Sì, lo so, avrei potuto far finta di interessarmi un po’ di più della questione catalana o del sempiterno problema della vendita delle armi negli Stati Uniti, ma la lettura più istruttiva della giornata è stata di gran lunga l’intervista dell’ex arbitro Roberto Rosetti alla Gazza. Rosetti è il responsabile del progetto Var in Italia e quindi, dato il suo incarico, ha detto un sacco di cose ovvie sul Var (che è una svolta epocale, che è perfettibile ma va già benissimo, che il calcio ne uscirà migliore ecc. ecc.), ma approfittando della pausa ha anche tirato una riga e fornito un sacco di cifre sulle prime sette giornate di campionato. Cifre legate in modo diretto o presunto al Var. Cifre, porca miseria, molto interessanti.
Intanto, quanti episodi ha preso in esame il Var nelle prime 69 partite di campionato? L’avreste mai detto? 309 (182 gol, 83 sospetti rigori, 44 altre cose), circa 44 per ogni giornata. Non tutte le volte il gioco si è fermato: nella maggior parte dei casi gli addetti al Var non hanno chiamato l’arbitro perchè l’azione andava bene così. Un tot di volte, invece, il gioco è stato fermato eccetera eccetera. Quante decisioni ha cambiato il Var? 21 (su 309), cioè in media 3 per ognuna di queste prime 7 giornate. 288 volte è stata confermata la decisione della terna arbitrale.
Queste cifre suggeriscono un po’ di cose: che arbitri e collaboratori non sono stati delegittimati da questa nuova diavoleria e anzi fanno mediamente bene il loro lavoro, che il calcio non sta diventando nè pallanuoto nè baseball e che, al netto di qualche lungaggine (in due casi, tra cui Inter-Spal, il Var si è piantato come un qualsiasi pc tipo ctrl+alt+canc), il meccanismo è già piuttosto efficiente: o qualcuno per caso preferiva 21 errori in più (domanda retorica: ci torno più avanti)? Altri numeri: il tempo medio di revisione a gioco fermo di un’azione sospetta è inferiore al minuto, il tempo medio di recupero dopo il 90′ è aumentato rispetto allo scorso campionato di 19 secondi. Inezie.
Ma le altre cifre fornite sono, sotto un certo aspetto, al limite dello sbalorditivo. Rispetto allo scorso campionato, i falli fischiati sono diminuiti (da 260 a 203), le ammonizioni sono diminuite (da 313 a 245, quelle per proteste da 27 a 20), le espulsioni sono diminuite (da 24 a 15, quelle per gioco violento da 9 a 6). Minchia, è tutto diminuto (tranne il cornetto Algida, una mia vecchia battaglia). Ma guarda caso i rigori sono aumentati, e mica di poco: da 20 a 34, quasi il doppio. Scusate la pedanteria, ma riussumo e sottolineo: diminuiscono falli, ammonizioni ed espulsioni, praticamente raddoppiano i rigori.
Rosetti commenta: meno falli, ammonizioni ed espulsioni perchè i giocatori, positivamente condizionati dal nuovo strumento, ci stanno più attenti e protestano meno. Bergomi, sul Corriere sempre di oggi, aggiunge: ci può essere un positivo riflesso sul gioco e sui gol, perchè i difensori sono più “prudenti” e lasciano qualche centimetro in più agli attaccanti. Bene, siamo tutti contenti.
Curiosamente, nessuno fa la domanda-clou: scusate, ma se tutto il resto è diminuito perchè i rigori sono quasi raddoppiati? Già, perchè? Aggiungo un dato altrettanto clamoroso, la democratizzazione del penalty: a oggi, in 7 giornate hanno già avuto un rigore a favore 15 squadre e ne hanno avuto almeno uno contro ben 18 squadre. Tutte, tranne Inter e Roma. Delle statistiche della Roma non so un cazzo, ma su quelle dell’Inter sono abbastanza ferrato. L’Inter, storicamente massacrata nel dare/avere dei rigori, in questa benedetta stagione ne ha già battuti 3 (2 confermati dal Var) e non se ne è visto fischiare neanche uno contro. La Juve 2 a favore e 2 contro, incredibile.
Ora, queste cifre ci offrono dati oggettivi e conducono a qualche considerazione soggettiva ma molto attendibile. Il Var non è la perfezione assoluta (il Toro avrebbe un paio di cose da dire, per esempio) ma chi potrebbe stroncarlo se – dati alla mano – ha corretto una ventina di errori e ha decisamente rasserenato il clima in campo e sugli spalti?
Già, chi?
Il fatto che la Juve sia rimasta da sola a fare la guerra al Var sta ormai valicando i confini del patetico. Il dirigente squalificato per avere insultato il Var è l’apoteosi, la risata che li seppellisce. Un grottesco episodio che arriva dopo le avvelenate dichiarazioni del capitano, dell’allenatore e degli opinionisti-tifosi piazzati ad arte in tutte le trasmissioni mainstream per combattere una guerra di retroguardia, per cercare di diffondere disperatamente il messaggio che il Var fa schifo quando i fatti, purtroppo per loro, dicono l’esatto contrario.
La Juve ha perso domenica scorsa i primi punti del suo campionato, in un campo in cui solitamente passeggiava sotto l’occhio compiaciuto degli avversari e quest’anno no, nonostante due dei giocatori di casa li abbia già comprati (uno ha pure segnato). Dopo sei vittorie ha pareggiato nonostante il Var proprio in quella partita abbia mostrato una grossa e fisiologica falla, perchè è comunque manovrato da esseri umani che se decidono di vedere braccio e non spalla bòn, la decisione è presa e vaffanculo. La Juve è seconda in classifica con sei vittorie e un pareggio in casa dell’Atalanta e quindi potrebbe elegantemente dire che, con 19 punti su 21, non è che il Var le abbia cambiato granchè la vita. E invece no, sono sette giornate che si muovono scomposti, che si agitano sulle poltrone, che vomitano bile ed esprimono uno sconcerto così genuino e sincero che dice più di mille articoli e centomila ore di inchieste tv.
