Di riffa, di raffa e di culo, partita dopo partita, mese dopo mese, l’Inter di Spalletti si è issata dove nemmeno Mourinho era arrivato: 29 punti in 11 partite, laddove il Vate ne aveva messi insieme solo 28 nell’anno che ci portò dove mai nessuno era riuscito nei secoli dei secoli. Nelle prime 11 partite del campionato 2009/10 quella meravigliosa squadra (cui ancora ripensiamo sospirando come sciampiste o arrazzandoci come adolescenti in ormone) ne vinse nove (tra cui il derby-orgasmo dello 0-4 a fine agosto, e anche un bel 3-1 al Napoli in casa), ne pareggiò una (col Bari in casa alla prima di campionato, 1-1, ci inchiappettò tale Kutuzov) e ne perse una (a Marassi, Samp-Inter 1-0, gol del Pazzo che si fece poi perdonare in primavera segnando i gol-scudetto in Roma-Samp). Prendeva forma la squadra che avrebbe vinto tutto, passando da partite meravigliose ad altre molto meno, tipo – per dire – un’Inter-Palermo che si vinceva 4-0 nel primo tempo e che al 70′ eravamo 4-3, prima che il Principe sistemasse ogni cosa.
Sapendo come sarebbe continuata quella storia, possiamo fin d’ora risparmiarci qualsiasi paragone. Prendiamo solo atto che questa bizzarra Inter, nelle prime 11 giornate di un campionato altrettanto bizzarro, ha fatto meglio di quella macchina perfetta. Magari ci fossero analogie, magari. Perchè l’Inter di Mourinho con 28 punti era prima con 7 punti di vantaggio sulla seconda (era la Juve), mentre l’Inter di Spalletti con 29 punti è seconda a -2 dal Napoli e a +1 dalle terze, Juve e Lazio. E virtualmente a +2 sulla quinta, la Roma, che deve recuperare una partita in trasferta (dove vince da 11 partite consecutive). Semplificando: con 28 punti Mourinho aveva 7 punti sulla seconda, con 29 punti Spalletti ha 2 di vantaggio sulla quinta, cioè sull’Europa League.
Cioè, è spaventoso.
Questo campionato sarà una guerra di nervi, una gara a chi esce pazzo per ultimo. Praticamente: gli scontri diretti decideranno quasi tutto e quindi apriti cielo, ma le partite che potremmo genericamente classificare “demmerda” (una ventina, tipo) verranno giocate con il cuore in gola, perchè perdere punti con le piccole sarà un mezzo suicidio. E anche con le squadre della terra di mezzo sarà durissima, perchè saranno in corsa per un unico obiettivo (uno strapuntino – uno di numero – per l’Europa League) e vi si aggrapperanno con le unghie.
Cioè, sono già nervoso.
L’Inter, in queste 11 partite, ci ha dato finora il più incredibile dei segnali: che brilliamo negli scontri diretti (vinto a Roma, vinto il derby, usciti indenni a Napoli), ci divertiamo nelle partite “di mezzo” (bene con la Fiorentina, benissimo con la Samp) e facciamo ca-ca-re con le piccole (il Benevento ancora si mangia i gomiti, fatica immane col Genoa, discreto spavento a Verona).
Cioè, non si capisce più un cazzo.
Quindi, essendo questo un andazzo ormai assodato e con una robusta base statistica, nell’aspettare con enorme preoccupazione il ritorno con il Benevento potete però ipotecare le vostre case e giocare alla Snai il combo 2 fisso+no goal per la partita di Torino con la Juve, una formalità che non ci dovrà distrarre dalla iper-delicata Spal-Inter di gennaio. Del resto è il campionato più bello del mondo e non possiamo farci niente.
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Terzo.
A 29 è un bel andare.
Buongiorno
Quarto.
Mi sono perso il primo e il secondo.
O non ho capito – sigh, sarà l’età – la battuta.
Sesto virtuale
europa league? comunque sopra i cugini
ieri sera ero allo stadio, per cui valutazioni personali in presa diretta.
verona imbarazzante per pochezza tecnica, non riuscivano passarsi il pallone in maniera corretta nemmeno nel riscaldamento.
noi sembravamo supponenti (della serie: tanto prima o poi un golletto a questi qua glielo facciamo) e stanchi (mai un’accellerazione o giocate di prima con palla che corre veloce come con la doria)
gente come d’ambrosio o entra convinto e deciso o se gioca sopra le righe è un giocatore normalissimo soggetto a cagate
la cosa che preoccupa di più è la mancanza di alternative. a mio avviso male sia brozovic che cancelo a livello di approccio alla partita. mi aspetterei di vederli entrare con il coltello tra i denti,invece niente.
