di BOBBY CHALTRON *
*- pseudonimo di G., livornese, interista, informatico e pseudo-politico, ama fare il brillante analista e leguleio; stupisce la gente imitando un poliglotta. Lo stupore aumenta quando gli stranieri effettivamente gli rispondono.
Lo scrivo subito, così non ci penso più ( sì, come l’inizio del libro di Materazzi… Be’ ? Ma certo che ho comprato anche quello, a suo tempo…! ) : non ho un ricordo nitido del 22 Maggio inteso come giornata piena. Ecco: ho fatto “outing”; ora – per chi volesse leggere – vi racconto due o tre cose…
Quel fine settimana NON lo trascorsi sul lago d’Iseo, come gli altri, con la mia compagna della bassa bergamasca. Ragioni di forza maggiore, riunione del gabinetto COBRA, le cavallette… Devo dire che ero stranamente fiducioso, ma insomma… i tedeschi sono tradizionalmente “duri”, però la sensazione di onnipotenza che mi accompagnava da quando ero stato “paracadutato” a Roma (Owen Wilson in “Behind enemy lines” a noi ci fa un baffo o – come dicono a Roma – ce spiccia casa ) a svolgere il mio importante còmpito istituzionale (non riesco a scriverlo, inutile…), in contemporanea con Calciopoli, l’era dorata dell’Inter e la contemporanea cacciata ad un inferno persino troppo morbido per i gobbi… be’, mi/ci avevano abituato troppo bene. Come ho scritto giorni fa… mi sono andato a rivedere il derby finito in 9, la partita con la Samp ( le manette ), la caccia all’uomo (come opportunamente è stata battezzata su Youtube) nella finale di Coppa Italia a Roma e mica me le ricordavo… ma poi… chi se ne frega di cosa faccio io?
Un libro è come un film. Ciascuno ha i propri gusti, ma un libro – come un film – deve dare emozioni. Sia di avventura, sia di terrore, sia comico, sia giallo, sia romantico… Gli autori comunicano emozioni, ci prendono per mano e ci accompagnano in un percorso di cui solo loro conoscono la fine. Il merito di Settore ( l’ho già scritto e lo ripeto volentieri ) è che ci porta lievemente a riflettere su noi stessi mentre ci offre delicati spunti di sè, e non ci forza a condividere, ma lascia che lo facciamo spontaneamente ( la nota sul tifoso curvaiolo che NON HA ANCORA CAPITO come si fa l’interista mi ha letteralmente messo al suo posto, perché mi è capitata la stessa cosa, pari-pari…).
Il merito di Settore è scrivere come L. Goldoni (una volta si definì come uno che scrive “un diario per conto terzi”) e come P. Villaggio, genialmente dissacrante, affrontando però il calcio e i suoi personaggi. Più difficile ? Sì. Più bravo? Bah… mica mi paga, per scriverlo…
Per finire : ho un ricordo nitido, invece, della sera del 22 maggio. Non c’era stato bisogno di convocazione formale. S., stimato ginecologo che all’epoca ambiva ma non pensava (ma come cacchio si fa a scrivere così ?!?!) ancora a far domanda per il primariato in ospedale, R., stimato magistrato, che all’epoca non pensava che avrebbe presentato domanda per la carica di presidente del tribunale (e avrebbe comprato la cover dell’Inter per il cellulare) e G. che già all’epoca mostrava segni di fragilità psichica, erano pronti a casa di S., “già cenati”, dieci minuti prima che la gara iniziasse, già allora con distanza di un metro per poter esultare come bruti con comodo.
L’abbiamo vissuta come doveva esser vissuta, con commenti colti e misurati come conviene tra gentiluomini della labronica stirpe (credo che abbiamo iniziato con “…e chi non salta, è un pisano…” sulle note di “Bella ciao”, ma solo per scaramanzia, e forse ci è scappato anche qualche commento dubbioso della moralità delle donne della famiglia dell’arbitro, ma giusto poche cose…). Alla fine, esausti ma felici, C. la moglie di S., stimata funzionaria pubblica con incarico importante, ha dovuto fotografare quei tre fessacchioni che – dai tempi della quarta ginnasio – hanno scoperto la comune passione e che – in ginocchio davanti al televisore – hanno messo a rischio la propria rispettabilità nel superiore interesse dell’interismo. Incuranti del rischio e votati al sacrificio, fulgido esempio di… no, stavo
scrivendo la motivazione della medaglia all’ordine di Prisco…
Come cacchio si fa a recensire un libro, dato che ogni singolo lettore ha emozioni proprie ? Ho grande pietà ed invidia per chi non l’abbia ancora letto… Pietà perché gli manca molto, invidia perché sta per scoprire qualcosa di dolcemente struggente. Ahhhh… scusate, mi è andato del gel igienizzante negli occhi ( cit. ).