Il Var non ha cambiato nulla sui valori del campionato: dopo sette giornate ai primi sei posti ci sono le migliori sei (il Milan arranca, ma il Var non c’entra una sega) e agli ultimi sei posti ci sono le peggiori sei. Il Var ha cambiato però una cosa importante: che la situazione dubbia ha una seconda chance, ha la possibilità di essere rivista. Alla Juve di tutto questo non frega un emerito cazzo, anzi, si sente crollare la terra sotto i piedi: preferiva godere del beneficio del dubbio (nel dubbio, ti do il rigore/gol/fallo a favore; nel dubbio, non ti do il rigore/gol/fallo contro) e che gli altri si inculassero. Ecco, questa cosa è cambiata. E il fatto (temporaneo, provvisorio, culattone ed etereo finchè volete) che Juve e Inter siano alla pari dopo sette giornate, imbattute, con sei vittorie e un pareggio, spiega moltissime cose. Per la Juve (che resta la più forte e la favorita del campionato, anche con il Var) l’Inter è un’intrusa, come il Var. E adesso che le loro ossessioni sono salite a due, io spero – spero ardentemente – che prima o poi escano pazzi.
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primo senza var
PS: I carcerati sabaudi sanno che dietro ogni loro vittoria c’è il sospetto d’irregolarità, ecco perché sono cosí nervosi quando le cose diventano palesi.
Grande settore!
Tra le cose in calo quest’anno i sono pure i tuoi post.
Se non ci credi lo possiamo rivedere sul VAR.
ah ah ah ah ah ah
+1
inVARecondi
Repetita per iuvent. Secondo me, questo mio post merita di essere (ripro) post (o). Troppo bello:
“Pur essendo interista, sono, come Allegri, Buffon e molti opinionisti liberi tv e cartacei, contrario alla Var. E’ un mezzo che non permette più a Lichtsteiner (per esempio) di tirare una gomitata in bocca ad un avversario, far finta di niente e poi cominciare l’azione di un gol palesemente irregolare. Andando avanti ‘osì (per dirla alla Allegri), magari si annullano altri gol irregolari e si perde il “bello spirito del calcio italiano”. Sono anche contrario ai controllori nei treni e negli autobus, che danno le multe a coloro che non hanno il biglietto, facendo loro perdere del tempo prezioso che magari, potevano investire per fregare meglio il prossimo. Sono contrario naturalmente ai tribunali Antimafia che controllano e impediscono ai capiclan di gestire in tranquillità quegli affari che tanto, tanto bene fanno al nostro paese, la cui vera natura, come sintetizzato da quel bel giornale tedesco, è “pizza, mafia e mandolino”. Sono contrario a Tangentopoli che ha impedito ai partiti di oliare velocemente quei meccanismi che tanta soddisfazione hanno dato alla nostra bella Italia corrotta e corruttrice, che tanto hanno dato allo spirito di questo paese. RIDATECI QUELLO SPIRITO! RIDATECI IL CALCIO, LA VITA, LA MAFIA, LA POLITICA DI UNA VOLTA! Interisti! Uniamoci al coro disinteressato di questi signori che si stanno dannando l’anima, poverini, per farci capire che la Var è dannosa, specialmente per loro! Non siamo persone che devono essere controllate, o che, addirittura, devono vincere o vivere lealmente! In fondo in fondo, siamo tutti juventini, solo che ci vergogniamo a dirlo…”
narcisismo puro
ok ok è bello, bravissimo
Juvat
Bravissimo, sono d’accordo!
Queste cose che hai elencato sono il male di questo paese, come i controlli della Finanza sugli evasori.
E’ ora di dire basta!! Organizziamo proteste di massa
ooohhhhhhh (occhi spalancati ed espressione di estatica meraviglia)
peccato che per quest’anno il Nobel sia andato,davvero
tagnin, sto scuotendo il tuo estartco emoticon perché tu possa riprendere il possesso delle tue facoltà. Non preoccuparti, comunque: sto premendo perché il Var entri anche nella Giuria del Nobel. L’anno prossimo me la gioco con Al Bano. Si scherza, eh! Nei limiti cerco di farlo sempre e anche l’incipit del post ripro post aveva questa funzione. Cerco di dire con i miei mezzi che dobbiamo stare all’erta; questi vogliono tornare all’antico: IN DVBIO PRO REO (e loro lo sono, in tutti i tribunali).
estartco = estatico
@marcobibe
In fondo in fondo, siamo tutti juventini, solo che ci vergogniamo a dirlo…
parla per Te, bella gioia!
Sembra quell’anno in cui il sorteggio degli arbitri era totalmente casuale, e vinse il Verona
Quella però è una leggenda metropolitana (e lo dico da veronese)
Finalmente l’opinione di Settore, che ben ci rappresenta_
Di solito ci si lamenta per sbagliata applicazione del regolamento: solo la juve e i suoi tifosi hanno paura della sua corretta applicazione_
Come mai?
Forse proprio perché quella sudditanza che ha spesso indotto gli arbitri a fischiare per loro (“nel dubbio, ti do il rigore/gol/fallo a favore; nel dubbio, non ti do il rigore/gol/fallo contro..”) trova effettivamente nel Var un ostacolo o almeno una possibilità di revisione_
Mai come a questo giro accolgo felice la pausa da nazionale= staranno almeno 15 gg dietro_
E per giunta alla pari con noi
grandissimo. più preciso di rino tommasi e più cazzuto di roberto scarpini. quanto ti vorremmo corsivista sulla gazzetta. anzi, no. perché dovresti lavorare per l’impero, ché noi siamo la ribellione?