la panchina corta è il mio più grosso dubbio da qui a gennaio, lunga vita a tutti i titolari.
bene i tre punti, i numeri elencati dai media e da sect sono impressionati. nel 2010 avevamo 7 punti sulla seconda con un punto in meno.ora siamo nel gruppone. sembra tanto il gioco della sedia che si faceva alle medie, finiva la musica ed uno rimaneva senza. fare tutti i punti possibili con le piccole è vitale per arrivare all’ultimo giro di musica con speranza di prendere una delle sedie
AMALA
Settore non poteva esprimere meglio un concetto che è sintetizzabile così:
Bisogna far bene negli scontri diretti
Bisogna vincere contro le squadre medie
Bisogna asfaltare, soffrendo, le piccole.
Abbiamo, in tal caso, speranza di restare nel gotha.
È terribile, ma, quest’anno, gira così; non possiamo farci nulla.
Speriamo che una delle “magnifiche” cinque molli un pochino. E che non rinvenga una sesta a sorpresa, tipo Atalanta anno scorso.
A M A L A
Comunque sector ha ragione. Gli scontri diretti fanno meno paura delle gare con le piccole. Il problema è che invece Juve Napoli Lazio e Roma non mi sembrano patire particolarmente quel genere di scontri (la Roma meno in scioltezza): non ho visto finora loro partite chiuse con l’affanno contro i vari Genoa, Crotone, Benevento, Verona… Il rischio che noi alla lunga si perda punti pesantissimi per strada è ahimè elevato. Bisogna restare attaccati con le unghie e con i denti ai risultati finchè non si entra nella fase calda delle gare europee e sperare nei contraccolpi in campionato.
Una cosa: non vorrei Karamoh fosse vittima delle promesse fatte dal mister ad Eder. In partite che rischiano di incasinarsi avere un giocatorino che entra nel finale e fa casino, si lancia in contropiede, prende falli, come sembra essere l’ivoriano potrebbe essere utile.
Mi posso permettere un pò di vanagloria?
Posto il WathsApp di risposta a un collega di fede che mi aveva mandato una foto di Perisic all’inizio della partita (momento nel quale ognuno di noi vaticina, vuoi coi fondi di caffè vuoi piu esotericamente con le proprie sensazioni, il risultato finale).
“Ci spero ce l’ho al fantacalcio” (frase di circostanza, un po scaramantica in quanto del fantacalcio in quel momento fotte sega) …
“…Ovviamente farà cagare almeno fino al sessantesimo, poi…”
Scusandoni per il linguaggio (ma debbo riportare le testuali parole a costo di essere crudo) non posso non sottolineare la precisione dell’auspicio (approssimazione del 10% circa su un evento altamente improbabile).
p.s. In realtà per “cagare” io non intendo propriamente essere scadente (avete presente Nagatomo nelle sue giornate peggiori?) ma il non fare cose salienti, roba pesabile, tipo assist, goal, cartellini agli avversari, in quanto reputo comunque il croato l’uomo di maggior caratura di questa squadra.
p.s.2 In mancanza di pali favorevoli, di paratone di Handanovich (anzi!!!) , di Var compiacenti , non resta alle p.i. che tornare su ” vince ma non convince”.
Altri 3 punti messi in cassaforte anche se con la solita sofferenza.
Bene o male sarà sempre così con le piccole che si chiudono a causa delle caratteristiche dei nostri.
Almeno quelle degli undici titolari.
Penso che il mister faccia bene a continuare con loro almeno ad inizio partita.
Se proprio devo fare un appunto al mister in questa prima parte di stagione è sulla gestione dei cambi.
Nel senso, spesso li ritengo molto tardivi e neanche molto azzeccati se si esclude il finale di partita col Genoa dove i nuovi entrati Eder e Karamoh cambiarono la partita.
Più che altro non gli ho mai visto riaggiustare la squadra nei momenti(specie nei secondi tempi), in cui la stessa ha staccato la spina.
Sarà semplicemente perché ha zero fiducia nei panchinari oppure potrebbe essere un suo unico difetto?
Chiedo opinione ai frequentatori del blog, anche le mie coronarie vorrebbero una risposta.
Detto ciò lungi da me criticare il mister che ritengo veramente il nostro valore aggiunto, la persona giusta, nella squadra giusta, nel momento giusto e nel luogo giusto.
Si è preso carico della rosa , dei tifosi e di tutto l’ambiente Inter a 360° come se ci fosse sempre stato.
