(ma no dai, in realtà uno basta)
Stagione 1, episodio 14
(città del nord capoluogo di provincia, Fase 2, interno giorno o notte, boh, umidità al 110 per cento, occhiali appannati causa Covid)
(continua)
Parliamo del 14 maggio?
Quale?
Va bene, ok. 14 maggio 2000.
Figurati, io parlerei anche del 30 aprile 2000.
Però non fare atti di autoerotismo, d’accordo? Siamo in fascia protetta.
Terzultima giornata, i gobbi hanno lo scudo in tasca. Cinque punti di vantaggio sulla Lazio. Che vince in casa col brivido con il già retrocesso Venezia, mentre la Juve prende due pere a Verona. Goduria.
Vabbe’, gliele rimanevano due.
Nella penultima giornata vincono entrambe: la Lazio a Bologna, la Juve in casa con il Parma facendosi la cacca addosso (al Parma, che te lo dico a fare, annullano un gol regolarissimo) . All’ultima giornata, il 14 maggio 2000, la Lazio ospita la Reggina già salva. La Juve va a Perugia, già salvo, in corsa per l’Intertoto.
E’ una battuta.
Ovvio. Il resto è storia. Rompono i coglioni a noi con il 5 maggio quando loro hanno avuto un 14 maggio con i controfiocchi. Quella tempesta che si è abbattuta su Perugia ha un qualcosa di divino. The perfect storm.
Parliamo del 14 maggio 2010, sennò scade il tempo.
Il 14 maggio 2010 accadde una cosa bellissima. Migliaia di persone, accalcate, assembrate, ansimanti, eccitate ma regolate da meccanismi studiati sul posto, si accamparono intorno a una banca, a Milano, per comprarsi un sogno.
Il biglietto della finale di Madrid.
Anche lì, come a Perugia 10 anni prima, si scatenò un temporalone pauroso. Ma gli stoici sognatori resistettero alle intemperie. Tende, tele cerate, sacchi a pelo. Mancava solo il sergente Hartman. Passò anche Moratti a salutare. Il 15, era un sabato, la banca aprì di primo mattino. Entrarono tutti con ordine. Uscirono con 5mila biglietti.
Ne parli nel libro?
Sì, avevo un inviato sul posto. La sua pettinatura non si scompose nemmeno dopo il tornado.
A proposito, come va il libro?
L’algoritmo fallato continua a fallare.
Ma è stupendo!
Peccato per questa merda di Covid. Mi tocca ritirare il Nobel via Skype.
Anche il Premio Strega.
Ah, vabbe’, che cazzo me ne frega di questi premiucoli. Mando Bartolini a ritirarlo.
(14 – continua)
COMUNICAZIONI DELL’AUTORE. La fase 2 di questo libro è iniziata. Oggi non mi è arrivata neanche una foto del lettore del giorno: cioè, sono secondo nella duecentesima sottocategoria di Ibs, adesso fate i timidi? Se volete anche voi partecipare a questa simpatica iniziativa, mandate la vostra foto a r.torti@gmail.com e sarete coinvolti in questo coraggioso progetto editoriale, un sostegno a una filiera in crisi per questa merda di virus cinese. Ok, ora le info di servizio. Dunque. Nella sua versione cartacea il libro è presente in libreria a Pavia e Voghera, le due città più importanti del mio piccolo mondo, ed è in vendita on line sul noto sito specializzato Ibs.it. Poi c’è la versione eBook che è disponibile tipo su Ibs, Amazon, Mondadori Store, Kobo, Librerie.Coop, Hoepli, Il Libraccio, Rizzoli e siti del genere o, se volete acquistare in lingua inglese, nientemeno che su Barnes&Noble, se volete acquistare in lingua spagnola BajaLibros.com e se volete acquistare in lingua portoghese Fnac.pt (cioè, se mi arriva un ordine da Setubal muoio felice). Infine, se proprio non ce la fate (e io vi capisco, anzi, vi ammiro per la vostra resistenza: ma lasciatevi andare, vivaddio!) potete scrivere direttamente all’editore, all’indirizzo mail giorgio.macellari@alice.it , e ricevere soddisfazione: nel senso che vi spiega la rava e la fava e il libro cartaceo ve lo spedisce anche (dietro pagamento, immagino. Ma non sono affari miei, io scrivo e basta, adoro queste forme di snobismo intellettuale).
Piovve, ma noi (tre) avevamo una quecua da due posti di quelle che una volta aperta la butti via perchè non la riesci più a richiudere.
A volte penso che la vita vada vissuta anche solo per due o tre occasioni come quelle.
L’inviato sul posto testimonia di essere riuscito addirittura a dormire diverse ore, sul tappetino gommato dentro la Quechua, alzandosi poi perfettamente pettinato.