Io spero (lo so, sono troppo ottimista) che queste cose le dicano ai gobbi non solo gli interisti ma soprattutto i neutrali, magari in TV o altri ambiti della comunicazione. Non dico che potrebbero capire (sempre gobbi sono) ma almeno adeguarsi.
A M A L A
Hai ragione, il problema, però, è proprio quello: sono goBbi…
Dimenticavo: il titolo del post è da stendingovescion!
Sul podio dei titoli degli ultimi 8/9 anni!!! 🙂
Prima di cantare vittoria, però, aspetterei. Che l’universo intero abbia preso atto durante calciopoli dell’evidenza vergata dai fatti di un sistema mafioso di gestione gobba del mondo del pallone, non ha impedito agli stessi gobbi di riscrivere la storia a proprio piacimento con la complicità omertosa o prezzolata dell’ “ambiente” e degli influencers dislocati ovunque (nel silenzio colpevole di chi, come l’Inter, avrebbe dovuto prendere in mano la svolta, ma questa è un’altra storia). Non vorrei che la direzione di Damato domenica rappresenti il primo effetto della campagna mediatica che la Juve sta portando avanti contro il VAR: il tentativo (vanificato da Dybala) di tenere insieme la video assistenza e le “compensazioni” a favore dei soliti noti .
Il fatto che se lo sia fatto parare, è un chiaro segno che il Var è bene accetto anche ai piani altissimi.
Come dicevamo da bambini in casi come questo “San Giovanni non vuole inganni”.
Ai tempi di Moggi (quelli sanzionati) la Juve era veramente una spanna su tutti per valore della rosa, ma non bastava, occorreva eliminare (o quantomeno ridurre al minimo) quel ” rischio di impresa” che c’è in ogni attività umana.
E’ questo il riflesso condizionato di una nazione che , dati diffusi ieri, ha la percentuale piu bassa di laureati in Europa, (ed io direi anche giustamente in quanto di che c….osa te ne fai di una laurea al call center?) ; che aspira ad un sistema capitalistico ma vive in regimi di economia protetta con aziende bloccate da logiche di clan dove il merito è giornalmente strapazzato dalla raccomandazione.
Moriremo tutti ?
Forse no, intanto c’è il Var.
grande Settore
Gus, anch’io prima di cantare vittoria, aspetterei (almeno fino alla fine del campionato), magari per motivi opposti ai tuoi. Rimango contrario all’uso del Var per i motivi che ho già esposto più volte nel blog ( chi vuole può andarseli a vedere nelle precedenti puntate), anche se riconosco l’utilità del suo uso improprio (improprio perché può diventare il cavallo di troia per ulteriori innovazioni, che potrebbero modificare radicalmente le regole fondamentali di un gioco, che si sono dimostrate perfettamente funzionali se ne hanno fatto il gioco spettacolo, non lo sport, più diffuso al mondo), almeno fino a quando sarà considerato uno strumento in più in mano all’arbitro per rendere più certe le sue decisioni. L’arbitro deve però rimanere decisore ultimo e unico, il Var può presentargli solo documenti senza obbligarlo ad una scelta, che deve rimanere di sua esclusiva pertinenza. Nel momento in cui il decisore ultimo diventi il Var, in quanto strumento più perfetto, perché vede meglio e con maggiore obiettività le vicende del gioco, la funzione tradizionale dell’arbitro unico decisore viene meno e cambia radicalmente il gioco stesso, diventando forse più accettabile, perché più obiettivo e meno soggetto ad errori di sorta ( non più onesto, perché l’onestà era il presupposto fondamentale del gioco, prima e dopo l’introduzione del Var), ma sarebbe un gioco diverso, giustamente affidato al controllo sistematico della macchina, che finirebbe per rendere l’arbitro solo portavoce delle decisioni della macchina. Questo criterio mi sembra che , almeno fino ad oggi, sia stato rigorosamente rispettato: l’arbitro continua a rimanere unico decisore, anche quando sbaglia, nonostante il Var gli mostri un filmato che gli dimostri il contrario rispetto alla decisione da lui presa ( vedi il fallo di mano inesistente fischiato a favore della Juve o il nostro fallo commesso all’Olimpico).Diversamente da quello che pensano i frequentatori del blog, la soggettività delle opinioni dell’arbitro, che vede e giudica sull’istante la vicenda che si svolge sotto i suoi occhi, rimane intatta: figuriamoci se la potentissima lobby degli arbitri avrebbe accettato l’introduzione del Var, se avesse messo in discussione l’autorevolezza delle loro decisioni in campo! Insomma, il Var per gli arbitri è uno strumento in più, utile quando gli serve per rendere più certa la loro decisione, ma quando ne hanno già una precisa in testa, come succede quando ascoltano i segnalinee, non ne tengono conto e passano oltre. Pertanto, tutte le conseguenze immaginate (fine della sudditanza psicologica, concessione di rigori in precedenza non dati etc…) non mi sembrano avere un reale fondamento. Certo, l’arbitro sarà più prudente nel prendere certe decisioni, soprattutto se constata che qualcosa gli è sfuggita ( come nel gol annullato alla Juve per il precedente fallo commesso), ma questo già succedeva prima , grazie alle informazioni fornite dagli arbitri ai confini del campo. Ma, almeno per ora, e, a mio parere, giustamente, la sua autorevolezza decisionale non è minimamente intaccata. In futuro, dubito che le cose non cambino in maniera radicale. Ma, si sa, il futuro è nel grembo degli dei. Chi vivrà , vedrà.
Sono in larga parte concorde, ma mi lascia perplesso il punto della “potentissima classe arbitrale”, dato che il VAR è comunque usato da un arbitro e che quindi la classe arbitrale è in ogni caso rimasta padrona della potestà decisionale.