Tanto di cappello, non me lo aspettavo.
Certamente vorrò giudicarlo anche quando e se capiteranno momenti difficili senza risultati.
Ora sotto col Toro per dare il colpo secco al traditore e zittire tutti quei giornalisti che aspettano in gloria questa partita.
Pareggiamo col Torino.
Ma si…esordisco così : pareggiamo col Torino e lasciamo che tutti si sfoghino con i sorrisetti e gli ammicchi ( tipo il pres. Sarkozy ricolto verso la cancelliera Merkel, per capirci, a quel vertice europeo ), e poi vinciamo le altre e ci presentiamo strafottenti e “sempre lì ” allo scontro con la rubentus.
E laggiù ripetiamo il “miracolo di Stramaccioni” ( tanto Nagatomo c’è ancora ) e a quel punto voglio vedere cosa scriveranno e COME potranno scriverlo…
Che ne dite ?
Come ? Meglio se vinciamo ANCHE col Torino ? Beh, certo, ma son sempre stato appassionato dagli Oriazi e Curiazi…
Vorrei chiosare quanto ha scritto KALLE73 (perché se no mi tocca ripetermi su Karamoh, che vorrei poter giudicare più di quei pochi minuti con Genoa ) : la metafora è pressoché perfetta, e in realtà credo che dipenda proprio da questo… Sono tutti lì preoccupatissimi perché è proprio l’Inter che sfilerà la sedia di sotto a qualcuno che pensava già di poter sedere comodamente in Europa. Quale..come scritto ottimamente già da molti, importa fino ad un certo punto.
Questa Inter che ha una società solida e silenziosa, che ha una squadra compatta, un’ allenatore che non le manda a dire e al contempo “ripara” i suoi giocatori, e un pubblico ( a parte una piccola fetta ) eccezionale e numerosissimo…da’ proprio fastidio.
sperando di reggere bene nelle 4 che la precedono, la madre di tutte le partite sarà il 9 dicembre al Conad.
siamo ormai da settimane al 100% del nostro potenziale, questo e’ il massimo del massimo, non stiamo risparmiando neanche un decimale di tutto quello che abbiamo da dare.
Chi parla di migliorare il gioco, di inserire quello a posto di, una tattica diversa, le sostituzioni, vive su Marte, a quanto finora fatto si può e si deve rispondere, e sembra che sarà fatto, con un un Inter-torino di domenica a mezzogiorno con oltre 70.000 spettatori e per cortesia, tutti in piedi ad applaudire.
Risultati al massino, certo: è record per noi! Potenziale che ancora si esprime al 100%, a meno che Brozovic, ad esempio, sia proprio il pensionato affaticato che passeggiava ieri al Bentegodi
condivido in pieno che l’unico dei non titolari che potrebbe darci qualcosa in più sia Brozovic, ma ho il timore, spero di sbagliarmi, che sia uno si quei calciatori di cui negli anni utilizzeremo sempre e solo un sacco di se, se entra concentrato, se utilizzasse le sue qualità, se,se,se
Brozovich è l’immagine di una Croazia che, a dispetto del fatto che è tra le più forti al mondo da centrocampo in su, si trova a fare i play off come un Italia qualunque.
con un un dodicesimo degli abitanti e un campionato di livello ridicolo sono comunque troppo più forti di noi
Skriniar non ha dato il suo 100%. Gagliardini non ha dato il suo 100%. Vecino non ha dato il suo 100%. Icardi non ha dato il suo 100%. Dalbert, Cancelo, Karamoh…
Oh man, wonder if he’ll ever know
He’s in the best selling show
Is there life on Mars?
Che fai…stuzzichi un “bowiofilo” professionista ?
In ogni caso Spalletti… had warned of repercussions 😉
…It’s on Amerika’s tortured brow
That Mickey Mouse has grown up a cow
Now the workers have struck for fame…
Ok. JUVE MERDA tocca sempre a me dirlo. Ok. Ok.
Ohi, si annunciano almeno in 70mila a San Siro domenica; mi sa che tocca vincere anche col Toro
Uffa…mai una volta che i ragazzi si possano riposare un po’… E poi la gente li critica… Ma se da agosto giocano sempre gli stessi, e per di più corrono MOLTO di più a dare una mano a centrocampo e in difesa ?!?!?!
Che si vuole di più ?
Devo porre una domanda retorica : ok, Higuain ha segnato due reti contro i cugini, ma…possibile che la sua media sia di 8,57 ?!?!?!
Non ricordo voti così alti per…altri.
E si parla di media, si badi bene, quindi qualcuno gli ha dato anche un bel 9.
