Maggio 2010-maggio 2020: quanti ricordi, non basterebbe un libro (st. 1, ep. 21)

(ma no dai, in realtà uno basta)

Stagione 1, episodio 21

(città del nord capoluogo di provincia, Fase 2, caldo bestia, nutrie assetate)

(continua)

21 maggio 2010. No, dico, guarda la foto. Guarda che serenità.

Ripensandoci dieci anni dopo, mi viene da pensare che fossero proprio così: sereni. Avevano espugnato il Colosseo schivando piedi a martello, avevano vinto il campionato – che significa pur sempre arrivare davanti a tutti dopo 38 partite, non proprio uno scherzo, con tutte quelle complicazioni, poi. Beh, rimaneva una partita, una sola, il giorno dopo. Novanta minuti tra loro e la gloria eterna.

Per le stesse ragioni, potresti morire di ansia e non alzarti mai dal water.

Secondo me, se ansia avevano era quella di giocare. C’era ansia positiva. Nell’allenamento del giorno prima ridono. Nelle interviste del giorno prima sorridono. Avevano tutti una gran voglia di giocare. Zanetti faceva la settecentesima con la maglia dell’Inter. Cambiasso, Samuel, Sneijder ritornavano in quello che era stato il loro stadio. Eto’o era cresciuto lì, e poi ci era tornato più volte con la maglia dei nemici. Milito un anno prima era al Genoa e con 24 gol l’aveva trascinata fino al quarto posto a pari merito con la Fiorentina, ma in Champions andò la Viola. Pandev cinque mesi prima era ancora alla Lazio. Chivu sei mesi prima era in ospedale con una frattura cranica. Eccetera eccetera. Avevano tutti una gran voglia di giocare.

Tu?

Avevo una gran voglia di partire. La mattina del 21 maggio 2010 mi sono svegliato, ho acceso il pc e ho trovato…

L’invasor?

No, la mail di Jakala che mi diceva che mi avrebbero caricato a forza su un aereo in partenza il giorno dopo alle 10,30 da Malpensa 1.

A proposito: la maglia?

Ah, sì. Il 21 maggio 2010 mi affaccio alla finestra dell’ufficio e noto che il chiosco ha riaperto. E’ spoglio, ma ha riaperto. Scendo, ci vado.

Sai che mi appassiona questa cosa del chiosco? (sbadiglio)

Entro e il tipo non c’è.

Uh. E dov’era?

Al mercato nero di Como, penso. C’erano invece due sciure mai viste a cui chiedo, così, ingenuamente, una maglia 22 dell’Inter.

Eh. E loro?

Mi guardano come se avessi parlato in yiddish.

E quindi?

Cerco di spiegarmi. Sapete, quelle maglie sportive colorate con i nomi e i numeri dietro, no? Loro annuiscono. Ecco, allora: io ne voglio una con le strisce verticali nere e azzurre e con dietro scritto Milito e un enorme numero 22.

E loro?

Aprono un armadietto e mi mostrano una maglietta taglia XS di Eto’o. “Va bene anche questa? La prenda!”

E tu?

Avrei voluto dire “Ma che cazzo! Vi ho chiesto una maglia per me, non per il fidanzato della Barbie. A parte che mi ci entra nemmeno la testa, io voglio la 22! La 22!”, ma mi sono limitato a declinare l’offerta e a ringraziarle. E a uscire, affranto.

Quindi, mi vuoi dire che il 21 maggio 2010 tu eri più in ansia dei giocatori dell’Inter?

Secondo me, a occhio, sì.

(21 – continua)

COMUNICAZIONI DELL’AUTORE.  Io lo sapevo che la foto dei tre impostori di ieri avrebbe aperto un fronte pericoloso nella rubrica “Foto dei lettori che mostrano al mondo il prezioso volumetto e arrivano copiose in redazione (cioè alla mia mail)”. Mi scrive M., da un posto particolarmente inospitale (Torino), e descrivendo la foto come “Un piccolo passo per l’uomo, un grande passo per l’interismo” dice di esserci fatto ritrarre mentre va in libreria seguendo con particolare scrupolo le norme di distanziamento sociale e i consigli sanitari.  Temo che la foto non sia autentica: “Il Triplete è merito mio”, infatti, non è nelle librerie di Torino.  Se volete anche voi partecipare a questa simpatica iniziativa, mandate la vostra foto a r.torti@gmail.com e tutta una filiera in crisi per questa merda di virus cinese vi ringrazierà. Ok, ora le info di servizio. Nella sua versione cartacea il libro è presente in libreria a Pavia e Voghera, le due città più importanti del mio piccolo mondo, ed è in vendita on line su Ibs.it e ora anche su Libreria Universitaria, LaFeltrinelli e Unilibro. Poi c’è la versione eBook che è disponibile tipo su Ibs, Amazon, Mondadori Store, Kobo, Libreria Universitaria, Librerie.Coop, Hoepli, Il Libraccio, LaFeltrinelli, Rizzoli e siti del genere o, se volete acquistare in lingua inglese, nientemeno che su Barnes&Noble, se volete acquistare in lingua spagnola BajaLibros.com e se volete acquistare in lingua portoghese Fnac.pt (cioè, se mi arriva un ordine da Setubal muoio felice). Infine, se proprio non ce la fate (e io vi capisco, anzi, vi ammiro per la vostra resistenza: ma lasciatevi andare, vivaddio!, si vive una volta sola) potete scrivere direttamente all’editore, giorgio.macellari@alice.it , e ricevere soddisfazione: nel senso che Giorgio vi spiega la rava e la fava e il libro cartaceo ve lo spedisce anche in un batter d’occhio (dietro pagamento, immagino. Ma non sono affari miei, io scrivo e basta, tutto il resto è noia).

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8 risposte a Maggio 2010-maggio 2020: quanti ricordi, non basterebbe un libro (st. 1, ep. 21)

  1. antonino verdi. scrive:

    PRIMO CAZZO

  2. Marco (quello della foto) scrive:

    Juve merda!

  3. Mauro scrive:

    Arrivato oggi domani foto di rito

  4. manerrante scrive:

    tanto quella foto era già un falso

  5. Giorgio scrive:

    Già… il libro non è in libreria a Torino. Peccato…
    Con un pizzico di quella perfidia che non sempre riesco a sopire… Direi che invece l’occasione avrebbe meritato uno sforzo organizzativo maggiore, per portare il libro in una città culturalmente evoluta (mi riferisco al museo egizio, ça va sans dire… ), OLTRE a Voghera e Pavia… 🙂

  6. Lothar scrive:

    Grande Marco! (quello della foto )

  7. Giorgio scrive:

    Un grande abbraccio a tutti nel giorno del decennale e un augurio speciale a Mara e Massimo (i “signori Roni” …) per il loro giorno doppiamente speciale.
    Si, insomma… lo special one 🙂

  8. Lothar scrive:

    BUON ANNIVERSARIO A TUTTI I CUORI

    NERAZZURRI, GRAZIE INTER ! 🙂

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