Se vogliamo essere pignoli…potremmo andare a vedere quanto costa, rispetto al calcio antico, mantenere in ogni partita una pletora di arbitri ( in campo e fuori ) dato che i rimborsi spese che percepiscono non sono certo troppo bassi, ma se è il prezzo da pagare per un effettivo miglioramento del rispetto delle regole…sia.
Quello che penso, da vecchio malfidato, è che se il VAR è amico dell’arbitro principale o non lo è…potrebbe magari influenzare qualche squadra ignara che attende fiduciosa che il disegno del rettangolo nell’aria le porti una decisione sacrosanta a favore che magari non arriverà mai.
In ogni caso, come dimostrano le cifre, l’innovazione in sé è positiva.
E Forza INTER
Premessa inutile per scetticonerazzurro, ma la voglio comunque apporre: Ti stimo molto e la mia non vuole essere una risposta polemica, ma solo uno scambio d’opinione con te. Bene assoluto. Male minore. Il Bene assoluto sarebbe che il “decisore” fosse sicuramente, sempre e con chiunque in buona fede. E con lui i suoi collaboratori, compresi e specialmente i famigerati “giudici di porta/ d’area”. Ma se gli errori si commettono sempre e a favore/sfavore dei soliti, qualche dubbio può legittimamente sorgere. (La storia si ripete perché nessuno la prima volta aveva ascoltato). Il Male minore è, attualmente, il/la Var. Un “decisore” sbaglia, in buona o in cattiva fede. I suoi collaboratori sono “costretti” a visionare i fatti e, in buona o cattiva fede, a segnalare eventuali, palesi discrepanze. Lui, quindi, è “costretto” a visionare i fatti precedentemente giudicati, magari in una frazione di secondo (sempre quella), magari con gente che lo manda affanculo per tre volte senza subire conseguenze, o che lo circonda fino a fargli annullare un gol regolare… Poi la natura reale del “decisore” viene fuori. Se è in buona fede cancella la decisione sbagliata, se invece non lo è, lascia quella presa in precedenza, sbagliando due volte. Ma nessuno può più dire: è un uomo e PUO’ sbagliare. Tutti i non asserviti diranno: è un uomo e ha VOLUTO sbagliare. Io voglio togliere ai marcio che ci circonda ogni alibi: sei un ladro semplicemente perché vuoi esserlo, non perché non sei in grado di non esserlo. Un corrotto è sempre tale, con o senza la Var, solo che, con, è più difficile esserlo, perché ogni scusa è teoricamente tolta dal mazzo. Poi, come diceva Sigismondo: “Io sono il re e sono superiore alla grammatica”. Ma Sigismomdo era un uomo, anzi un “decisore”.
Io dico solo che senza la Var forse avremmo qualche punto in meno e ci sarebbero gia polemiche a mazzi contro l’allenatore e la squadra.
Invece siamo belli tranquilli al secondo posto anche non giocando benissimo.
Il gioco migliorerà come la Var , quindi bene cosi.
In sostanza è più o meno esattamente quel che scrivevo io in questi giorni ( ma NON è una rivendicazione, perché lo pensiamo un po’ tutti…). I 3 punti sono da sempre la cosa che conta. I tifosi vorrebbero sempre il 2010, ma se vinciamo stentando un po’ ( e soprattutto se perdono “gli altri” ) va benone lo stesso.
E poi il concetto del giocar male ma essere piuttosto “quadrati” e rappresentare un pericolo per qualsiasi squadra…mi piace.
Senza contare che – in 7 partite – NON può statisticamente essere solo fortuna, via…
se non ci fosse la juve per quanto mi riguarda togliamo pure gli arbitri e ci si mette d’accordo come nelle partite di calcetto tra amici
ce la juve ? var ed esercito a bordo campo
se nessuno accetta mai serenamente le decisioni dell’arbitro, se abbiamo il sospetto dietro ogni campionato questo lo dobbiamo tutto a loro
Grandissimo post di Settore, uno dei migliori di sempre.
Medaglia d’argento al commento (riproposto) di marcobibe ( repetita ruben…).
Applausi scroscianti x Settore, grandissimo post! Xò non sono tranquillo, qua c’è ancora da combattere, purtroppo non solo contro i gobbi ma anche fra di noi …
stupendo il commento di mareintempesta…sto ridendo da solo ..come le partite al calcetto tra amici.. ah ah ah grande.
@mareintempesta :
Ti chiedo scusa…non la prendere come una correzione puntigliosa, ma…intendevi dire che OLTRE al sospetto dietro ogni campionato…abbiamo anche MOLTE certezze su PARECCHI campionati, vero ?
il bello è che loro si sentono vittime, vittime di un complotto che tramite il Var li farà perdere il campionato; e reclamano l’arbitro, l’amato arbitro. Ma il Var è un arbitro! Magari lo stesso che correva sul loro campo la settimana prima! Cos’è, amico quando corre, nemico da seduto?
si Giorgio certo, figurati,aggiungerei come certezze non sono quelle certificate da sentenze, ma anche quelle viste con i nostri occhi che non hanno mai avuto giustizia
Sssstttt…zitto, per carità ! Basta un momento e fanno mettere una regola per cui le partite non si possono più guardare, ma solo ascoltare alla radio, col commento di cronisti scelti (da loro) 😉
@Acanfora: il dubbio di tanti di noi interisti è che gli acromatici cercheranno di far sì che sia loro amico anche l’arbitro seduto (il rigore di Bergamo è un campanello d’allarme…), anche se dovendo giudicare sulle immagini sarà molto più difficile fare due pesi e due misure in serie, come avvenuto sin qui.