Meno male che Messi e Ronaldo non giocano in Italia : o si superavano i voti decimali o…sarebbero per contrappasso fioccati i 3 e i 4, tsk. tsk. …
E per fare una citazione post-punk… This is not a love song 😉
3-3 a Londra non fu casuale, Conte si becca un’altra sonora Lezione di calcio dalla Roma di DiFrancesco, oggi tre pere secche
Grande Roma con un El Shaaravy che potrebbe fare molto comodo a Ventura
Nel girone della roma ci sono chelsea e atletico guidate dai 2 allenatori che questa estate erano nei sogni rispettivamente della proprietà e dei tifosi.
Conte…onestamente no, ma Simeone un giorno non mi dispiacerebbe vederlo sulla panchina “giusta” di S. Siro ( dopo che Mihajlovic ha scelto quella sbagliata…).
Così come NON vorrei vederci Capello e invece mi incuriosisce Zenga ( più per motivi affettivi che per acclarata fiducia, visto che non ha ancora dimostrato granché, in Italia…).
Ma in ogni caso sono discorsi futuribili, perché – come ho già avuto modo di scrivere – Spalletti sembra “proteggere” bene la squadra, e questa, al di là delle alchimie tattiche di tanti sedicenti “maghi”, è una dote basilare che ogni allenatore di rango dovrebbe avere. Il condizionale NON è casuale.
Ieri era il mio compleanno, e lo Sporting non mi ha fatto un gran regalo… ;( Hai visto mai che me lo fanno i ragazzi del Benevento ?!?!
direi che tra i due litiganti/concorrenti Conte e Simeone, il terzo, Spalletti, ci fa godere
anche qust’anno abbiamo toppato l’acquisto dei terzini … la meledizione continua.
Fa bene Sector con la consueta ironia a mettere in evidenza i paradossi e le contraddizioni della classifica in generale e dei numeri in particolare della nostra squadra, soprattutto se messi a confronto con quelli di certe grandi stagioni da noi vissute da assoluti protagonisti. Naturalmente sulla stranezza della situazione i media ci sguazzano, pronosticando un’Inter in lotta fino alla fine nientemeno che per lo scudetto, ma in realtà pregustando di già il nostro crollo ai primi di dicembre, con grande fracasso. E tuttavia, a mio parere, il cammino della nostra squadra , considerando partita per partita, è stato fino ad oggi abbastanza rettilineo e prevedibile ( anche il pareggio di Napoli è stato il frutto della sapienza con cui Spalletti mette in campo la squadra partita per partita, piuttosto che una dimostrazione di gran gioco da parte nostra): faticoso, ma sempre vincente, con le piccole, più impegnativo e con buoni momenti con le medie, e infine , tra le grandi, poco prevedibile solo quello con la Roma ( che però era una Roma molto diversa per rendimento da quella di oggi!). Certo, un ruolino di nove vittorie e due pareggi, che si farà ancora più sostanzioso se le cose andranno nel giusto verso almeno fino a dicembre, potrà crescere l’autostima della squadra e insieme il suo amalgama , e di conseguenza il suo profitto , in vista di quegli scontri diretti che ci daranno veramente la misura delle possibilità e quindi delle reali prospettive della nostra squadra. E tuttavia sarà bene non farsi troppe illusioni, anche per il conseguimento del quarto posto, che, tenendo conto della classifica di oggi, sembrerebbe alla nostra portata. Le famose quattro per gioco e valore di singoli ci sono ancora , a mio parere, superiori, anche se nel calcio, soprattutto in un torneo lungo e faticoso come il nostro campionato, ogni sorpresa è possibile. Importante sarebbe, come vorrebbe giustamente Spalletti, procedere a fari spenti, non ostentando disegni troppo ambiziosi. In questo il nostro allenatore è stato bravissimo, adeguando di volta in volta , consapevolmente o di necessità, il gioco della sua squadra a quello della squadra avversaria, creando così un’illusione ottica di squadra modesta e destinata a risultati modesti. Proprio questo prudente atteggiamento mi fa ben sperare , vale a dire che tutto non sia che un fuoco di paglia , come fu due anni fa il girone di andata dell’Inter di Mancini. Il cammino è ancora lungo, i nostri impegni ridotti rispetto ai rivali e può riservarci grosse sorprese, attualmente poco prevedibili, che però sono nel DNA e nella tradizione della nostra pazza Inter.
Temo che l’unico con grossi margini di imprevedibilità sia Brozo, ma la sua indolenza non mi fa ben sperare. Gli altri stanno dando il massimo.