COMUNICAZIONI DI SETTORE. Cioè, io vi debbo ringraziare. La classifica di Ibs.it non sarà la Bibbia, ma questi sono i risultati dell’ultima settimana e dell’ultimo mese, e in mezzo a Einaudi e Mondadori, a gente che ha vinto 11 anelli Nba o qualche Champions (quindi non mi riferisco a Chiellini), spunta anche Settoruccio con la piccola Primula. Son soddisfazioni, davvero. In questi giorni ho tante cose vostre da pubblicare, tra foto con il libro e ricordi del Triplete. Sono cose spontanee – io non ve lo ho chieste, no? – e perciò più belle. Se ne avete (foto e ricordi), mandate. Facciamo durare l’anniversario del Triplete un po’ di più. Così, alla buona, tra amici.
INFORMAZIONI DI SERVIZIO. Quindi, se volete scrivere qualcosa del vostro Triplete, scrivete copiosi. E se volete sottoporvi alla gogna mediatica della rubrichetta di successo “Foto dei lettori alla ricerca di facile notorietà sfoggiando il simpatico volumetto”, fotografatevi o fatevi fotografare. Poi mandate il tutto a r.torti@gmail.com e tutta una filiera in crisi per questa merda di virus cinese vi ringrazierà. Sto scrivendo a palla come non mi capitava da decenni, e in calce ogni volta ho messo tutte le info, ma qualcuno continua a chiedermi: scusa, dove cazzo trovo ‘sto libercolo? E quindi lo ripeto per la settecentesima volta. Nella sua versione cartacea il libro è presente in libreria a Pavia e Voghera, le due città più importanti del mio piccolo mondo, ed è in vendita on line su Ibs.it e anche su Libreria Universitaria, LaFeltrinelli e Unilibro. Poi c’è la versione eBook che è disponibile tipo su Ibs, Amazon, Mondadori Store, Kobo, Libreria Universitaria, Librerie.Coop, Hoepli, Il Libraccio, LaFeltrinelli, Rizzoli e siti del genere o, se volete acquistare in lingua inglese, nientemeno che su Barnes&Noble, se volete acquistare in lingua spagnola BajaLibros.com e se volete acquistare in lingua portoghese Fnac.pt (cioè, se mi arriva un ordine da Setubal muoio felice). Infine, se proprio non ce la fate (e io vi capisco, anzi, vi ammiro per la vostra resistenza: ma lasciatevi andare, vivaddio!, si vive una volta sola) potete scrivere direttamente all’editore, giorgio.macellari@alice.it , e ricevere soddisfazione: nel senso che Giorgio – uomo efficiente se ce n’è uno, ed è pure interista – vi spiega la rava e la fava e il libro cartaceo ve lo spedisce anche in un batter d’occhio (dietro pagamento, immagino. E’ il mercato, direbbe Keynes). Tornando a Ibs. it, c’è scritto “disponibile in tre settimane”. In realtà, è ormai accertato da numerose segnalazioni che arriva molto ma molto prima.
Sono commosso.
Cioè…NON SOLO cerebralmente, intendo…
Mi é arrivatooooooooooooooooooooooooooooooooooOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO 🙂
Ho chiesto ad una mia Collega e cara amica che abita a Pavia di comprarlo… poi andremo a cena…mi consigli un posto? Grazie ti prometto una foto (con la collega niente male!)
Ciao Ultrasound, chiedo scusa, ma se é a me che chiedi un posto non ti posso purtroppo aiutare, abito a circa 400 km di distanza.
Se ti rivolgevo ad un altro, come non detto,
buona serata
un abbraccio
Grande, Giorgio.
L’avresti mai detto?