Ma qualche episodio decisivo per la sorte di partite e campionati invece si (a pensar male si può far peccato, ma assai spesso ci si azzecca).
“Acromatici” è sublime
@marcobibe
Mi inviti al dialogo e io accetto volentieri, anche se mi sembra di pestare acqua in un mortaio, non perché sia un dialogo tra sordi, ma perché siamo su due piani diversi: a te sta a cuore vincere la battaglia che si combatte attualmente in Italia tra le due fazioni, e vedi nell’introduzione della moviola uno strumento importante , anche se non decisivo, per fare abbassare la cresta degli odiati rivali; a me sta a cuore il futuro del calcio, come gioco umano e giocato da umani, con tutti i limiti e le imperfezioni che questo comporta , ma che rendono più appassionante e imprevedibile il gioco stesso, compresi gli errori degli arbitri che , ferma restando la loro buonafede, sono in genere frutto o della impossibilità di veder tutto o della soggettività dei loro giudizi, e quindi sempre rispettabili. Se la moviola può rendere migliore la loro conduzione, ben venga la moviola, ma solo come strumento in più di conoscenza che li aiuti a meglio prendere le loro decisioni, senza pretendere che da ora in avanti giustizia e onestà trionfino su tutti i campi di calcio dell’universo mondo, in cui il gioco è vissuto benissimo per cento anni senza moviola e è divenuto il più diffuso e praticato fra tutti gli spettacoli sportivi, compresi quelli più moviolati ( che, detto tra noi, sono anche quelli più macchinosi e noiosi). Questa notte ho seguito due partite sudamericane, ma , per apprezzarle, non ho affatto sentito il bisogno, e neanche ,scommetto , lo avranno sentito gli spettatori in campo e in video, della presenza incombente della moviola. Ma qui siamo in Italia, dirai. Purtroppo…
Il fatto è che con il Var molti dubbi diventano certezze, togliendo spazio alle possibili interpretazioni a favore di qualcuno…
Questa cosa fa letteralmente impazzire i ladri…
Sector da premio Pulitzer
scettico ma che stai dicendo,ti sta a cuore l’aspetto umano, e su, non si può sentire.
in campo va gente in carne ed ossa e sono loro che decidono il risultato con le loro gambette.
il calcio credo che sia in assoluto,tra i vari campi della nostra vita, il settore tra i più primitivi,dove la tecnologia (la var, il gol non gol) impattano minimamente.
poi certo, ti definisci scettico di te stesso, figuriamoci delle altre cose 🙂
L’unanimismo congela la dialettica. Benvenga lo scetticismo dell’amico…scettico. Sorrido, perché la sua crociata solitaria reiterata e testarda contro il Var mi ricorda (al netto dello stile of course) quelle di corso su Icardi. Una new entry negli evergreen settoriani?
A me risulta che il Var sia stato ideato dalla Fifa per evitare il ripetersi di scempi tipo il mani di Henry in Francia-Irlanda, e non situazioni più ordinarie_ Una sorta di “extrema ratio”, proprio per evitare i timori di Scettico, ovvero che troppe interruzioni vadano a rovinare il meccanismo del gioco che ha successo da oltre 100 anni_
L’Italia e la Germania sono solo i primi terreni di sperimentazione_
100 anni di gioco, circa 30 scudetti a “loro”. Meno della metà, forse, meritati. Sempre troppi. Un terzo di trofei del “bel gioco” giocato e giudicato da esseri umani, assegnato alla squadra che appartiene ad una famiglia che detiene il potere da decenni. Che ha fornito armi e mezzi a fascismi, a monarchie, a repubbliche. Non si sente il bisogno di vedere la moviola delle altre partite, scettico, perché non siamo tifosi di una squadra o della sua avversaria. Guardiamo la partita per quello che è: un gioco. Ma noi scriviamo qui perché troviamo in una squadra una filosofia, una maniera (non “la” maniera, s’intende) di condividere un aspetto della vita. Siamo tifosi, siamo interisti. Ma gli uomini che gestiscono il potere (forte) di giudizio non ci difendono contro gli altri poteri forti, e si avvalgono della teorica fallibilità umana definita “in buona fede” per poter far strame di ogni legge. E non parlo solo di arbitri. Parlo di sentenze di tribunale ignorate, di aerei armati male contro gli Spitfire, di carri armati con corazze spesse come lattine, di diesel taroccati, di aiuti di stato, di terreni per lo stadio regalati, di scudetti sul campo (altrui). E’ ora di dire basta, no? E’ inutile competere rispettando le regole della boxe redatte dal marchese di Queensbury quando l’avversario e l’arbitro vivono e giocano con quelle del Wrestling. E taccio sull’altra squadra di potere, quella apparentemente e temporaneamente abbandonata dal padre/padrone/editore/televisore/presidente. Comunque, Silvio is (re)coming (se mai è andato via). Affinché il male trionfi è sufficiente che i buoni non facciano nulla (E. Burke), …o che dicano che la Var può rovinare un gioco già massacrato in Italia per un terzo della sua storia (marcobibe)
Il Var sarà introdotto piano piano in tutto il mondo_ Scettico mi pare sollevi un problema altro, che la storia dei raccomandati d’Italia la conosce anche da piu’ tempo, ovvero teme che proprio lo spirito del gioco possa mutare, e mutare in peggio_ Se andiamo fuori dal nostro recinto e pensiamo all’Inghilterra, dove non a caso il football è nato, vi è che tanti dei nostri vizi là non ci sono_ Non c’è una squadra raccomandata in particolare, ma diverse che si alternano in vetta a seconda dei cicli_ Non ci sono simulatori, c’è più lealtà tra giocatori e verso l’arbitro, nonostante ormai gli stranieri siano ormai maggioranza rispetto ai britannici_ Insomma là il Var non va ad assolvere i poteri salvivici che possiamo attribuirgli in Italia, ma sarà introdotto ugualmente_ La sua mission è essenzialmente quella di eliminare o almeno ridurre topiche arbitrali ma, si spera, senza modificare le abitudini consolidate_
Ps: ma ci andiamo ai mondiali?