Naturalmente con “gli altri” intendo quelli che hanno giocato veramente; restano da valutare Karamoh e Dalbert, per esempio, ma non so se siano di quella categoria che ti fa cambiare passo. Se a gennaio arrivasse qualcuno di sostanza il discorso potrebbe essere diverso.
Per il resto Spalletti ha cavato sangue dalle rape (tipo Naga) e speriamo continui così.
Continuo a restare stupito e commosso dal nostro pubblico: 70k a San Siro per il Toro, e a prezzi non proprio popolarissimi, vuol dire qualcosa. Quest’anno sono andato qualche volta in più anch’io e si respira un’altra aria.
Buon novembre a tutti. Spero non troppi brutti ricordi.
Il risultato di ieri sera della Roma è pessimo per noi. Entusiasmo porta entusiasmo ed aver bucato per tre volte l’organizzazione difensiva di una squadra di Conte (anche se squadra che probabilmente sta cominciando a “mollarlo”) fa passate la stanchezza e dà la carica di autostima. Sull’Inter io dico che da giocatori dell’età di Skriniar, Gagliardini, Vecino, lo stesso Icardi (per citare solo quelli che giocano sempre) è lecito aspettarsi ampi margini di miglioramento. E trattasi della spina dorsale della squadra. Il problema è sempre il solito: il gap attuale da colmare dalle avversarie dirette.
Visto che Sector ha, sul filo del paradosso, fatto un parallelo tra l’Inter del 2009/2010 e quella 2017/18, mi sento di esprimervi queste considerazioni, premettendo ovviamente che quella del Triplete era ovviamente ben altra squadra, anche solo per i valori tecnici dei singoli.
1) Anche Mourinho non fece un grandissimo turn over, utilizzando una rosa ristretta di una quindicina di giocatori, nonostante la squadra fu impegnata su tre fronti e allo spasimo nella fase finale della stagione, con i risultati che sappiamo; Spalletti, con la squadra per ora impegnata solo in campionato e con l’obiettivo dichiarato di un piazzamento in UCL (più avanti ci sarà anche la Coppa Italia), sta chiaramente puntando su un ristrettissimo nucleo di giocatori: le motivazioni del limitatisdimo turn-over le ha fatte intendere: “occorre fargli sentire che son forti”.
Il Mister quindi sta puntando a cementare la squadra, gli automatismi, ma soprattutto l’autostima, sia collettiva che dei singoli.
Non si spiegherebbe altrimenti il netto incremento del rendimento di giocatori di qualità “non eccelse” (Nagatomo e D’Ambrosio), il recupero di giocatori che si erano “persi” (Gagliardini e Candreva su tutti:) e, in generale, il miglioramento delle qualità già ottime dei due migliori giocatori della rosa (Icardi e Perisic), che è avvenuto passando da un maggiore impegno alla loro partecipazione al gioco di squadra;
2) Quale rovescio della medaglia, questa strategia non consente al momento di testare il contributo sotto il profilo del tasso tecnico e delle soluzioni tattiche (la cui verifica sarebbe preziosa per affrontare al meglio certi avversari, situazioni avverse in corso di match, o- auguriamoci di no – infortuni o squalifiche dei titolari) che potrebbe essere apportato dalle risorse della panchina, soprattutto quelle che finora hanno avuto un utilizzo limitatissimo: mi riferisco a Dalbert e soprattutto a Karamoh, il quale ultimo, nello scorcio di finale di partita contro il Genoa, ha lasciato intravedere caratteristiche interessanti e meriterebbe di essere messo nuovamente alla prova.
Lasciamo comunque fare a Luciano da Certaldo, che finora non ha fatto bene, ma benissimo (anche con le pi).
Amico mio, non sono tanto d’accordo sulle considerazioni inerenti alla difesa di Spalletti: considerato solo il periodo alla ROma (lasciamo perdere le esperienze con Empoli e Samp), la difesa in campionato della Roma è stata sempre tra le meno battute (unica eccezione il 2008/2009, quando andò malissimo e finì sesto).
Gli altri anni ha sempre subito una media di 35 goal a campionato, posizionandosi sempre come seconda o terza difesa (dal 2005 al 2008 dietro di noi, of course), e peraltro sempre con materiale umano non eccellente, o meglio che prima – e dopo – di passare dalle sue mani non era magnifico…
Insomma, bel gioco ma non scriteriato stile Zeman, la difesa l’ha sempre curata.
Ciò detto, concordo con te che arrivare a questo punto con una difesa così poco penetrata sia una bella e inaspettata sorpresa