Il format Mancini, ormai consolidatissimo, è: “(Frase relativa alla partita) ma commettiamo troppi errori”. Che è ovviamente un enorme passo avanti rispetto a “(Frase relativa alla partita) ma (scusa a caso)”. Hai cambiato l’allenatore, hai dato una svolta epocale ma è rimasto il ma. Il problema è sempre quello, il ma. Proposizione principale, ma, proposizione coordinata. Mancini ha portato aria nuova, schemi nuovi, giocatori nuovi, onestá intellettuale nell’analisi della partita, fantasia, coraggio, ma non è ancora riuscito a eliminare il ma, che sarebbe la quadratura del cerchio. Vorrebbe dire che giochiamo, produciamo, teniamo palla, siamo alti E (non MA) (frase a caso, contenente il verbo vincere declinato alla bisogna).
Ci arriveremo? Possibile. Probabile. Peccato per il tempo che passa, per gli obiettivi che non ci aspettano, che restano lì sospesi e ti sembra di poterli prendere allungando un braccio e invece no, è un’illusione ottica e – soprattutto – c’è sempre meno tempo a disposizione. Tocca sospendere anche i giudizi e le considerazioni: come metabolizzi e consideri questo Napoli-Inter, dai primi settanta minuti da “vorrei ma non posso” o dagli ultimi venti minuti da “se voglio posso e ti faccio anche un culo così”?
Siamo quasi a metá marzo e – questo è un fatto – non abbiamo ancora vinto con una grande. Neanche stasera a Napoli, che poteva chiudere la gara prima ancora del tè caldo. Ma quei venti minuti finali, in condizioni che solo pochi mesi fa avrebbero determinato più probabilmente un 5-0 di un 2-2, sono una cosa bella e incoraggiante ma (il ma…) anche l’ennesima mezza mattonella con cui lastrichiamo il nostro percorso. Mezza qui, mezza lá, e dalla mezza classifica non ti schiodi. Peccato, valiamo molto di più. Il problema è che – ancora, e purtroppo – non meritiamo molto di più.
Teniamoci buono anche il cucchiaio di Icardi, il rigore del possibile 2-2 tirato con il laser negli occhi e con la pressione di una stadio ostile e di un risultato da riacchiappare. Maurito sta diventando grande, ha fisico e faccia di merda, ha i colpi dentro e fuori dall’area, il senso del gol e una personalitá che sboccia. Ci mancherá: almeno, che ce lo paghino bene.