Dopo un grande post leggo grandi commenti! Complimenti particolari ad Acanfora, marcobibe e mareintempesta che hanno detto benissimo quello che penso anch’io ma non avrei mai trovato un modo così efficace (ottima la citazione di Edmund Burke) Scetticonerazzurro invece di guardare le partite sudamericane guarda la nostra Inter e ti renderai conto che il var non altera le regole del gioco, anzi le fa valere meglio contro chi vorrebbe piegarle ai suoi sporchi interessi, prova a chiederti come mai qui tutti lo difendono mentre a criticarlo ci sono personaggi come mauro, tardelli, tacconi …
Ma poi, pensate: ci aspettiamo giustizia da chi, dopo aver visto massacrata la propria immagine, la propria credibilità, il proprio prestigio internazionale (l’Italia ha vinto quattro mondiali) non reagisce alla richiesta danni del sicuro e accertato in ogni sede e grado di giudizio maggior colpevole proprio del reato in questione? La vittima si vede recapitare una richiesta milionaria proprio dal condannato E NON FA NULLA! Ci vorrebbe un risponditore automatico anche alla FIGC, altro che uomini/decisori/presidenti. Una macchina che faccia scattare automaticamente l’allarme, il combine/detector o il contro denuncia quando membri di quella società aprono bocca. Dico questo perché proprio coloro che non reagiscono solo quelli che gestiscono la classe arbitrale. Si dirà, come dicono tanti politici: il problema è un altro, è a monte. Intanto puliamo lo sporco che c’è in valle. Passami il folletto, non la scopetta, che cominciamo… Non c’è? Dammi la Var, che per adesso togliamo un po’ di merda qui. Sì: lo so, non è la panacea, ma tu che altro strumento mi proponi per toglierne un po’?
P.s. Bisogna vietare che si prestino o si acquistino giocatori lasciandoli in parcheggio presso società che militino nella stessa serie della Società “prestante/acquistante”. Non sono io che penso male, sono gli altri a essere ladri. I have one…. two dreams: Jessica Alba che viene a trovarmi e vedere un giorno Berardi giocare contro “quelli là”. Questo auspicio diventerà il mio “Delenda Carthago” (grazie denny)
Non fa una grinza
errata “…solo quelli che gestiscono…” corrige “…sono quelli che gestiscono…”
Prometto che è l’ultima volta che intervengo sulla questione Var ( a dir la verità, avevo già da tempo promesso a me stesso di non farlo più, anche per non divenire stucchevole, sostenendo tesi che io ritengo di buonsenso, ma che , come tutte le opinioni calcistiche, si prestano a equivoche e sgradevoli interpretazioni) e tuttavia mi corre l’obbligo di rispondere a chi, molto civilmente, in parte o in toto, non le ha condivise. A Denny, che leggo per ultimo, chiederei di essere più tollerante delle idee altrui: da quasi settant’anni seguo il calcio e da almeno trent’anni si discute dell’utilità della moviola in campo e le mie opinioni, che mi sono formato in questo lungo periodo, non verranno certo modificate dalla constatazione che la tribù bianconera, con argomentazioni assai discutibili e molto lontane dalle mie, è contraria all’uso suddetto. In un post di qualche settimana fa ho cercato di dimostrare dal punto di vista storico tutto il negativo che la società torinese ha introdotto nel calcio italiano, e quindi mi sembra giusto e onesto non confondermi con quei non disinteressati negatori.
Acanfora, da istoriografo del blog, ha colto perfettamente lo scopo della mia difesa del giocattolo calcio dalle intrusioni tecnologiche, volte a risolvere non i problemi del calcio globale (che ci sono, enormi, e ai quali nessuno da decenni mette mano) ma i problemi del calcio italiano. Non condivido invece, proprio per questa ragione, la sua opinione che col tempo l’uso della moviola si estenda a tutto al calcio globale, soprattutto per motivi pratici, perché rende più macchinoso, più costoso un gioco semplice e accessibile ai poveri e ai ricchi del mondo, e soprattutto perché i non italiani non ne sentiranno la necessità.
Spero che Gus non mi confonda con chi fa della polemica una professione di fede: sono geloso delle mie idee, giuste o sbagliate che siano, ma accetto il libero e onesto dibattito, sempre nello scrupoloso rispetto delle opinioni altrui. Quanto poi al tono con cui difendo le mie opinioni, quando non vengo aggredito, credo di non aver mai varcato i limiti del civile dibattito.
A marcobibe non so francamente cosa rispondere. Rovesciare tutti i mali del mondo in un argomento futile come il gioco del calcio, partendo dal presupposto che la metafora troppo abusata che il calcio è lo specchio della vita sia una effettiva realtà e che questo bellissimo gioco, il più bello del mondo, sia una specie di specchio dei peggiori vizi dell’umanità, mi sembra almeno alquanto esagerato e improbabile. Se così la pensassi , da tempo mi sarei allontanato dal coltivare una passione di cui avrei dovuto vergognarmi. E invece alla mia tarda età mi sento ancora legato a questo vizio meraviglioso, che come accade nei confronti di una bella donna, mi fa apprezzare i piaceri e dimenticare i tradimenti più o meno nascosti, desiderando conservarmelo intatto il più a lungo possibile.
