Olimpiadi #12. Campioni

Sono contento che sia finita la scherma (almeno credo), che è stata in generale un po’ frustrante. E sono contento che sia finito il tennis: ne vedo fin troppo durante l’anno per vederlo anche alle Olimpiadi, dove è uno di quegli sport che restano un po’ dei corpi estranei, anche se ci ha dato due belle medaglie (addirittura un oro, anche se i tre tornei di doppio, diciamolo, non sono stati un granchè tecnicamente) (e poi non posso sopportare che i vincitori del doppio misto prendano l’oro come chi vince i 100 metri, no, non si può).

Il finale è stato col botto, un partitone clamoroso tra Djokovic e Alcaraz in cui ha vinto quello di 16 anni più vecchio, capace di avere ancora la fame giusta per prendersi l’unico alloro individuale che gli mancava. Djokovic, a 37 anni, dopo aver vinto 24 Slam (su 37 finali), 40 Master 1000 e 7 Atp Finals, voleva la medaglia d’oro alle Olimpiadi e se l’è presa. Ha giocato i due tie-break con un killer instinct mostruoso, approfittando di ogni mezzo cedimento di Alcaraz che alla fine non si è capacitato di aver perso una partita giocata a questo livello solo per tre o quattro errori veniali.

Oggi le emozioni me le hanno date solo i vecchi, a cominciare dal mio non-amico Mauro Nespoli – 37 anni come Djokovic – che nell’arco è arrivato ai quarti di finale in tutti e tre i tornei che ha disputato, individuale squadre e misto. Era alla sua quinta Olimpiade, chissà se ce ne sarà una sesta, probabilmente no, ma può tornare a Voghera con la coscienza più che a posto.

Forse è eccessivo considerare vecchio Greg Paltrinieri, che farà i trenta fra qualche settimana, ma nel nuoto – e nelle sue specialità, poi – tre Olimpiadi sono tante e cinque medaglie (due in questa edizione) sono un’enormità. A (quasi) trent’anni ha nuotato i 1.500 in due centesimi in meno di otto anni fa, e quello che lo ha battuto ha fatto il record del mondo.

E forse è eccessivo considerare vecchio anche Jacobs, anche lui come Greg in procinto di farne trenta. Arriva da tre anni pazzeschi, pieni di incidenti e di cambiamenti, ed è arrivato quinto in una finale in cui l’ultimo ha corso in 9″91, una follia. Oggi ha corso due volte sotto i 10″ nel giro di meno di due ore, facendo in finale il suo secondo miglior tempo dopo Tokyo, 9″85. Era l’unico europeo in gara. Chi batte un colpo nelle occasioni che contano è un campione. Lo è Marcell, lo è Greg, lo è Nole, e lo è pure Mauro.

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19 risposte a Olimpiadi #12. Campioni

  1. neroazzurro-rosso scrive:

    Bravo Settore, un grazie grosso come un grattacielo a Greg (ed un grosso augurio per la 10 km…mi sento male solo a scriverlo!), un “Bravo” a Musetti ed al doppio femminile, un “chapeau” al grande Djokovic e un “Bravo” a Marcel, non è facile ripetersi nei 100 metri per due olimpiadi di seguito, solo un paio di extraterrestri ci sono riusciti.

    Spero arrivino ancora altre medaglie (Tamberi, Iapichino, 4 x 100 maschile) per chiudere in bellezza questa trasferta parigina.

    AMALA e bjuve/bbilan merde.

  2. Lothar scrive:

    Grazie Settore per l’ennesimo short-post in cui condensi fatti ed emozioni di un altra bella giornata di Olimpiadi.
    Sono d’accordo anch’io sul fatto che non é giusto che tutte le medaglie abbiano lo stesso peso, però come si potrebbe fare altrimenti?
    Quanto alla scherma, secondo me gli spettatori presenti devono essere per forza tutti quanti parenti di atleti e allenatori accompagnatori e giudici vari, perché é una palla pazzesca questo zport.. Ma si, ci lascio la zeta.
    Infine, vorrei dirti si, bravissimo Jakobs, ma a ripensarci bene anch’io potrei stare sotto i 10 minuti nei 100 nel giro di due ore🤣🤣..
    Lasciati canzonare un pò per una volta che commetti un erroruccio grammaticale😜

  3. TOTO scrive:

    Buongiorno dal terzo gradino del podio.
    Sottile Roberto nel “dimenticare” nel post l’altra vecchietta, la gobba malefica! 🤣🤣

  4. Geppetto57🌟🌟 scrive:

    Medaglie S – M – L come le magliette?

  5. Geppetto57🌟🌟 scrive:

    Ma Tamberi? Una no e una si. Poi ancora una no? Per i calcoli? Incredibile.

  6. STEFANO scrive:

    L’anima del maratoneta ha portato Settore ad un classico errore di battitura comune a chi corre dai 5.000 metri in su:
    Oggi ha corso due volte sotto i 10′ nel giro di meno di due ore invece
    Oggi ha corso due volte sotto i 10″ nel giro di meno di due ore

    Ringrazio Settore (dobbiamo ringraziarlo tutti) perché in questo momento di latenza calcistica con poche righe riassume il pensiero di molti sportivi dopo sproloqui Social e cartacei di ogni tipo, un esempio viene dalla Gazza:

    finisce “solo” quinto con un buon crono: 9”85 che è il suo primato stagionale.