Ci volle però coraggio ad andare a pisciare (ad occhi chiusi) dentro i cessi chimici che ormai traboccavano.
Tornare a casa a fare un bagno caldo, sbarbarsi e partire da solo per Siena (dove mi aspettava un biglietto miracolosamente reperito grazie ad una dama senese amica della Bedy) fu un attimo: adrenalina pura!
Terzo! Stasera ho controllato prima di vedere Star Wars..
Riflessioni in ordine sparso…
1) claudioambu e “er Pomata” sono la stessa persona ? O l’interismo contribuisce favorevolmente ad una perfetta acconciatura ( Kalle ed io, allora, apparteniamo ad un sotto-livello… ) ?
2) @Flavio Mucci : io sarei DAVVERO contento se ce ne fossero altre due, di quelle occasioni, come il tuo commento implicitamente suggerisce…
3) Confesso (e faccio ammenda in contemporanea) di aver perso quasi del tutto il mio tradizionale aplomb e quell’aria blasé che fa incacchiare quasi tutti quelli che mi conoscono… insomma…ho pensato di costruire un fotomontaggio di me che stringo il libro ( basta ricavarne una copia .jpg …), dato che la mia cartacea non è ancora arrivata e sono tentato di “giocarmi” l’anonimato visivo che – in un impeto di confidenza – ho già violato con il paziente amico Scettico.. Eh, si…lui conosce il mio volto, ma è appena il caso di notare che non vi siete persi alcunché…
4) Non potendo vantare trascorsi eroici di notti in attesa fuori dalle banche (bravi ! Altro che Woodstock…!)…può essere omologato uno dei viaggi in allucinanti pullman dopolavoristici (300km. andata + 300km. ritorno) in occasioni di epiche partite serali e conseguente ritorno notturno col lavoro che aspettava poche ore dopo ?!?! Peggio : i colleghi aspettavano in agguato dopo una immeritata sconfitta 🙁
Bonne soirée a tout le monde
un post meglio dell’altro!!!
Grazie a tutti e quattro:-))))))))))
Giorgio, ti frego!
Come sai, per me sono 1000 km andata e 1000 ritorno!
Fatti, però, solo due volte (per fortuna due risultati positivi, pareggio col Barca e vittoria col Dortmund, evitando così il magone al ritorno).
In altre occasioni ho optato per l’aereo in giornata o addirittura per il weekend associato.
A M A L A
Va be’,mi hai battuto, ragazzo mio, ok, ma… cosa c’è di epico in un viaggio aereo ? A parte – ovviamente – l’episodicità della cosa per un anziano provincialotto come me, che ha preso l’aereo la prima volta a 24 anni compiuti ( c’è mancato poco che il pilota fosse la buonanima di C. Lindbergh…).
E poi un weekend è un weekend, ma…tornare con le classiche pive nel sacco, dopo che Bini ci aveva illusi tutti quanti, con il mio suocero e cognato quindicenne di allora ( adesso sono io che ho le lacrime agli occhi ) in uno dei viaggi più silenziosi che ricordi… Un mese dopo mi sono anche lasciato… 🙁 🙁 🙁
Per pudore non cito l’anno precedente, quando avevamo vinto “a Bayern” 2-0 e sembrava che niente ci potesse fermare… In effetti…poi per un po’ ho preferito non andare, perché non si potesse malignamente associare la mia presenza ad episodi “sfortunati”…ehm…
Quest’estate ci vediamo, Toto ? In via Salina, ovviamente 🙂
“cosa c’è di epico in un viaggio aereo ?”
Penso che a breve ti risponderà Settore in persona, quando aprirà il capitolo : “JAKALA”
@Flavio : mi riferivo ESCLUSIVAMENTE alla ormai abituale frequenza dei voli. Ai miei tempi era una cosa ancora poco usuale, adesso i bambini iniziano ad andare in aereo PRIMA di imparare a camminare/andare in bici, tutto lì… :E ora mi accingo a sfogliare il “libro dei libri”, gne gne.gne 🙂
Infatti, Giorgio!
La cosa più epica è costituita dai 2000 km in bus.
A M A L A
PS: speriamo ci si possa “assembrare”, in via Salina
Outing : mi è arrivata la copia cartacea e…mi son fatto la foto ( “selfie” è ternine troppo giovanile…) e l’ho inviata a Settore, supplicandolo di pubblicarla…
La cosa bella è che mi è arrivata anche la ricevuta di acquisto dall’onestissimo editore ed è la n.22 ( no, dico…22 ! Il giorno del Triplete !!! ).
La cosa brutta è che continuo a farneticare come un giovincello…
@Toto : assembramento ? Perché…secondo te…Medel ( chi sa, sa…) traccerà invece cerchi con quattro metri di diametro nella sede ?!?! 🙂