Ciao Scettico, solo per segnalare che l’estensione del Var a tutto il calcio mondiale non è una idea mia ma e’ un progetto Fifa_ Hanno cominciato da Italia e Germania che sono state le prime due federazione a dare l’ok alla sperimentazione_
In un blog che si chiama Settore Inter, io parlo specialmente di calcio e di Inter, magari in profondità, sperando di avere i mezzi per farlo. Ci sono comunque dettagli nel mio scrivere che spero facciano capire che non è la mia ragione di vita. In un blog di filosofia, parlerei di Socrate, di Kant , di Bombolo… Quando dico “…non è “LA”, ma “UNA” maniera del mio vedere e del mio condividere la vita con gli altri…”, già limito di mio il mio parlare e le ragioni del mio argomentare. Ma quando mi si scomoda il “fattore umano” in un gioco di marionette e di pupari, in un gioco futile come il calcio, penso di fare cosa buona chiamando gli attori e igki impresari dello spettacolino con il loro nome. Vorrei anch’io che fosse possibile “contingentare” la vita, creare dei mondi fatati, dove la nobiltà e la lealtà regnano sovrane, dove l’arbitro è un novello Salomone, dove ogni atleta vive e pugna con lo spirito olimpico. Ma se arrivano gli scarponi chiodati anche qui, se mi arrivano i “non conta partecipare, conta solo vincere”, qualcosina mi si muove. Ti ho detto che ti parlo con rispetto e voglio continuare a farlo. Per questo ho argomentato le mie motivazioni in maniera articolata, cercando di rispondere alle tue convinzioni con dignità, con argomenti forti, magari, ma mai irrispettosi, né, tantomeno, falsi. Ripeto: siamo in un blog di interisti, che parlano principalmente di una cosa futile come il gioco del calcio. Ma se anche in un gioco futile come il calcio, c’è il fetore del marcio, non posso solo vergognarmi e fare altro. Cerco di fare e di dire qualcosa. Altrimenti parliamo di cose serie. Di politica, di finanza, di lavoro… Lì vale la pena andare in profondità. Lì non abbiamo nulla da vergognarci. Peccato che coloro che sono e gestiscono quei mondi entrino a piè pari anche nel nostro piccolo mondo futile, rovinandolo. Io non rovescio tutti i mali del mondo, scettico, sono gli altri a fare una discarica di ogni cosa, e non è che i tuoi post siano propriamente dei tweet, sai. Parlare di “decisori”, di “fattore umano”, in un gioco futile come il calcio, non è dire TVB o EWWIWA L’INTER!. Se si sostiene un’opinione, e la si ribadisce più volte (in un sito di calcio), ci si può aspettare una replica, senza che chi risponde passi per uno che non ha niente da fare eccetto scrivere di Inter e di Var, A me piacerebbe parlare dei film del Monnezza (solo quelli diretti da Bergman, però), o di quei sedicenti comunisti che pubblicizzano siti di allibratori, o del presidente ombra del consiglio, o di tutte le cose che vuoi. Nelle sedi appropriate, però. Qui siamo futili, e tutte le opinioni (anche quelle a cui non si sa come rispondere) meritano di essere esposte senza che il mittente per questo passi quasi per essere un esagerato oltranzista. Vado a fare altro.
Non è vero che è un sito di interisti. Ci sono anche io!!! Ahahaha
non so se darti ragione o torto, perché molti giudizi tuoi sulla vita e sul mondo d’oggi sono anche i miei, tuttavia su una cosa abbiamo entrambi senz’altro torto, nell’affrontare temi così impegnativi nel luogo meno adatto e nel momento meno opportuno, quando premono argomenti senz’altro di maggior interesse circa il presente e il futuro della nostra squadra, come la brutta figura di Gagliardini ieri sera o l’invidia che trasuda da tutti i pori dei media per la nostra eccellente classifica etc…Hai tutta la mia stima, ma, dai retta, parliamo d’altro, “ogni cosa è buona a suo luogo”, scriveva il Manzoni, che se ne intendeva, anche per non incorrere nelle forbici del censore che immagino siano già pronte a intervenire in una polemica, che, almeno per parte mia, è durata fin troppo.
Tu sei interista “ad Honorem”, Gobbobuono, te lo avevo già detto. Se tu fossi vissuto a Sodoma o a Gomorra qualche millennio fa, si sarebbe salvato qualcuno. Sono contento che tu ci sia, e che tu venga qui, a leggerci e ad esprimerti sinceramente, come fai sempre. Aiuti anche i miei “anticorpi”… Ah Ah Ah! Ciao.
A Sodoma, così a occhio, preferirei di no…
E’ solo una mia impressione ( domanda DEL TUTTO e ARTATAMENTE retorica )…oppure il livello delle discussioni si è decisamente elevato ?
NON il tono…proprio il livello, con citazioni, argomentazioni e riflessioni ( non userò più la desinenza se non per scrivere che spero saremo i CAMPIONI ) che mi hanno davvero impressionato.
E’ da un pezzo che leggo i post ( da relativamente poco che invece intervengo ), ma in questi ultimi due giorni mi sento – per il NIENTE che conta il mio parere – di fare un applausone a tutti ( persino a Gobbobuono, da me definito un nome da intrigante ossimoro…).
Prima che qualcuno me lo scriva … NON che prima fosse un ritrovo di avvinazzati illetterati, sia chiaro…
E naturalmente… Forza INTER.