    Se non fosse i Top 5 Europei si SEMPRE sono questi:
    9″80 (Jacobs – Tokio – vento +0,1) – Finale 2021 (un turno due ore prima – 9″84)
    9″83 (Hughes – New York – vento +1,3) Meet. internazionale SENZA turni preliminari
    9″84 (Jacobs – Tokio – vento +0,9) – Semifinale 2021
    9″85 (Jacobs – Parigi – vento +0,0) – Finale 2024 (un turno due ore prima – 9″92)

  7. Giorgio scrive:

    Buongiorno.
    So che quel che sto per scrivere solleverà più di un sopracciglio, ma ..questo è un blog dove quasi sempre ci si esprime civilmente e soprattutto si replica civilmente.
    A me il “tutto buono” che traspare in merito alla polemica sui generi non convince.
    Scrivo subito che NON è un problema di scelte di vita individuali, di orientamenti o altro. NO.
    E non mi interessa neppure se una federazione sia gestita da una nazione in questo momento “poco benvista”. NO.
    Il problema va affrontato in tema squisitamente sportivo. Lo vedo, dal mio ignorante punto di vista, un fatto poco chiaro dal lato “chimico”.
    Così come accade per mille altri prodotti, mi piace pensare che anche i livelli di testosterone possano essere misurati (prima o dopo la gara) per convalidare o meno un risultato.
    Ci sono atleti che si sono visti crollare il mondo addosso per (a loro dire) un decongestionante nasale. Non importa, sei squalificato.
    Ok, allo stesso modo se una atleta (ho volutamente omesso l’apostrofo per mostrare che credo all’algerina) decide per fatti propri di assumere testosterone o me produce in quantità abnorme…non può gareggiare se supera un livello prestabilito.
    E badate bene…NON per penalizzarla, ma al contrario per preservare lo sport da una probabile “corsa” a prodotti analoghi. Le nuotatrici che sembravano siluri o i ciclisti che vanno a 100kmh. con qualsiasi strada sono tutto fuorché sport.
    Perdonate la sincerità (e il pippone conseguente).

  8. Scetticonerazzurro scrive:

    Son d’accordo con Settore: certe discipline sportive di cui abbiamo pieni gli occhi e le orecchie pressoché quotidianamente, come ad es. il calcio e il tennis, perché se ne discute anche troppo nei media e nei bar, andrebbero escluse dalle Olimpiadi, per lasciare il posto alle specialità sportive più trascurate, soprattutto quelle coltivate per quattro anni da autentici dilettanti proprio in vista di un’affermazione esaltante in occasione dei giochi olimpici. E tuttavia l’occasione delle olimpiadi può offrire gare di più intensa partecipazione sportiva e umana che non sempre appare manifesta nella routine di gare che si ripetono sempre le stesse con alterni risultati per tutto l’anno. Per esempio, la gara di tennis di ieri, tra il serbo Djokovic, che non si arrende ai rigori dell’età e il giovane rampante spagnolo Alcaraz, terminata tra le lacrime di entrambi, di delusione per l’uno e di felicità dell’altro, è stata, proprio per l’impegno e la bravura dei due protagonisti, una delle più belle degli ultimi tempi. Ha vinto la gara il più vecchio, grazie ad una esperienza maturata negli anni che gli ha consentito di evitare gli errori che il più giovane ha commesso ( nel primo set ben otto occasioni per rubare il servizio al rivale e tutte fallite, conseguenti di una spensieratezza di gioco piuttosto che di una autentica inferiorità dello spagnolo). Tuttavia la gara si è mantenuta per oltre tre ore ad un altissimo grado di intensità e senza risparmio di colpi di straordinario rilievo tecnico e atletico quale una gara sportiva, di qualsiasi disciplina è in grado di offrire, infine decisa solo da dettagli in due tie break, che , come i calci di rigore a conclusione di una gara calcistica, lasciano il dubbio su chi sia da considerarsi il più meritevole fra i due dell’oro olimpico. Per noi tifosi italiani appassionati di tennis, queste Olimpiadi verranno ricordate soprattutto per la definitiva affermazione di un tennista , Musetti, che fino a ieri aveva alternato in carriera alle poche positive molte prove negative. Certo, siamo , a mio parere, ancora lontani dal livello di rendimento altissimo dei due finalisti, ma Musetti è ancora giovanissimo e avrà tempo per far valere il suo tipo di gioco, il più nobile tra quelli in circolazione, e il più degno di incarnare , in tempi dominati dalla velocità e dalla forza, i caratteri più genuini di eleganza e di perfezione di questo antico e sempre magnifico sport.

  9. Semperfi scrive:

    Pazza Italvolley!! 3-2 vs JPN semifinal.
    che sudata. 🙂

    • Kalle73 scrive:

      l’ho messa in sotto fondo mentre lavoravo convinto in un facile 3 a 1 per i nostri…

      altro che pazza Inter, pazza Italvolley!!! tre match point consecutivi recuperati ai vantaggi nel terzo set ed altri due set vinti ai vantaggi. che partita!!!
      mi sarebbe piaciuto che i nostri fossero andati nella metà campo giapponese a tributare un grandissimo applauso ai giapponesi, che mi stanno sulle balle per la loro caccia alle balene per “scopo scientifico”, ma che hanno fatto una partita assurda in difesa.

      applausi ad entrambi, ed ora speriamo che i nostri recuperino per bene perchè probabilmente in semi avranno l’antipaticissima padrona di casa

  10. Deki scrive:

    Perdonate l’intromissione off topic ma Zielinski e Arnautovic andranno ai box a fare compagnia a Taremi, tanto che Lautaro ha dovuto anticipare il rientro dalle ferie per mettersi a disposizione prima possibile per la squadra.
    Senza contare che poi, ancora Correa è lì saldo al suo posto.
    A pochi giorni dalla prima di campionato, non è una cosa simppattica nell’insieme.

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