Della fragilità psichica ? Si, c’era da scommetterci 🙂
@Lothar : adesso…donaci una tua immagine 🙂
@Giorgio, giàaaaa fatto 🙂
..e sto c…!!
Caro G. (livornese), anzidetto Bobby Charlton,
e che recensione al libro, userò un banalissimo: bellissima!! Perché non c”é
un termine più congruo per qualificarla.
Tanto di cappello, mi fa venire ancor più voglia di leggerlo,
Adoro chi sa scrivere così bene,
buonanotte e grazie 🙂
fott… t 9, l’intro era …e sti (sti!!!) c…
No, Lothar. Grazie, ma…no.
Prima di tutto (senza imitare Crozza che imita…) la scritta “Chaltron” NON è un errore, ma la maniera giusta per rendere al meglio il fatto che sono – appunto – un cialtrone qualsiasi…AKA, come si dice in inglese…Chaltron Heston o anche Imbrana Jones, che sono tutti pseudonimi che mi sono coniato. Devo dire che il termine che più uso è : minchiocefalo.
In secundis…sono un convinto seguace socratico. Amici e parenti sono convinti che io sia pressoché bilingue, ma io SO DI NON SAPERE, quindi chiedo sempre scusa ai miei interlocutori stranieri per le mie evidenti carenze di accento e povertà di vocabolario.
Inoltre, se mi è consentito…da appassionato di dialetti…credo che l’interiezione più corretta, romanescamente parlando sia la cara, vecchia “li mort… !”, se volevi mostrare stupore e/o apprezzamento, essendo quella che hai usato ( tranquillo…si può dire anche al singolare, nella moderna rivisitazione del lessico locale…:) ) più acconciamente intesa a manifestar disinteresse verso qualcuno o qualcosa (“Caro…sai che il marito di X ha ordinato la macchina nuova ?” “E sti c… !” risponderà l’attento ascoltatore, preso dalla lettura integrale del Corriere dello sport…).
Per finire…No, non scrivo bene. Scimmiotto chi lo sa fare ( il dott. Cavallaro, ad esempio, che mi ha preceduto nella galleria degli spazi cortesemente offerti da Settore ), con risultati che a volte sembrano assimilarmi a loro.
E ora mi metto a svolgere l’attività per cui sono regolarmente retribuito (cit.).
Bonne journee
Caro Giorgio, mi associo ai complimenti non senza precisare che su questo sito scrive (e per gentile e munifica concessione di Settore) soltanto Luigi, interista leninista, e non il “dott. Cavallaro”!
Abbracci nerazzurri, conditi dalla speranza di un megaselfie insieme anche a Lothar e Settore e tutti quanti condividiamo qui e altrove quel magnifico “recupero settimanale dell’infanzia” (copyright Javier Marías) all’insegna dell’interismo!
Ti ho comprato il libro solo per sfregio a Kalippè di quel tizio con la faccia da pirla.
Sto lentamente perdendo la vista e dovrò rassegnarmi ad andare dall’oculista per un bel paio di lunettes.
Dico questo perché ho dovuto leggere 3 volte il bel post di Giorgio per capire che c’era scritto Chaltron e non Charlton come ho riscritto in risposta, non cogliendo perciò nemmeno la gradevole ironia..
Ciò detto, caro il nostro Giorgio, ti prego nuovamente di Accettare (maiuscolo) un complimento, dai fai il bravo, non costringermi nuovamente a ricordarti che é sicuramente più facile giudicare che giudicarsi, e quindi:
let it be 🙂
Ciao e buon pomeriggio
p.s. ho già quasi finito lo stupendo libro di mastro Sector, sto riuscendo a rimandare la parte finale (anche causa lavoro) e che perciò mi godrò selvaggiamente 🙂 stasera!!!
Fortunello…
E devi anche apprezzare il fatto che nessuno anticipi qualcosa…Io, appena finito il libro, nel mio accenno di recensione stavo per farlo, con il riferimento alle ultime pagine, poi il fatto di essere un interista, quindi una persona diversa dalle altre (si legge “MIGLIORE DELLE ALTRE” in controluce ?), me lo ha impedito.
Comunque…i padrini “te li becchi” 🙂
Vai Giorgio !! Bel trattatino, tutto nelle tue corde, as usual. Complimenti ancora