Scetticonerazzurro, mi permetto di confutare una cosa che hai scritto sopra: le argomentazioni anti-var dei gobbi non sono affatto diverse dalle tue, spesso sono proprio le stesse (si perde tempo, è macchinoso, il gioco viene alterato) anche se le motivazioni sono ovviamente altre. Poi x carità la tua opinione è rispettabilissima, io potrei anche essere d’accordo se non ci fosse la situazione che tutti sappiamo, come ha scritto benissimo mareintempesta senza quella gentaglia forse non sentiremmo il bisogno di maggiori garanzie, ma così siamo messi purtroppo …
Forse hai ragione, ma nelle argomentazioni degli avversari non sempre è tutto da buttar via, come sul fatto che il meccanismo sia ancora troppo lento e macchinoso e non ancora ben rodato, che si perda un po’ troppo tempo nel decidere , su cui mi sembra si sia tutti d’accordo, come sul “coitus interruptus”, che è la definizione più brillante della moviola (preciso che non è mia, ma di un allenatore). Tuttavia mi devi dare atto che su quelle motivazioni non ho insistito, perché banali e facilmente superabili. Le mie motivazioni sono state altre e di altro spessore.
su ci sono cose più importanti del calcio detto in un blog che si chiama settore inter verrebbe facile rispondere, ma sul fatto che che la telecamera farebbe diventare costoso un gioco accessibile a ricchi e poveri, qui mi arrendo
Vabbè sarebbe come dire che da bambini non avremmo potuto giocare x strada perché non avevamo un campo di dimensioni regolamentari con porte, bandierine dei corner, arbitri e guardalinee … ma ci giocavamo lo stesso e ci divertivamo un sacco! Se il var verrà adottato ufficialmente dalla FIFA i poveri continueranno a giocare come prima, ma in un campionato che non molto tempo fa si autoproclamava il più bello del mondo non credo che il costo delle telecamere possa essere un problema!
Beh, intanto è stato introdotto solo nei campi di serie A. Nei campi di serie B, C e via discorrendo, gli errori degli arbitri sono meno importanti e decisivi di quelli di serie A? Esistono poi i campionati africani, asiatici etc…Ho detto, e concludo la questione, che sarebbe opportuno aspettare, prima di valutare l’impatto della novità, almeno la sperimentazione di tutto un campionato e non di sole sette giornate e soprattutto che la valutazione venisse fatta da un comitato imparziale, non da chi l’ha introdotta…
quindi anche per la goal line technology niente, visto che in C non c’è, i gol fantasma saran mica meno importanti di quelli in A
menare il torrone per il mero gusto di tenere il punto, roba già vista
come dice un noto tifoso granata, di colpo son tutti diventati difensori del lato romantico del calcio
bah
Se intanto possiamo ridurre gli errori in serie a o in europa non dobbiamo farlo perché ci sono altre serie e altri continenti? Mah …
Sulla VAR ho la mia idea. Penso che sia una uno strumento da utilizzare solo in tutte le partite giocate dalla juve.
Magari… Ma non è possibile : daresti loro l’ennesimo alibi e diventerebbe subito Victim Assistant Referee…
Abbiamp gia’ dato (leggasi : hanno gia’ preso)…
Millemila commenti
forbitamente scritti
ripetendo pedestremente lo stesso concetto.
Quando vedo questo dico boh.
Che quando vedo l’Inter dico
“Ma che bella sei?”
https://www.google.ch/amp/s/www.forbes.com/sites/bobbymcmahon/2017/10/03/search-for-new-financing-is-unlikely-to-finish-well-for-milan-ownership-group/amp/
Per fortuna, in questi giorni svuotati dalla pausa per le Nazionali, Forbes (che non può essere certo considerato un covo di tifosi) ci tiene svegli raccontandoci gli inquietanti scenari futuri del Milan. Finalmente qualcosa da leggere!
diciamo che è una traduzione delle generiche perplessità che tutti hanno, tifosi milanisti compresi o almeno quelli non creduloni
come andrà a finire lo vedremo, si spera male.
Se posso permettermi, qui se non si parla di traduzioni, bensì di analisi finanziarie svolte da chi, come Forbes, le fa di mestiere. Qui c’è un confronto con le strategie analoghe messe in opera – nel passato – da Chelsea, PSG, ManCity e Liverpool; il tutto con l’inquietante (per i cugini) considerazione che il Milan è messo molto peggio, sia tecnicamente che in termini di solidità finanziaria, di quanto non lo fossero le altre quattro. Bah, vedremo, sperando che il prossimo non sia il penultimo derby…
Buona domenica a tutti!
sperando che lo sia, invece
ballerò sulla vostra tomba, servi idioti
Tagnin questa volta sono totalmente d’accordo con te.
Mentre non avrei dubbi sul desiderare un mondo senza gobbi, sui cugini sono indeciso. Batterli va bene, ma farli sparire del tutto?
PS Non vorrei turbare idilli in corso, ma o si è interisti o non lo si è. L’ospitalità è un’altra questione. Se uno è gobbo, è gobbo. Che sia buono resta da vedere, roba da concilio di Nicea, e io ho poco tempo da perdere.
+11
Quoto, ovviamente
@John Graham Mellor:
L’interismo prevede – secondo me – battere i cugini, sempre, anche in amichevole, per potersene bullare con i colleghi l’indomani al lavoro. Possibilmente con un autogol da metà campo al 90′.
E l’unica condizione perché ciò avvenga è giocarci contro.
+1, invece, per l’auspicio di sparizione perpetua dei gobbi, della cui arroganza è da troppo lungo tempo colma la misura!
“non bisogna vergognarsi delle proprie umili origini (Peppino Prisco)
Mah… Io – invece – li vorrei sempre presenti…Per farci 12 punti ogni anno ( + eventuali coppe e tornei ).
Peccato che SOLO NOI siamo sempre stati in A 😉
I 12 punti verrebbero metà dai “cugini” e metà dalla banda bassotti, era chiaro, no ?
“Dopo aver stretto la mano a un milanista corro a lavarmela. Dopo averla stretta ad uno juventino, mi conto le dita.” Peppino Prisco
“L’appartenenza
è un’esigenza che si avverte a poco a poco
si fa più forte alla presenza di un nemico, di un obiettivo o di uno scopo,
è quella forza che prepara al grande salto decisivo” Giorgio Gaber