Così dice Wikipedia e io ci credo (ho visto, mi ricordo, c’ero, confermo), e nel credere mi inchino a questa orgia di cifre che, oggettivamente, fanno impressione e resteranno scolpite a lungo – o chissà, per sempre. Ne avrebbero diritto e facoltà. Ho fatto un ripassino sull’enciclopedia on line perché, come ho sempre confessato, non sono un fanatico zanettiano, ma riconosco nello zanettismo – quella particolare condizione sportiva in cui si fondono fedeltà, longevità, serietà e qualità morali e sportive assortite – una cosa rara che va celebrata.
Javier Zanetti per me è tante cose, anche – anzi, spesso – in contrasto tra di loro. Si chiude la carriera di uno che ha giocato 19 anni nell’Inter da titolare, 15 da capitano. Numeri incommensurabili che hanno riscritto le statistiche nerazzure. 19 anni: un sacco di tempo. E’ stato il capitano di Inter insignificanti, zuzzurellone, sprecone, colossalmente sfigate, fallimentari, buggerate. E poi il capitano di Inter orgogliose, ciniche, vincenti, straripanti, triplettiste. L’Inter delle barzellette e l’Inter più vincente di ogni tempo hanno entrambe il suo volto, i suoi zigomi, la sua pettinatura scientificamente inspiegabile, le sue gambe sovrumane, le sue artistiche fasce da capitano. Il meglio e il peggio degli ultimi vent’anni di Inter sono vestiti di quella maglia numero 4.
Fino a quando il Mancio non gli ha cambiato ruolo e vita (dopo dieci anni di Inter), Zanetti ha incarnato per me una figura più simile al travet che non al condottiero. Poi, d’incanto, è diventato l’uomo del destino, il capitano a cui affidare le chiavi della squadra e dello spogliatoio, la guida morale e materiale. Oggi che beatificare va di moda, vabbe’, beatificatelo pure. Io, potessi parlargli adesso, prima della sua ultima partita a Milano, non ce la farei a fare nè il romantico nè l’epico. Non lo farei per onestà e per rispetto. Non gli direi un cazzo delle sgroppate, dei cross, delle palle rubate, dei polmoni d’acciaio e dei polpacci di tungsteno, delle coppe sollevate, degli scudetti cuciti eccetera eccetera. Gli direi solo questo:
“Javier, nel luglio del 2006, quando ci hanno restituito una piccola parte del maltolto, io sono stato contento per me e per te. Perchè entrambi meritavamo un risarcimento. Ti voglio bene”.
E poi lo abbraccerei.
In questa stagione, dopo l’ultima impresa scientifica e sportiva – recuperare come se niente fosse da un infortunio molto grave a 40 anni -, ci siamo abituati a farne senza, poco per volta. Sono stati mesi di addii per usura e sfinimento – Stankovic, Chivu – e sono gli addii peggiori, che inquinano un po’ la memoria di ciò che è stato. Per uno che fa venti stagioni e mille partite da professionista, del resto, esiste un addio migliore di un altro? Forse no, rassegniamoci a questo, punto, stop. Finisce qui. Ci sveglieremo la prossima stagione senza trovare il nome di Zanetti nella rosa. Ci verrà un po’ di ansia, che passerà. Bonimba, Giacinto, Spillo, Kalle… Fate spazio nei cuori nerazzurri, c’è un altro rimpianto da aggiungere, un’altra stella nel nostro firmamento.
Si ritira un vecchio campione: comunque sia, si perde sempre qualcosa. Grazie di tutto capitano. No scusa, la maiuscola: Capitano.
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Groppo alla gola e mano sul cuore.
Le parole in certi casi sono inadeguate.
bentornato settore,era ora!
Ebbentornato!!!
Per un capitano che lascia, un settore che torna.
Quante emozioni…
Splendido post! Ho pensato la stessa cosa quando il Capitano ha alzato la Champions “sono contento per me e per lui!”, vederlo con quel sorriso innocente, vero, quasi bambinesco mi ha commosso. Se lo meritava…e ce la meritavamo noi! Grazie Capitano! E bentornato Settore!!! Finalmente!!! Senza te e nemmeno Fabbricainter in questi momenti cruciali mi sentivo (interisticamente) perso!
bentornato
Finalmente!
Buongiorno Settore,
posso dire che mi sei mancato?
Bentornato
Una grande persona, un grande giocatore, che ci ha accompagnato, in questi 20 anni incredibili, dagli abissi più profondi della sofferenza sino alle vette più alte dell’immensa felicità raggiunte con il Triplete.
Grazie grande compagno sul campo di gioco ma, nello stesso tempo, esempio di serietà, professionalità e onestà.
Immenso capitano non ci abbandonare ma continua a correre insieme a noi tifando e difendendo sempre i colori della grande Inter.
bentornato settore ci sei mancato
O Capitano mio Capitano! Bentornato Settore!
Oooooohhhhhh finalmente!!!
Il Capitano se ne va… e Settore torna.
Ad ogni modo Saverio rimarrà vicino a noi per molto molto tempo ancora…ne sono convinto.
Anch’io non sono una fanatica Zanettiana, ma diamo a Javier quel che è di Javier: è stato, è, e sarà sempre un esempio da seguire!
però qualcosina sul mio fantastico 25 anch’egli sul piede di partenza potevi dirla…..
comunque bentornato!
Anch’io ho voluto dare un contributo al capitano.
Ciao
Gabriele
http://tifosisinasce.wordpress.com/2014/05/10/addio-capitano-e-grazie-di-tutto/