di calcio.
              Si ,dirigente ma legato al prato, ai ragazzi, al gioco, alla partita.
              Sappiamo tutti quanto la sua figura abbia permesso ad Ausilio di rendere al meglio.
              Rotta la coppia Pierino potrebbe perdersi.
              Vedremo dai. (ora non è il momento di parlarne)

  19. Cipe64 scrive:

    Grande Scettico

  20. Geppetto57⭐⭐ scrive:

    Per “citare” GuS, nella lista ci metterei anche Simoni, che Moratti mise alla porta in un modo veramente plateale, per non risolvere nulla.

    • Giorgio scrive:

      Grande Simoni (anche se un po’ pisano…).
      Gli rubarono uno scudetto, una soddisfazione che avrebbe meritato come persona, prima ancora che come allenatore penalizzato.

    • GuS scrive:

      Si caspita, ho scordato il buon Gigi.

    • gianfba scrive:

      Posso metterci anche Bersellini?

      • Giorgio scrive:

        Bravo. Lo volevo citare anch’io.
        Il sergente di ferro…
        Lo incontrai in un autogrill, sulla Cisa, e ricordo che sembrava più grosso di quanto si vedesse in campo. Uno con cui non avrei litigato, ecco…
        Poi ho pensato che ci ha dato una mano anche il buon Luisito, e persino il brevissimo periodo di Stramaccioni lo ricordo con piacere 😉

  21. Francesco 70 scrive:

    Bel post Settore. Bravo, ancora una volta.

    Domenica perdiamo, senza appello.
    Il Napoli nel mentre avrà già fatto a fette il Venezia, senza particolari patemi (prevedo un 2 a 0 già dopo i primi cinque minuti).

  22. Deki scrive:

    Sembra che l’ineffabile fondazione rubentina abbia depositato l’ennesimo esposto, stavolta alla Corte dei Conti della Lombardia per la questione stadio.

    Veramente ancora qualcuno crede che siano solo quattro cialtroni e non la longa manus di qualcuno che agisce dietro le quinte?

    • Deki scrive:

      Aggiungo:
      credo che siano perfettamente consci del fatto che otterranno poco o nulla dal punto di vista giuridico, il loro vero obiettivo è gettare il sasso nello stagno dei media.

      • Geppetto57⭐⭐ scrive:

        Che vita grama per questi tossicodipendenti del “vincere è l’unica cosa che ci interessa”.
        Bel gioco, rispetto delle regole e degli avversari, il famoso “stile Juve”: tutto messo in cantina a marcire.
        Almeno un tempo, quando non girava bene, se ne stavano zitti.
        Adesso carte bollate a raffica …

  23. Francesco scrive:

    Ciao a tutti, leggo sempre, non scrivo mai, ma stavolta faccio un’eccezione.
    Vi prego, qualcuno faccia in modo che Simone legga il Post (il maiuscolo non è casuale) di Settore e che sappia che siamo in milioni a pensarla così.
    Quanto allo scudetto dei miracolati, non ci siamo con le percentuali.
    Le mie sono:
    10% fato avverso;
    30% Radu a Bologna;
    60% fattori extracalcio (non si era mai visto e non si è più visto tonali, quel tonali squalificato per scommesse, segnare, addirittura doppiette, partita dopo partita).

  24. Jamesscott scrive:

    Vado controcorrente.
    Premesso: lunga vita a Simone e sempre riconoscente per quello che ci ha fatto vincere. Non gli imputo la perdita dello scudetto più di quanto non sia responsabilità dei giocatori.
    Non trovo però così bello il suo gioco, quanto efficace.
    Non sopporto i tremila passaggi indietro,l’ assenza di uno schema alternativo. Mai un dribbling, bho. Una gestione dei cambi un po’ debole.
    Poi ripeto , teniamocelo stretto, riconoscendo i suoi limiti

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